Pelè ruppe un dito a Sylvester Stallone durante le riprese di Fuga per la vittoria, fil del 1981 diretto da John Huston e liberamente ispirato alla partita della morte tenutasi a Kiev il 9 agosto 1942 tra una mista di calciatori di Dynamo e Lokomotiv e una squadra composta da ufficiali dell’aviazione tedesca Luftwaffe. L’attore statunitense ha rivelato il retroscena qualche anno fa durante un’intervista rilasciata alla BBC. “Ho pensato “È calcio, è facile”, invece è stato uno dei momenti più bassi della mia vita”.
“Ho ancora un dito rotto per aver cercato di bloccare un rigore di Pelé!. Lui ha indossato un paio di scarpe delle Seconda Guerra Mondiale con la punta d’acciaio e il pallone era come una palla di cannone, due volte più spesso e pesante di quelli di oggi, e mi ha detto che avrebbe fatto un tiro, al che io ho pensato ‘è calcio, che problema c’è? È facile‘”. ha raccontato Sylvester Stallone
“Pelé è andato sul dischetto per calciare il rigore e mi ha detto esattamente dove l’avrebbe tirato, così io mi sono messo lì, ma il pallone mi è passato sopra, senza che io potessi muovermi. L’ha messo proprio dove mi aveva detto. Poi lo ha fatto di nuovo e ha squarciato il retro della rete e spaccato una delle finestre nella caserma in cui stavamo girando. A quel punto ho esclamato “Mi stai prendendo in giro?” e in quel momento ho provato un nuovo e grande tipo di rispetto“, ha aggiunto.
Ambientato nel 1942, Fuga per la vittoria segue le vicende di John Colby, ex calciatore del West Ham arruolatosi nell’esercito britannico e prigioniero in un campo di concentramento tedesco. Un giorno viene lì notato da Von Steiner, un maggiore nazista in visita, che vanta anch’esso un passato agonistico nella nazionale teutonica. Proprio per questo propone a Colby una sfida calcistica, spingendolo ad “arruolare” un team con il quale partecipare ad un incontro che si terrà in uno stadio e al quale assisteranno migliaia di persone. Lo scopo delle alte gerarchie tedesche, ma non di Von Steiner che invece vorrebbe un match alla pari, è quello di sfruttare l’evento a fini propagandistici e perciò l’impresa di Colby si complica molto più del previsto.