Concludiamo il nostro speciale viaggio di fine anno con l’ultima delle classifiche tradizionali, per guidarvi tra le 10 migliori graphic novel straniere del 2022.
A volte il concetto stesso di graphic novel è un pochino incerto e dipende anche dall’interlocutore che avete di fronte. Mettiamola così: questa è la Top Ten dei Fumetti autoconclusivi stranieri del 2022, ovvero di quelle opere che ci sono state presentate in Italia sotto forma di volumi unici e che per il tipo di narrazione si prestano ad una lettura unica e continuativa (e no, non si intendono gli omnibus che hanno una forma e uno scopo ben div ersi).
1. Le Molte Morti di Laila Starr di Ram V e Filipe Andrade (Panini Comics)
Uno dei fumetti che più ci hanno colpito in questo 2022: un viaggio nel significato dell’esistenza attraverso quesiti fondamentali e tante riflessioni.
Nel pantheon delle divinità (con richiami alla religione induista) ormai non c’è più posto per Morte, dato che la nascita di un bambino destinato a scoprire il segreto dell’immortalità, di fatto rende inutili il suo compito e ragione d’essere. E quindi viene licenziata e costretta ad una vita mortale, incarnandosi ripetutamente nel corpo di una ragazza di nome Laila Starr. E se il suo viaggio mortale inizialmente diventa una ricerca ossessiva de responsabile di tale avvenimento, la cosa si trasforma pian piano diventando ricerca di sé stessa e dell’amore più profondo.
Toccante, ispirante, Ram V riesce a far suo un personaggio complesso (figura già approfondita con Death di Sandman) e trarne un’opera davvero eccellente sotto ogni punto di vista, compresa l’ambientazione sospesa tra il moderno e il sognante.
C’è posto per tutto lo spettro delle emozioni umane e per una grande riflessione sulla vita per un risultato, narrativo ed estetico, davvero eccellente.
2. Red Room The Anti Social Network di Ed Piskor (Panini Comics)
Ed ecco una delle grandi sorprese di quest’anno, ovvero il ritorno di Ed Piskor, autore che tanto abbiamo amato sulle pagine di Hip Hop Family Tree e X-Men Grand Design.
Nella sua ultima opera lascia completamente il pedale del freno e si scatena in maniera esplosiva.
Nel dark web esistono canali video a pagamento che mostrano scena di torture e omicidi agghiaccianti, per il sollazzo di depravati e persone prive di alcuna umanità, annoiate e stanche del tram tram moderno.
E un padre di famiglia, dopo aver perso moglie e figlio, invece di disperarsi decide di assecondare la propria follia omicida e diventare una vera star del sistema, tra mutilazioni e gare di crudeltà da mettere in scena.
In pratica Ed Piskor si scaglia contro i social network e i relativi atteggiamenti degli utenti, la tendenza ad insultare tutto e tutti o di non stupirsi più di niente, sminuendo anche le cose più gravi. Attraverso il sadismo di una violenza ultra esplicita con livelli di gore altissimi, descrive un’umanità talmente assuefatta ai contenuti dei social da essere quasi dei burattini.
Come accade nella realtà: molti comprano un fumetto o un prodotto non perché si ha voglia di leggere per davvero ma perché lo ha detto un influencer di cui non conosciamo il vero volto oltre lo schermo.
Caustico, iper violento, a tratti quasi geniale. Certo, non adatto ai deboli di stomaco o ai permalosi!
Primordial di Jeff Lemire e Andrea Sorrentino (Bao Publishing)
Primordial è veramente uno dei fumetti che più ci ha emozionati quest’anno. La coppia di Freccia Verde e Gideon Falls torna assieme per realizzare un gioiello che parla di amore, esistenza, coraggio.
Cambiando un pochino la storia, ci portano in piena Guerra Fredda con la corsa allo spazio tra U.R.S.S. e U.S.A. e ci raccontano del destino che i tre animaletti, Laika (il primo cane cosmonauta del programma sovietico) e le due scimmiette Able e Miss Baker. Le loro missioni (diversamente da quanto accaduto) non sarebbero fallite, ma le stesse creature sarebbero entrate in contatto con un’entità aliena per una presa di coscienza e una evoluzione inaspettati.
Un po’ spy story, un po’ Contact, con una narrazione capace di passare dal mistery all’action, fino a toccare vette visionarie di pura fantasia e quesiti esistenziali.
Lemire vola altissimo nella scrittura, Sorrentino esplode addirittura come una supernova di elementi grafici, costruzione di tavole, story telling dell’impossibile, o quasi.
Davvero un lavoro emozionante, capace di toccare più atmosfere e che riesce a coinvolgerci personalmente in un celeidoscopio (ed è proprio il caso di dirlo) di tavole superbe e dialoghi profondissimi.
Una coppia eccezionale, un risultato eccezionale.
Look Back di Tatsuki Fujimoto (Star Comics)
Il racconto autoconclusivo del giovane e talentuoso autore di Chainsaw Man e Fire Punch è un gioiello.
Fujimoto dimostra una creatività e una sensibilità uniche nel raccontare la storia dell’amicizia tra Fujino e Kyomoto, artista in erba ed esuberante la prima, hikikomori la seconda, accompagnandoci per mano fino al grande plot twist e lasciando che le emozioni ci travolgano in pieno.
Creato come tributo per commemorare le vittime della terribile tragedia avvenuta nel 2019 negli studi della Kyoto Animation (KyoAni) e ricco di easter egg in tal senso, Look Back è anche in parte opera autobiografica di Fujimoto e del suo percorso, capace di commuovere davvero e confermando l’autore come una delle stelle più brillanti del futuro del manga giapponese.
Dai banchi di scuola alla cruda realtà Look Back è anche fonte di riflessione per i nostri comportamenti, rivolgendosi ad un pubblico molto più trasversale di quanto questa descrizione possa portare a pensare.
E si, piangerete. Preparatevi per Goodbye, Eri.
Nessun Altro di R. Kikuo Johnson (Coconino)
Un’altra storia toccante, quella dell’infermiera e madre Charlene che dopo una vita passata a destreggiarsi tra l’accudire l’anziano padre malato e la propria famiglia, ovviamente accantonando le proprie aspirazioni e i propri sogni, si trova ad un punto di svolta.
La scomparsa del padre e il lutto potrebbero portare ad un cambiamento radicale, ma come si fa a cambiare radicalmente dopo tanti anni di routine e abitudine. Come si può trovare il coraggio di esprimersi quando così tante persone dipendono dalla nostra responsabilità?
Intelligente e incredibilmente sensibile, la breve graphic novel di Johnson va a toccare esperienze personali che in buona sostanza molti di noi hanno vissuto permettendoci di riflettere sulla legittimità delle nostre stesse lamentele.
Perché quando la vita colpisce, spesso lo fa duramente, improvvisamente e scorrettamente. Sotto la cintura.
Un’opera davvero sensibile e di grande impatto emotivo.
Batman L’Impostore di Mattson Tomlin e Andrea Sorrentino (Panini DC)
Originariamente una mini serie in tre parti, raccolta in Italia in un volume unico autoconclusivo (e quindi motivo per cui la inseriamo tra le graphic novel), il fumetto di Tomlin e Sorrentino esce quasi in concomitanza con The Batman di Matt Reeves, riportandoci alla dimensione più verosimile, violenta e credibile del Cavaliere Oscuro e creando un parallelo davvero vincente.
C’è un misterioso individuo che uccide i criminali fingendosi Batman e macchiando la già fragile posizione del Crociato Incappucciato con le autorità e l’opinione pubblica e i poteri forti. Mail segreto di Bats è stato svelato dalla dottoressa Tompkins, proprio mentre la detective Wong comincia ad interrogarsi sull’identità e sulle possibilità di un vigilante forte di possibilità economiche importanti.
I disegni esplosivi di Sorrentino ci calano in un’atmosfera urban vicinissima ai film di Reeves e Nolan, e Tomlin confezione una delle storie batmaniane più solide e avvincenti degli ultimi anni.
Batman L’impostore è un po’ noir e un po’ procedural, un po’ thriller e un po’ manifesto della psicologia dell’Uomo Pipistrello in un mix vincente e davvero capace di accontentare anche i più esigenti.
E poi che Top Ten Graphic Novel Straniere 2022 sarebbe senza un pezzetto di Batman?
Le Jardin Paris di Gaëlle Geniller (Star Comics)
Un bellissimo racconto e manifesto sulla ricerca della propria identità, sull’identità di genere e sull’inclusione, ad opera di una giovanissima autrice francese di cui forse qui in Italia abbiamo ancora sentito poco parlare.
Siamo nella Parigi degli anni ’20, in un cabaret composto da sole donne in cui il giovane Rose, figlio di una delle artiste, cresciuto in quell’ambiente così particolare, graie alle sue esibizioni di danza e al fatto che si presenta come le sue amiche e colleghe, scopre l’amore e il suo percorso di vita.
Il viaggio di Rose è quello di un uccellino che lascia il nido, in questo caso il bozzolo protettivo rappresentato dal cabaret Le Jardin, oasi di inclusione e rispetto, per trovare la propria strada grazie ad un uomo, Aimè, che lo condurrà alla consapevolezza.
Delicato e a tratti sognante, Le Jardin parla delle paure più intime e di come affrontarle, senza alzare la voce, con un ritmo e un tono distesi e una grande qualità grafica e narrativa.
In una società sempre più attenta a questi temi, ma spesso in maniera ruffiana e opportunista, Le Jardin è una vera venta di onestà ed educazione, capace di intrattenere ed emozionare delicatamente.
Se n’è parlato poco, troppo poco, indice che in Italia il mondo della divulgazione fumettistica è sempre più attento ai contenuti di massa che non alla scoperta dei veri gioiellini.
Ascolta, bellissima Márcia di Marcello Quintanilha (Coconino)
La nuova opera di Marcello Quintanilha non poteva non entrare nella classifica delle 10 migliori graphic novel straniere 2022 , anche in virtù del premio Fauve D’Or conquistato al Festival di Angouleme 2022.
Siamo in Brasile, nella favela di Rio De Janeiro, in cui vive Márcia, infermiera professionale esuberante e apprensiva, con la sua famiglia.
La figlia Jacqueline frequenta le gang criminali ed è invischiata in traffici molto pericolosi, nonostante Márcia e il suo compagno Aluìso facciano di tutto per condurla sulla retta via. La protagonista è una donna forte che mette l’anima in tutto quello che fa ma nel contempo le difficoltà di una vita realmente impegnativa piegano il suo raggiante spirito e sulle note di una modinha tradizionale brasiliana, cerca la sua realizzazione e un motivo per sentirsi ancora bella, fisicamente e spirtualmente.
Ma le vicende precipitano presto, cambiando il tono della narrazione e trasformando una quaotidianità difficile ma ancora nell’ambito della commedia, in qualcosa di più drammatico e profondo, spezzando la famiglia e le certezze di Márcia.
Quintanilha realizza un fumetto intenso, frenetico con protagonisti superbamente descritti e caratterizzati, offrendoci uno spaccato della vita in favela (ma anche dei qurtieri alti di Rio) che noi, da qui, possiamo a fatica immaginare.
Davvero sorprendente!
2120 di George Wylesol (Coconino)
È la prima volta che ci troviamo ad inserire un libro game (a fumetti) in una classifica del genere.
In passato abbiamo avuto per le mani altri libri game a fumetti ma l’esperienza offerta da Wylesol è veramente singolare e impressionante.
Seguendo le tendenze dei creepypasta e un mood opprimente alla Control (se avete giocato il videogioco) entreremo nei panni di Wade Duffy, un tecnico informatico chiamato a risolvere un – all’apparenza – normale problema su un computer che si rivelerà essere solo all’anticamera di una avventura straniante e ai limiti della follia.
All’interno dei misteriosi corridoi di un’azienda dove prendono forma le più inquietanti e alienanti forme di orrore metafisico (quasi un Lovecraft digitale), saremo chiamati ad aiutare il protagonista ad uscirne vivo (ma non del tutto sano di mente) e a fuggire da questo incubo claustrofobico.
E gli enigmi sono di svariata natura dai più semplici a quelli che un pochino ti fanno venir voglia di lanciare il libro contro il muro (non fatelo), andando a spezzare un po’ il ritmo della narrazione ma risultando comunque incredibilmente affascinante e – per molti di noi – inedita come esperienza.
E poi è come con Lynch: non è che se non lo capisci al primo colpo (o al quarto, ottavo, trentaduesimo) sia meno affascinante.
Jack Kirby. La vera vita dei Re dei Comics di Tom Scioli (Rizzoli Lizard)
La vita di Jack Kirby raccontata da Jack Kirby. O meglio, da Tom Scioli che utilizza la figura dell’unico e solo Re dei Comics per fargli raccontare la sua vita, il suo percorso e la consacrazione arrivata troppo tardi.
Ci sarebbe tanto da discutere sulla fascinazione che molti (soprattutto i social influencer) manifestano per Stan Lee, senza forse aver bene approfondito luci ed ombre di un personaggio effettivamente straordinario e ignorando di fatto, molto di quello che è stato il contributo di Kirby nella costruzione della cultura pop moderna.
Questo libro ci viene in aiuto, con un flusso di coscienza unico, in cui vediamo la nascita, la crescita, la maturazione, le frustrazioni, i successi e la morte di uno dei più grandi artisti della nona arta, a cui – appellativo a parte – si è tributato forse ancora troppo poco.
Il libro è intrigante come spesso le biografie di grandi personaggi sanno essere, ma offrendo qualcosa in più, ovvero una coerenza e una onestà interessanti, stuzzicanti e a volte un pochino spiazzanti.
Perché si, il rapporto tra Kirby e Stan Lee non è stato tra i più facili (entrambi dotati di una personalità estremamente forte), in questo libro si affronta il punto di vista di Jack e quindi la ragione pende sempre a favore di quest’ultimo, ma è un processo interessante che dovrebbe essere studiato bene dai sedicenti divulgatori di fumetto quando parlano delle due grandi colonne portanti del mondo dei supereroi.
Un gran libro da leggere, che parte da un passato remoto che sembra (e lo era) pioneristico e arriva fino ai cinecomics, capace di ispirarci e di essere molto completo.
Lunga vita al Re.