Luci, decorazioni colorate e il sapore inequivocabile della cannella nell’impasto dei biscotti abbelliti dalla glassa. Questi sono solo alcuni degli elementi che contribuiscono a creare la magia del Natale e che, soprattutto, hanno riempito le pagine più emozionanti di diversi romanzi. Stiamo parlando di quei classici, più o meno recenti, che hanno contribuito a esaltare il fascino di questo particolare periodo dell’anno e, in molti casi, lo hanno addirittura creato.
Non è un caso, dunque, che molte di queste storie siano entrate di diritto nell’immaginario collettivo. Ricordi e immagini fantastiche che, il più delle volte, ci hanno accompagnato fin dai primi anni dell’infanzia, riempiendo i nostri sogni in attesa di una magia. Così, andando alla ricerca di quei bambini e di adulti ancora in vena di fantasia, proviamo a prendere in considerazione i 15 migliori romanzi di Natale. Titoli, questi, che si muovono in modo trasversale lungo diversi generi, passando dalla favola al racconto più adulto. Tutto, però, senza perdere di vista quell’atmosfera sognante dove ogni cosa è possibile. Perché l’importante è crederci.
1. Canto di Natale – Charles Dickens (1842)
Inutile dire che il primato, in questa classifica, va alla penna e all’ingegno di Charles Dickens. A lui, infatti, si deve il merito di aver creato la “carola” natalizia per eccellenza, la storia in grado di portare nello spirito della festa ma, al tempo stesso, di creare suspence come poche altre. In questo senso, dunque, possiamo dire che la vicenda “magica” dell’avaro Mr. Scrooge e dei suoi tre fantasmi, il Natale passato, il Natale presente e il Natale futuro, si maschera sotto le spoglie di una favola per rimandare un messaggio importante anche e soprattutto ai lettori più adulti.
Quando nel 1842 Dickens pubblica Canto di Natale, infatti, spinge gli uomini ad essere più consapevoli di sé, guardando indietro alla propria vita per comprendere come costruire il miglior futuro possibile. Ben lontano dall’essere considerato solo ed esclusivamente come una storia per bambini, questo romanzo contiene tutti i tratti tipici dello stile dello scrittore britannico. Capace di creare un vero e proprio caleidoscopio di emozioni attraverso un’attenta e ironica descrizione del genere umano, Dickens riesce, con questa storia di fantasmi, a creare un impianto coinvolgente capace di tenere con il fiato sospeso e di divertire. Cosa chiedere di più?
2. Il Grinch – Dr. Seuss (1957)
Sicuramente in molti ricorderanno più facilmente il film realizzato da Ron Howard nel 2000. Un dato di fatto, però, è che Il Grinch, prima di essere portato sul grande schermo da Jim Carrey, ha iniziato il suo cammino molti anni prima tra le pagine di un romanzo per ragazzi. Per essere più precisi, stiamo parlando del 1957, quando il Dr. Seuss raggiunge il massimo del successo possibile grazie proprio alla creazione di questa bizzarra creatura verde, al centro del racconto natalizio Il Grinch.
Già noto per altre storie dedicate prettamente a un pubblico di giovani lettori, Dr. Seuss realizza una narrazione dalla morale molto semplice e diretta, veicolando un messaggio chiaro proprio per i più piccoli. Nonostante questo, però, la natura burbera del Grinch riesce a conquistare anche gli adulti. Sarà per la sua avversione al Natale, che lo porta a rubare i regali dei piccoli Chi o per la sua sorpresa di fronte alla noncuranza dei bambini che, nonostante tutto, esprimono gioia e gratitudine. In questo modo, infatti, l’autore ricorda proprio al mondo degli adulti il senso stesso del Natale, che non risiede nel ricevere qualche cosa di materiale ma nel condividere e aprire la propria vita agli altri.
3. Lettere da Babbo Natale – J.R.R. Tolkien (1976)
Nella sua mente ha costruito un mondo magico, fatto di anelli del potere, di forze malvagie, di piccole creature coraggiose dai piedi grandi e di altre dal rilucente aspetto elfico. Accanto a loro si sono schierati anche uomini e i testardi nani. Tutti insieme hanno composto la ben nota compagnia degli anelli, formata per sconfiggere Sauron e salvare la Terra di Mezzo. Ovviamente stiamo parlando di J.R.R. Tolkien che, per intrattenere i suoi figli, si è prodotto anche in un inaspettato epistolario dal sapore natalizio.
Per oltre 20 anni, nello specifico dal 1922 al 1943, Tolkien ha scritto ai suoi ragazzi una lettera da parte di Babbo Natale. Carteggi che, oltretutto, venivano anche arricchiti con dei disegni della quotidianità di un Polo Nord dove tutto era possibile. Oltre a questo, poi, dagli scritti ne esce un racconto globale di tutte le avventure e disavventure che questo corpulento signore dalla barba bianca con la chiara propensione per gli abiti rossi, si trova a dover affrontare ogni giorno. Tutto per poter svolgere le sue attività quotidiane e arrivare preparato al Natale. Un modo per togliere magia al momento? Assolutamente no. Si sa che per Tolkien gli avvenimenti della vita reale sono stati sempre fonte d’ispirazione per creare mondi paralleli dove il magico non è certo carente.
4. Il Natale di Poirot – Agatha Christie (1938)
Come avrà passato il Natale la signora del giallo Agatha Christie e, soprattutto, come lo avrà fatto vivere al suo eroe preferito, Hercule Poirot? Sicuramente il noto detective belga avrà mostrato una certa debolezza per i dolci, essendo particolarmente goloso, ma senza mettere mai a riposo le sue “celluline grigie”. Perché se c’è una cosa che non può certo mai mancare a Poirot, anche sotto l’albero, è un delitto tutto da risolvere.
Per questo motivo, dunque, la Christie nel 1938 scrive l’avventura gialla Il Natale di Poirot, portando il detective in casa Lee. Qui tutta la famiglia è riunita proprio festeggiare una delle notti più importanti dell’anno in compagnia di amici e paranti. L’atmosfera, però, è brutalmente interrotta quando viene scoperto il cadavere di Simon, il capofamiglia. Ovviamente Poirot si trova sul luogo del delitto e, immediatamente, scorge le motivazioni alla base di un probabile assassinio in famiglia. Certo un modo bizzarro per festeggiare il Natale, ma il cambiamento del testamento da parte dello stesso Simon potrebbe aver portato a una decisione improvvisa. A questo punto siete pronti a seguire il caro vecchio Poirot in una nuova indagine? Sicuramente sarà una vigilia da brivido.
5. Lo Schiaccianoci e il re dei topi – E.T.A. Hoffman (1816)
Tornando ad ambientazioni da favola, quando si parla di Natale non può certo mancare un racconto dove magia, immaginario e mondi paralleli si uniscono per creare un’atmosfera veramente suggestiva. Si tratta di Lo Schiaccianoci e il re dei topi, una favola scritta nel 1816 da E.T.A. Hoffman, da cui trae ispirazione il ben noto balletto di Tchaikovsky, considerato uno spettacolo natalizio per eccellenza.
Nonostante tutto, però, l’autore tedesco rimane il primo a raccontare il viaggio fantastico di Clara accanto al principe Schiaccianoci. Durante la notte di Natale, quando il mondo fantastico sembra aprire delle porte su quello reale, la ragazza si trova a percorrere regni composti da canditi e abitati da fate e altre creature fantastiche. Un viaggio alla scoperta di se stessi che, per soddisfare l’immaginazione dei lettori e, successivamente, lo sguardo degli spettatori, si colora di atmosfere incredibili dove la bellezza non può che creare stupore.
6. Un Natale – Truman Capote (1956)
Ci sono dei personaggi che si fatica a pensare siano mai stati dei bambini. Tanto meno affascinati dal Natale. Uno di questi è Truman Capote che, forse per la freddezza con cui ha trattato il racconto di un efferato omicidio in A sangue freddo, non sembra avere uno stile adatto alle note più armoniose del Natale. Per questo leggere il suo Un Natale potrebbe rappresentare una grande sorpresa, capace di aprire un punto di vista inaspettato sull’autore e la sua vita. Particolarmente emozionante è il racconto Ricordo di un Natale, che risale ai primi anni dell’attività letteraria, nello specifico al 1956, e prende ispirazione dall’infanzia di Capote. Al centro della narrazione ci sono Buddy e Sook, un’anziana signora.
Entrambi i protagonisti sono dei grandi sostenitori delle feste natalizie e, in particolare, di tutti i rituali della tradizione. A rendere i loro preparativi meno gioiosi, anche se carichi di maggior significato, però, è la consapevolezza che quello attuale sarà l’ultimo Natale da passare insieme. Una piccola storia carica di significati emotivi che è entrata di diritto nei classici della letteratura americana.
7. The Polar Express – Chris Van Allsburg (1985)
Anche in questo caso, probabilmente, il cinema avrà oscurato l’opera letteraria, visto il clamore che, a suo tempo, venne creato intorno all’animazione in stop motion di Robert Zemeckis. Nonostante questo, però, è bene ricordare che l’ispirazione è arrivata direttamente da uno dei racconti di Natale più noti e, soprattutto, recenti. Chris Van Allsburg, infatti, ha scritto il romanzo The Polar Express nel 1985, dedicandolo in particolare ai più giovani.
Nonostante questo, però, è un racconto che si abbina alla perfezione anche ai lettori più adulti. Al centro del racconto, infatti, c’è la miscredenza e la razionalità che allontana dalla vita dei più grandi qualsiasi capacità di abbracciare la fantasia. Così, attraverso l’avventura di una notte incredibile verso il paese di Babbo Natale, gli adulti sono invitati a non perdere mai la capacità di sentire lo scampanellio della sua slitta. Un modo simbolico per rimanere in contatto con la parte più creativa e dedita alla fantasia, nascosta in ogni singola persona.
8. Fuga di Natale – John Grisham (2001)
Il periodo natalizio nasconde un’ infinita possibilità di emozioni con relative conseguenze. Sarà per questo che, oltre ad Agatha Christie e Truman Capote, anche un altro romanziere dedito al thriller non ha resistito alla tentazione di confrontarsi con questo tipo di ambientazione. Si tratta di John Grisham che, nel 2001, scrive proprio Fuga di Natale.
Al centro del romanzo c’è la famiglia Krank che, negli anni precedenti, ha onorato questa festività rispettando ogni elemento essenziale come luminarie, cenoni fantastici, regali e beneficienza. Quando però la figlia Blair annuncia che non sarà presente per le prossime feste causa una missione umanitaria in Perù, il capofamiglia decide di abbandonare ogni tradizione e investire tutto in una crociera ai caraibi. Una scelta legittima che, però, non sarà facile da portare a buon fine. Il Natale, infatti, sembra essere diventato quasi una creatura indipendente, autonoma, nutrita dal consumismo e dall’ipocrisia delle persone. In questo modo, Grisham descrive una realtà piuttosto attuale, spingendo a ritrovare il senso della misura e il vero significato di queste festività.
9. La notte prima di Natale – Gogol (1832)
Da un autore contemporaneo si passa a uno entrato tra i classici della letteratura russa ottocentesca. Si tratta di Gogol e del suo La notte prima di Natale, un racconto pubblicato nel 1832 che rientra nella raccolta Veglie alla fattoria presso Dikan’ka. La vicenda è ambientata in Ucraina durante il regno di Caterina II nella notte della vigilia di Natale.
In questo periodo il diavolo, per vendicarsi del devoto fabbro Vakula, ruba dal cielo la luna, rendendo la notte buia e inquietante. Vakula dunque, per conquistare il cuore di Oksana, la bella ragazza di cui è perdutamente innamorato, non può affidarsi all’incanto e all’atmosfera romantica creata dal riflesso della luce della luna sulla neve. Per questo motivo deve escogitare qualche cosa di diverso. Da questo momento prendono il via una serie di intoppi, di strani e bizzarri eventi che rendono il tono di tutto il racconto molto simile a quello di una favola.
10. Il pianeta degli alberi di Natale – Gianni Rodari (1962)
Pochi autori sono stati efficaci nella loro capacità di raccontare favole e scrivere letteratura per ragazzi come Gianni Rodari. I sui racconti e le molte filastrocche, però, non hanno veramente nulla d’infantile se non la forma lieve. Al loro interno, invece, nascondono sempre un cuore adulto, importante, che si mostra attraverso una voce chiara e adatta anche a orecchie ben più esperte. Il fine, ovviamente, è di educare attraverso il racconto fantastico insegnando il concetto di bene e male, di pericolo e fiducia. Ma, soprattutto, allenando la mente dei ragazzi a viaggiare in mondi fantastici.
Uno di questi piccoli gioielli è proprio il racconto Il pianeta degli alberi di Natale. Pubblicato per la prima volta su Paese Sera nel 1959, successivamente è uscito in forma editoriale come romanzo nel 1962. Qui, al racconto originale è stato aggiunto anche un secondo capitolo inedito intitolato Cose di quel pianeta. Ma di cosa parla questa favola natalizia? Il protagonista è Marco che, dopo aver ricevuto in dono dal nonno un cavalluccio a dondolo, improvvisamente si alza in volo con questo. L’altezza diventa così elevata che raggiunge addirittura gli spazi siderali. Qui viene soccorso da un’astronave di extraterrestri che lo portano sul loro pianeta.
Appena sbarcato, però, il ragazzino si renderà conto di essere arrivato in un posto veramente curioso. Il pianeta, infatti, è pieno di alberi di Natale nonostante manchino ancora due mesi a dicembre. Un mistero che è presto spiegato: qui ogni giorno è Natale. Marco, dunque, inizia a vivere diverse avventure, compreso sventare con la non violenza un attacco degli Arcicani, l’unica minaccia effettiva di questo mondo dove tutto sembra svolgersi in armonia e perfezione. A un certo punto, però, il ragazzino si sveglia nel suo letto. È stato tutto un sogno? Le sue scarpe sembrano ancora odorare della polvere raccolta sull’altro pianeta, ma non riesce a trovare il ramo d’abete che aveva portato con sé. Il suo desiderio, infatti, era trasformare la Terra in un altro pianeta degli alberi di Natale.
11. Storie di Natale – AA.VV. (2004)
Come trascorrono il Natale alcuni tra i più famosi giallisti contemporanei? A rispondere a questa domanda ci pensa la Sellerio, che edita una raccolta composta dai racconti di Giosuè Calaciura, Andrea Camilleri, Francesco M. Cataluccio, Alicia Giménez-Bartlett, Antonio Manzini, Francesco Recami e Fabio Stassi. Ognuno di loro, ovviamente, interpreta il momento delle feste attraverso la peculiarità della propria voce. Inestimabile la possibilità, tra tutti, di ritrovare la musicalità e il potere evocativo del siciliano di Camilleri. Un prodotto, dunque, che si inserisce alla perfezione tra titoli appartenenti alla tradizione del momento e che può diventare un regalo natalizio con cui andare ad arricchire la libreria di qualche appassionato giallista.
12. Racconti di Natale – AA.VV. (2013)
All’interno di questa raccolta spicca soprattutto il racconto La festa di Natale firmato da Carlo Collodi. Conosciuto prevalentemente per aver dato vita a una favola senza tempo come Pinocchio, non tutti sanno della sua piccola avventura all’interno della narrazione a tema natalizio. Anche in questo caso, però, non perde di vista quello che rappresenta per lui il tema centrale di un prodotto rivolto ai ragazzi. Il riferimento è alla tematica della crescita e della presa di coscienza delle proprie responsabilità. Questa volta al centro della narrazione c’è Alberto, un bambino vero che, grazie al Natale e alle sue celebrazioni, si renderà conto dell’esistenza degli altri e, in modo particolare, di chi è meno fortunato di lui.
13. Vita e avventure di Babbo Natale – L. Frank Baum (1902)
Ma chi è Babbo Natale, questo panciuto e magico personaggio che ha popolato i sogni di molti bambini in attesa di sentirlo passare per il camino o d’intravedere una sua ombra vicino all’albero di Natale? Per soddisfare questa curiosità esiste un modo. La soluzione si trova nel libro Vita e avventure di Babbo Natale, scritto da L. Frank Baum nel 1902, esattamente due anni dopo un’altra storia che ha affascinato il mondo infantile e non solo: il mago di Oz. Nel racconto di Baum, dunque, si possono trovare tutti i particolari del mondo e delle creature magiche che circondano Babbo Natale durante la sua quotidianità in attesa della notte del 24 dicembre. In realtà, però, questa particolare biografia è anche una scusa per svelare le origini di molti simboli natalizi diventati tradizioni.
Tra questi, ad esempio, vengono spiegati i motivi dietro l’uso dell’abete decorato e delle calze. Oltre a questo, poi, si cerca di capire da dove venga la credenza che Babbo Natale entri attraverso il camino e come faccia a consegnare in una sola notte i regali a tutti i bambini nel mondo. Insomma, un divertente e interessante compendio di curiosità senza tempo e senza età.
14. Racconti di Natale – Louisa May Alcott (1885)
Chiunque si sia immerso tra le pagine di Piccole Donne durante la sua infanzia, ha avuto l’occasione di respirare l’aria di un Natale ottocentesco, fatto di valori famigliari, pane caldo e un camino scoppiettante. Le avventure delle quattro sorelle March, infatti, iniziano proprio durante i preparativi della vigilia con recita annessa, scritta dalla pirotecnica e indipendente Jo.
Un’atmosfera calda e rassicurante, dunque, che è possibile riassaporare ne I racconti di Natale, scritto sempre da Louisa May Alcott. Nel volume, infatti, è possibile trovare delle storie altrettanto emozionanti come Che cosa può fare l’amore. Qui, ad esempio, gli abitanti di un pensionato si organizzano per regalare un Natale ricco di calore a due ragazze meno fortunate. In questo senso, dunque, torna il tema della condivisione già utilizzato in Piccole Donne.
15. Il sarto di Gloucester – Beatrix Potter (1903)
Cosa fa veramente grande un autore? Sicuramente la capacità non scontata di trovare una propria cifra stilistica che, per quanto riguarda un narratore, riguarda lo stile del raccontare. Per questo motivo, dunque, è possibile dire che Beatrix Potter può essere considerata un’autrice a tutti gli effetti. Attraverso i suoi disegni, infatti, ha trovato il modo di realizzare tra le opere più poetiche e artisticamente valide dedicate all’infanzia. Una di queste è proprio Il sarto di Gloucester che, da qualche anno, è possibile trovare anche in una edizione con all’interno i disegni originali. Così, attraverso quei topini che la Potter ha sempre amato tanto, si svolge una delle fiabe natalizie più note.
Non tutti, però, conoscono i fatti che hanno ispirato questa storia. Sembra che realmente nel Gloucester a un giovane sarto fosse stata affidata la realizzazione di un abito. L’ artigiano aveva lavorato mattina e sera per portare a termine l’incarico ma, allo scadere della consegna, aveva lasciato solo un’asola incompiuta. La mattina successiva, però, tutto il lavoro era stato completato, asola compresa. Non riuscendo a dare una spiegazione a quanto accaduto, il giovane sarto diede la responsabilità a delle presenze fatate. Saputa la notizia, però, Beatrix decise di ambientare la vicenda un secolo prima, ossia nel Settecento, soprattutto per avere a disposizione le illustrazioni alle collezioni di costumi del South Kensington Museum. A compiere la parte finale del lavoro sono stati, ovviamente, degli alacri topini.