Adam Sandler ha rivelato di essere rimasto colpito dalla lettura delle recensioni negative di Billy Madison, uno dei suoi primi film. Tutti quegli articoli poco incoraggianti gli tirarono giù il morale. Billy Madison è un film del 1995 che ha contribuito a lanciare la carriera del ragazzo che sarebbe diventato uno dei comici di maggiore successo negli Stati Uniti.
Nel corso di una conversazione con Entertainment Weekly, Adam Sandler ha dichiarato: “Quando è uscito Billy Madison, io e il mio amico che l’ha scritto, ci siamo detti: ‘Oh sì, scriveranno di questo film a New York! Siamo cresciuti leggendo i giornali, andavamo alla NYU”. Ma dopo che lui e Tim Herlihy (l’amico sceneggiatore) hanno letto la prima recensione che hanno visto, si sono detti: “Oh mio Dio, che cosa è successo? Ci odiano”.
Come riportato da People, inizialmente, i due hanno pensato di aver beccato subito una delle poche recensioni negative sul film. Adam Sandler ha proseguito: “Il 90% dei giornali, però, diceva: ‘Questa è spazzatura’. Il feedback negativo brucia, soprattutto perché sai che anche tua nonna sta leggendo quel giornale”.
Il film, uscito nel 1995, segue il personaggio di Billy, uno scansafatiche viziato che accetta di tornare a scuola pur di essere nominato manager dell’azienda paterna, superando il viscido vicepresidente esecutivo dell’azienda, Eric Gordon (Bradley Whitford).
Billy Madison ha attualmente un rating del 41% su Rotten Tomatoes, ma vanta un Audience Score del 79%. Secondo Box Office Mojo, la commedia ha avuto un discreto successo al botteghino, con un incasso di oltre 25 milioni di dollari in tutto il mondo a fronte di un budget di 10 milioni. Oltre ad Adam Sandler e Bradley Whitford, Billy Madison era interpretato anche da Darren McGavin, Bridgette Wilson-Sampras, Larry Hankin, Chris Farley e Norm MacDonald.
“Quando avevo 17 anni e sono entrato nell’industria del cinema, non pensavo ai critici”, ha detto Adam Sandler. “Non mi ero nemmeno reso conto dell’esistenza di quella roba. Pensavo solo che, se facevi un film, la gente andava a vederlo”.
Dopo aver letto la prima recensione, l’attore e lo sceneggiatore pensarono di non aprire più un giornale alla sezione cinema. “La gente ci chiamava dicendo: ‘Ci credi che hanno detto questo su di te?’. Io rispondevo: ‘Non l’ho letto, amico’”, ha proseguito il protagonista di Diamanti grezzi. “E va bene, lo capisco”, ha chiosato l’attore. “I critici non sono in sintonia con certe cose. Capisco che, a volte, non si sentano a loro agio”.