In queste ore il catalogo di Netflix si è arricchito ulteriormente grazie alla presenza dell’action movie giapponese Violence Action, diretto da Tôichirô Rutô. Il film è tratto dall’omonimo manga disegnato da Renji Asai con i testi di Shin Sawada. Il lungometraggio ruota attorno alla giovanissima Kei Kikuno, classica studentessa universitaria intenta a studiare per superare l’esame di secondo livello in contabilità; esame indetto dalla camera di commercio. La ragazza per pagarsi gli studi lavora part-time in una strana agenzia, la Pururun, in qualità di sicario professionista.
The Violence Action è un’opera altamente adrenalinica, che presenta due anime incredibilmente differenti, in grado però di fondersi con armonia. Durante il giorno, Kei Kikuno è impegnata in attività quotidiane altamente tradizionali, tra lezioni in aula e sessioni intensive di studi; tutto cambia con il calare delle luci, laddove la giovane ragazza impugna due pistole ed inizia a seminare zizzania a destra e a sinistra.
Il film si distingue per un caleidoscopio di richiami e omaggi; è possibile individuare un certo lato grottesco tipico degli anime action-demenziali, troviamo poi dei richiami a Takashi Miike e soprattutto all’heroic bloodshed (eroico spargimento di sangue) tipico del maestro hongkonghese John Woo, fino a noir coreani come The Killer.
Valido il cast. Alla regia abbiamo il noto regista televisivo Tôichirô Rutô (Mahou no Rinobe, Komi-san wa, Komyusho desu, Otona kôkô), vero e proprio hildegard del settore, mentre la protagonista è interpretata dalla giovanissima e famosissima Kanna Hashimoto. Hashimoto ha iniziato la propria carriera come membro del gruppo idol femminile Rev. from DVL. per poi gradualmente virare al cinema e non a caso nel 2015 ha interpretato il personaggio di Ritzu nel live action Assassination Classroom.
L’attrice è stata lodata più volte per la sua poliedricità e per il suo talento: è “ben più che un’Idol angelica, è un talento che si presenta una volta ogni mille anni” così hanno scritto sulle pagine virtuali del noto blog giapponese Narinari.
Infine vi ricordiamo come l’omonimo manga, da cui è tratto il film in esame, è stato pubblicato sulla rivista web Yawaraka Spirits a partire dal 2017 mentre i singoli capitoli sono stati poi raccolti e pubblicati in volumi tankōbon. L’edizione italiana è poi edita da J-Pop a partire dal 9 giugno 2021. La serializzazione del manga non è ancora conclusa.