Quentin Tarantino ospite al programma Real Time con Bill Maher conferma che c’è un filo conduttore tra i suoi film ovvero ricreare delle sensazioni che ha provato al cinema da bambino: “Sia come consumatore di film, sia quando creo film per un pubblico – quell’obiettivo di un film con Jim Brown in un sabato sera del 1972 è ciò che sto cercando di ricreare“.
Il regista ospite nel programma per la promozione del suo nuovo libro, Cinema Speculation, ha parlato dei suoi gusti cinematografici e anche del suo personale sogno nel cassetto di ricreare la sua esperienza durante la proiezione del film El Verdugo. Tarantino ha ricordato delle sensazioni che gli ha lasciato la pellicola con Raquel Welch e Burt Raynolds: “Essere portato a vedere un film su Jim Brown in un cinema di soli afroamericani è stata l’esperienza più virile che abbia mai fatto“.
Quel momento lo ha plasmato, come riporta Deadline. Ma nella sua lunga esperienza come cinefilo, Tarantino sottolinea un’altra esperienza, merito del fidanzato della madre che all’epoca lo ha portato in un cinema con un pubblico composto da afroamericani. La folla si è scatenata per il film di apertura, The Bus is Coming (1971), urlando contro lo schermo. “La prima volta che ho sentito dire ‘succhiami il ca..o’ è stato qualcuno del pubblico“, ha detto Tarantino. Preso dalla cruda energia e dal divertimento del momento, lo stesso Tarantino ha poi pronunciato le stesse parole.
Il regista e attore ha poi commentato i film della sua giovinezza ammettendo di aver visto molte pellicole che definisce sofisticate da bambino, e di aver talvolta visto argomenti che non capiva bene, come la scena dello stupro di Ned Beatty in Un tranquillo weekend di paura. Tarantino ha detto: “L’ho vista nel ’73, quindi avevo circa nove anni“, ha detto. Ammettendo di non conoscere il significato di sodomia, Tarantino sapeva che Beatty veniva sottomesso, perché tutti nel cortile della scuola venivano sottomessi in qualche misura. Per questo invita i giovani fruitori dei film a guardare pellicole sofisticate: “Ci saranno cose che non capiranno“, ha detto. Ma, come lui, l’importante è capirne il senso.