Alan Moore ha messo in guardia i fan dei fumetti dichiarando che l’amore infantile e superficiale per Batman può essere considerato come un precursore del fascismo. Uno dei creatori di fumetti più ammirati al mondo ha espresso la sua preoccupazione per le folle che, negli ultimi anni, hanno fatto la fila per vedere al cinema i cinecomic.
Alan Moore, che ha portato al mondo Watchmen, V for Vendetta e La Lega degli Straordinari Gentlemen tra i suoi numerosi titoli, ha raccontato a The Guardian i suoi timori per il futuro. L’autore ha anche posto in correlazione il boom dei cinecomic e l’elezione di Donald Trump nel 2016.
Alan Moore ha dichiarato: “Verso il 2011 ho detto che pensavo che il fatto che milioni di adulti facessero la fila per vedere i film di Batman avesse implicazioni serie e preoccupanti per il futuro. Perché questo tipo di infantilizzazione, questa spinta verso realtà più semplici, molto spesso può essere un precursore del fascismo”.
L’artista ha proseguito: “Centinaia di migliaia di adulti in fila per vedere personaggi e situazioni che erano stati creati per intrattenere i dodicenni di cinquanta anni fa. Non pensavo che i supereroi fossero una cosa da adulti. Credo che si tratti di un fraintendimento nato da ciò che è accaduto negli anni Ottanta – a cui devo attribuire una parte considerevole della colpa, anche se non è stata intenzionale – e a personaggi come i protagonisti di Watchmen. C’erano un sacco di titoli che dicevano: ‘I fumetti sono cresciuti e si rivolgono agli adulti'”.
“Tendo a pensare che no, i fumetti non sono cresciuti. C’erano alcuni titoli più adulti di quelli a cui la gente era abituata. Ma la maggior parte dei titoli di fumetti era più o meno la stessa di sempre. Non si trattava di fumetti cresciuti. Penso che sia stato più che altro un incontro tra i fumetti e l’età emotiva del pubblico” ha raccontato Alan Moore.
La maschera disegnata da David Lloyd in V for Vendetta è stata adottata da chi protesta contro i poteri forti in tutto il mondo, cosa che Alan Moore accoglie con cauta approvazione. L’artista ha continuato: “Non posso approvare tutto ciò che le persone che prendono quella maschera come icona potrebbero fare in futuro, ovviamente. Ma mi rincuora vedere che è stata adottata dai movimenti di protesta in tutto il mondo. Perché abbiamo bisogno di movimenti di protesta ora, probabilmente più che mai”.
Alan Moore ha appena pubblicato la sua prima raccolta di racconti e dice di aver chiuso sia con i fumetti che con l’enorme industria globale che lui stesso ha contribuito a trasformare. L’autore ha chiosato: “Amerò e adorerò sempre il medium fumetto, ma l’industria del fumetto e tutte le cose ad essa collegate sono diventate insopportabili”.