Guillermo del Toro difende Martin Scorsese dopo le critiche emerse in un recente saggio, il quale definisce lo storico cineasta di Hollywood “un talento irregolare“. Il regista messicano, quindi, ha parlato di “calunnia” e si è chiesto: “Questo articolo ha regalato tanto traffico al loro sito, ma a quale costo?“.
I very, very seldom post anything contradictory here- but- the amount of misconceptions, sloppy innacuracies and hostile adjectives not backed by an actual rationale is offensive, cruel and ill-intentioned. This article baited them traffic, but at what cost? https://t.co/YEwTi46A2O
— Guillermo del Toro (@RealGDT) October 7, 2022
I don’t shit talk, I don’t “slam” and I support- but if anyone thinks that WWS is “…achingly slow” or that Raging Bull is “… bad filmmaking” and that “No studio dares to utter the word ‘no’ to him.” Film language discussions, history lessons and research may be needed.
— Guillermo del Toro (@RealGDT) October 7, 2022
When I read pieces like this one. Aimed at one of the most benign forces and one of the wisest, I do feel the tremors of an impending culture collapse- and I do wonder: “To what end?” …and find myself at a loss.
— Guillermo del Toro (@RealGDT) October 7, 2022
Nelle ultime ore, Guillermo del Toro, vincitore dell’Oscar come miglior regista per La forma dell’acqua, ha utilizzato i suoi canali social per difendere Martin Scorsese da un controverso saggio che lui stesso ha definito “offensivo, crudele e malintenzionato“, pubblicato da The Critic, nel quale si legge che la presunta “auto-indulgenza” di Scorsese avrebbe svalutato il suo talento.
“Pubblico molto, molto raramente qualcosa di critico qui”, ha scritto Guillermo del Toro su Twitter. Nei suoi post si legge, quindi: “Ma la quantità di idee sbagliate, imprecisioni sciatte e aggettivi ostili non supportati da una logica reale è offensiva, crudele e malintenzionata. Questo articolo ha alimentato loro il traffico, ma a quale costo?“. Il regista ha quindi speso parole ricche di stima nei confronti del collega: “Per essere chiari: se Dio si offrisse di abbreviare la mia vita per allungare quella di Scorsese, accetterei subito l’accordo. Quest’uomo capisce il Cinema. Difende il Cinema. Incarna il cinema. Ha sempre combattuto per l’arte e contro la sua industria. Non è mai stato addomesticato ed ha un posto fermo nella storia“.
Il saggio della discordia, scritto da Sean Egan, ha criticato Martin Scorsese per essere “dolorosamente lento” e lo ha definito “un pessimo cinematografo“. Due affermazioni che Guillermo del Toro rifiuta. Il regista ha scritto, infatti, che “potrebbero essere necessarie discussioni sul linguaggio cinematografico, lezioni di storia e ricerche” per chiunque pensi questo genere di cose. Ha concluso scrivendo: “Quando leggo pezzi come questo. Rivolto ad una delle forze più benigne ed una delle più sagge, sento i tremori di una cultura imminente crollare e mi chiedo: ‘A che fine?’, e mi ritrovo perplesso“.
Guillermo del Toro non ha mai nascosto il proprio amore per Martin Scorsese. Nel periodo di The Irishman, risalente al 2019, ha pubblicato un lungo thread su Twitter, in cui ha elogiato il film come un capolavoro per come “ha trasformato tutti i miti dei gangster in rimpianti“. Nell’imminente futuro di Guillermo del Toro c’è la sua versione in stop-motion di Pinocchio, che debutterà su Netflix il 9 dicembre.