A Milano è stato cancellato il murale di Marge Simpson che si tagliava i capelli realizzato davanti al consolato iraniano in ricordo di Mahsa Amini, la 22enne uccisa in Iran perché indossava male il velo. A intervenire a proposito del gesto è stato anche aleXsandro Palombo, l’artista che aveva realizzato l’opera.
La raffigurazione di Marge Simpson intenta a tagliarsi capelli era stata realizzata per celebrare Mahsa Amini e il coraggio delle donne iraniane. Adesso che il murale è stato cancellato, aleXsandro Palombo ha dichiarato: “Censurare un’opera realizzata in solidarietà a Mahsa Amini e a tutte le donne iraniane che lottano per la loro libertà è un atto vile, un gesto di codardia. Il fatto che sia avvenuto in un Paese democratico come l’Italia è di una gravità assoluta, indica la voglia di soffocare il suo più profondo significato. Non ci faremo intimidire da questo spregevole gesto”.
L’opera realizzata dall’artista si intitolava The Cut e celebrava il coraggio delle donne iraniane e la figura di Mahsa Amini, picchiata a morte dalla polizia morale perché indossava male l’hijab che lasciava fuoriuscire una ciocca di capelli. L’obbligo del velo è stato imposto in Iran dall’ayatollah Khomeini e risale alla Rivoluzione islamica del 1979. Da allora le libertà sociali e politiche sono molto limitate e la violazione dei diritti umani e la repressione sono diffuse.
L’Iran è uno dei Paesi più censurati al mondo e, dal 2021, anche i personaggi femminili dei cartoni animati trasmessi dalla televisione iraniana devono indossare l’hijab perché “osservarne la tradizione anche nel mondo dell’animazione è una necessità che può evitare pericolose conseguenze”, secondo le parole dell’ayatollah Khamenei.
A proposito della genesi della sua opera, aleXsandro Palombo ha dichiarato: “Se Marge Simpson ha il divieto di entrare in Iran, nulla le impedisce di manifestare il suo dissenso al regime davanti al consolato iraniano, qui siamo in democrazia, quel valore universale di diritto alla libertà per cui lotta a costo della vita il coraggioso popolo iraniano”.