Il regista di Blonde ha paragonato le riprese del film a una sorta di trip sotto acidi. Andrew Dominik ha parlato del suo film con IndieWire e ha descritto le difficoltà incontrate durante lo sviluppo e la produzione del progetto. Blonde è stato presentato in anteprima mondiale alla 79esima edizione della Mostra del Cinema di Venezia ed è disponibile su Netflix da oggi.
Andrew Dominik ha dichiarato: “Agire in base all’istinto conferisce una qualità viscerale al film. Mi piace mettere le persone sotto pressione perché penso che funzionino meglio. C’è qualcosa di crudo e autentico in situazioni del genere. Voglio dire, è fantastico fare un film come Jesse James, dove hai 75 giorni per girarlo. Ma anche questo è stato fantastico. Girare Blonde è stato come un farsi un trip di acidi. Ogni giorno pensi: ‘Come farò a sopravvivere a quest’altra giornata? Non ce la farò mai’. E poi, in qualche modo, riesci a farcela, perché serve farcela. Tutto questo si traduce nel film finito”.
Anche Joyce Carol Oates si è espressa a favore del film (di cui abbiamo parlato nella nostra recensione di Blonde) e ha dichiarato: “Non è un film che mette di buon umore. Molti film su Marilyn Monroe sono piuttosto allegri e hanno molta musica e canzoni. Lei è molto bella e dolce. Blonde, invece, è probabilmente più vicino a ciò che lei ha realmente vissuto. Gli ultimi giorni della sua vita sono stati brutali”.
Invece, Ana de Armas ha parlato dei nudi in Blonde e ha rivelato di essersi sempre sentita al sicuro. L’attrice ha raccontato: ““È più difficile per le persone guardare quelle scene che per me averle fatte, perché capivo cosa stavo facendo e mi sentivo molto protetta e al sicuro. Non mi sono sentita sfruttata perché avevo il controllo totale su qualsiasi cosa accadesse sul set. Ho preso io la decisione. Sapevo che film stavo facendo. Mi fidavo del mio regista. Mi sentivo in un ambiente sicuro. Abbiamo avuto centinaia di conversazioni su queste scene. Tutti provavano un profondo rispetto per il film che stavamo realizzando. In questo senso, non ho avuto paura. Non mi sono sentita affatto a disagio, anche se erano scene davvero difficili”.
Infine, Andrew Dominik ha chiosato: “Non credo nella perfezione. Credo nell’imperfezione che rivela la verità. Il mio lavoro di collaborazione con gli attori è un processo di scoperta. Ana de Armas è sempre stata migliore di quanto pensassi. Voglio dire, non avrei potuto girare quel film in 45 giorni senza di lei, perché era la roccia attorno alla quale doveva funzionare tutto”.
Blonde è stato distribuito oggi su Netflix.