Non aprite quella porta svela tutto il suo potenziale nel videogame multigiocatore asimmetrico che consente all’utente di indossare i panni del serial killer o, viceversa, della vittima pronta a evadere oppure a soccombere e a essere martirizzata.

Non aprite quella porta è un’esperienza multiplayer tattica che invita il gamer a tirare fuori il cervello (attenzione, non intendiamo letteralmente!) e affrontare i muscoli con l’astuzia. Gli sviluppatori/distributori di Gun Interactive hanno ambientato il videogame nello stesso scenario del film del 1974, ovvero la parte rurale del Texas. Le vittime cominciano la partita nella cantina e il gioco di squadra è incentivato: le vie d’uscita sono davvero poche e, qualora non si collabori, il gamer può dire addio alla sua vita.

Le vittime non possono uccidere i tre membri della famiglia di assassini, ma soltanto stordirli. I tre possono, tuttavia, infiltrarsi in spazi molto angusti e passare sotto ad alcune delle trappole poste lungo il percorso. I personaggi di entrambi gli schieramenti hanno abilità uniche. C’è, per esempio, il Cuoco, che può individuare con l’udito le vittime meno furtive e chiudere a chiave le porte, rallentando la loro fuga. Connie, invece, è in grado di distruggere una sola serratura a partita (attenzione, questa capacità può tornarvi molto utile nella conclusione del gioco!).

Faccia di cuoio è grande e grosso ma poco agile. La gestione dei giri del motore della motosega è divertente, perché è direttamente collegato alla potenza degli attacchi. Se si aziona solo per un attimo l’attrezzo, gli attacchi infliggono ben pochi danni, mentre se si lascia andare troppo a lungo si rischia di incepparla. Trovando il numero di giri corretto, si può uccidere una vittima senza nessuna difficoltà.

L’autostoppista è, poi, il personaggio più subdolo e pericoloso nel gruppo dei killer. Si muove in silenzio ed è in grado di sfruttare i medesimi passaggi angusti utilizzati dalle vittime. Il nonno è un personaggio non giocabile che, però, vede tutto e avverte i tre assassini, il cui obiettivo è quello di raccogliere sangue da dargli in pasto. Il numero di tattiche da sfruttare è davvero impressionante e ciò che colpisce del videogame, come riportato da IGN, è il livello qualitativo estremamente alto nonostante manchi ancora circa un anno alla distribuzione sul mercato.

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Nato a Siracusa nel 1993, Matteo Marescalco è redattore di ScreenWorld.it, CinemaSerieTV.it e CultWeb.it. Collabora anche con le riviste online Birdmen Magazine e Point Blank. Tra il 2021 e il 2022, ha lavorato per Sergio Bonelli Editore come story editor e ufficio stampa. Ha scritto il libro Blumhouse Productions - La casa americana degli orrori (edito da Bietti Edizioni), la prima monografia italiana sulla casa di produzione fondata da Jason Blum.