Nel mondo del cinema, conservano un posto speciale i film tratti dalle storie vere. Essi consentono, infatti, di far incontrare straordinariamente realtà e finzione. Spesso, per esigenze narrative, registi e sceneggiatori scelgono di aggiungere o sottrarre alcuni aspetti particolari di una storia, ma altre volte descrivono lo svolgimento dei fatti esattamente come è avvenuto.
Quando parliamo di storie vere non occorre pensare infatti solamente ai film biografici, che spesso coprono l’arco dell’intera vita dei protagonisti della pellicola, ma anche ad opere che si concentrano su un determinato periodo che può essere di anni, mesi o addirittura pochi giorni.
Di seguito, abbiamo preparato una selezione dei migliori film tratti da storie vere, con l’intento di proporvi pellicole di diverso genere ma che abbiano in comune questo peculiare aspetto, con alcune scelte che ci auguriamo possano sorprendervi.
1. A Beautiful Mind (2001)
Al termine della Seconda guerra mondiale, il matematico Steve Nash (Russell Crowe) entra all’Università di Princeton. Grazie al suo talento e al sostegno dell’amico Charles Herman (Paul Bettany), Nash ottiene i primi risultati e grandi soddisfazioni, nonostante le invidie nei suoi confronti, ma potendo confidare anche nell’amore di Alicia Larde (Jennifer Connelly), che è il suo vero punto di riferimento. Le sue ricerche lo portano all’attenzione del Pentagono, per il quale decripterà alcuni messaggi segreti dei russi, in piena Guerra Fredda. Proprio in questo periodo, William Parcher (Ed Harris) gli affiderà una missione della massima importanza: trovare le coordinate di una valigetta che contiene una bomba atomica che i sovietici intenderebbero far esplodere in America. In realtà, si scoprirà come gran parte di tutte queste esperienze siano semplicemente frutto di allucinazioni di Nash, il quale soffre di schizofrenia paranoide già dai tempi dell’università. La malattia gli ha fatto immaginare di vivere una realtà inesistente, ma questo non ha condizionato la sua genialità…
Diretto da Ron Howard, scritto da Akiva Goldsman e tratto dal romanzo biografico di Sylvia Nasar, A Beautiful Mind racconta la vita del matematico e premio Nobel John Forbes Nash jr., uno dei più grandi talenti del Novecento in ambito matematico. Quattro Premi Oscar ottenuti (tra cui miglior film) su otto candidature complessive.
2. Argo (2012)
Nel novembre del 1979, gli islamisti iraniani assaltano l’ambasciata americana a Teheran come risposta alla decisione del Presidente statunitense Carter di dare asilo politico allo scià Reza Pahlavi. I rivoltosi esigono che quest’ultimo venga ricondotto in Iran, dove dovrà subire un processo secondo il volere dell’Ayatollah Khomeyni. Dopo aver forzato i cancelli, gli islamisti prendono in ostaggio cinquantadue diplomatici, mentre in sei riescono a fuggire e vengono accolti dall’ambasciatore canadese Taylor.
Ma la loro presenza in un’altra struttura diplomatica non può proseguire a lungo: così, a settanta giorni dallo scoppio della crisi, il governo statunitense affida a Tony Mendez, un agente della CIA specializzato in operazioni di esfiltrazione, la missione per salvare i sei e portarli via dall’Iran. Ma trovare un modo per riuscirvi non sarà semplice. Finché Mendez non avrà un’idea, ardua quanto brillante: trasformare i sei diplomatici in cineasti canadesi, recatisi a Teheran per esplorare delle location per un nuovo film di fantascienza, intitolato “Argo”.
Diretto e interpretato da Ben Affleck e scritto da Chris Terrio, Argo è tratto dal libro di memorie Master of Disguise: My Secret Life in the CIA dello stesso Tony Mendez, e dall’articolo The Great Escape: How the CIA Used a Fake Sci-Fi Flick to Rescue Americans from Teheran pubblicato da Wired nel 2007 e incentrato sulla fantasiosa operazione Canadian Caper. Candidato a sette Premi Oscar, Argo ottenne tre statuette: miglior film, miglior montaggio e miglior sceneggiatura adattata.
3. 127 ore (2010)
L’escursionista Aron Ralston (James Franco) rimane bloccato in un canyon dello Utah, con un braccio schiacciato da un masso rotolato da una roccia. Aron rimane così in una situazione di tragica solitudine: nelle ore dell’isolamento, ricorda le amicizie, gli amori e i momenti trascorsi con le due escursioniste che ha incontrato poco prima dell’incidente. Nell’arco di cinque giorni, sarà costretto a lottare per sopravvivere, ma liberarsi potrebbe costargli un prezzo molto alto.
Diretto da Danny Boyle, scritto dal regista con Simon Beaufoy, 127 ore è tratto dal libro scritto dallo stesso Ralston: un esempio di straordinario sacrificio. Candidato a sei Premi Oscar.
4. Dunkirk (2017)
Dunkerque, Francia, maggio 1940. Il Corpo di Spedizione Britannico, insieme alle truppe francesi, belghe e canadesi (per un totale di circa 400mila uomini) è costretto a indietreggiare fino alla spiaggia. Sebbene la costa si trovi soltanto a 26 miglia di distanza da casa, l’attracco per le navi inglesi è proibitivo, e non c’è modo di raggiungere l’altra sponda; ma il nemico è in avvicinamento, sempre di più. Dopo giorni di attacchi aerei e accerchiamenti, c’è ancora una speranza: quando viene diramato un richiamo di aiuto ai civili oltre la Manica, che possiedano piccole imbarcazioni adatte a venire in soccorso, molti partono volontari. Ed è così che una flotta di barche private salpa dal Sud della costa inglese per raggiungere la Francia e riportare gli uomini in patria: tra essi vi è il giovane Tommy che ha, come unico pensiero, quello di mettersi in salvo. Mentre la RAF tenta di allontanare i nemici dalla spiaggia con alcuni valorosi piloti, un comandante della Marina britannica cerca di guidare il disperato salvataggio.
Scritto e diretto da Christopher Nolan, Dunkirk rievoca i fatti accaduti tra fine maggio e inizio giugno 1940 sulle coste francesi, mentre l’avanzata tedesca contro le forze britanniche diveniva insostenibile. Venne così avviata la cosiddetta Operazione Dynamo, attraverso la quale la Gran Bretagna riuscì a salvare la quasi totalità delle proprie forze militari, frettolosamente dislocate nella Francia che stava per essere totalmente occupata dai nazisti. Una pellicola di rara forza visiva e sonora, nello stile unico del regista britannico, caratterizzata dalle imponenti musiche di Hans Zimmer. Per l’occasione, Nolan raccolse le reali testimonianze di chi visse quei drammatici giorni, per poi trarne ispirazione in fase di realizzazione del film. Cast sensazionale composto, tra gli altri, da Fionn Whitehead, Mark Rylance, Kenneth Branagh, Tom Hardy, Barry Keoghan, James D’Arcy, Harry Styles e Jack Lowden. Candidato a otto Premi Oscar, Dunkirk ne ha ricevuti tre (montaggio, sonoro e montaggio sonoro).
5. Erin Brockovich – Forte come la verità (2000)
Los Angeles, anni Novanta. Erin Brockovich (Julia Roberts) ha più di un divorzio alle spalle e tre figli da mantenere. Rimasta senza lavoro, trova un posto da segretaria nello studio dell’avvocato Ed Masry (Albert Finney) e, un giorno, mentre sistema alcune pratiche, nota dei referti medici in un incartamento che avrebbe dovuto contenere tutt’altro.
Esse celano un tentativo di coprire un grave episodio di contaminazione delle acque. Spinta dalla curiosità, Erin decide di scoprire qualcosa in più. Farà luce su un fatto drammatico: un’industria della zona, la Pacific Gas & Electric, ha scaricato nelle acque della cittadina di Hinkley una sostanza estremamente pericolosa, il cromo esavalente. Per Erin inizierà così una lunga battaglia, che mai avrebbe immaginato di dover intraprendere.
Diretto da Steven Soderbergh e scritto da Susannah Grant, Erin Brockovich – Forte come la verità racconta una storia a forti tinte drammatiche, straordinariamente interpretata da Julia Roberts, qui premiata con l’Oscar, il Golden Globe e il BAFTA.
6. Green Book (2018)
New York, 1962. Tony “Lip” Vallelonga (Viggo Mortensen) è un italo-americano che copre diversi lavori per portare avanti la famiglia, composta dalla moglie Dolores (Linda Cardellini) e da due figli. Quando gli si presenterà l’occasione di fare d’autista con buona paga non la lascerà sfuggire. Il datore di lavoro è il pianista afroamericano Don Shirley (Mahershala Ali) il quale, nonostante una carriera ben avviata ed esibizioni alla Casa Bianca dei Kennedy, decide di iniziare un tour nel profondo Sud conservatore. Tony accetterà l’incarico di accompagnatore e risolutore di eventuali problemi, ma per entrambi sarà l’occasione per conoscere meglio un Paese incredibilmente retrogrado e razzista, comprendere i propri difetti e aiutarsi a vicenda.
Diretto da Peter Farrelly, Green Book racconta la vera amicizia tra Frank Anthony Vallelonga e Don Shirley nell’America degli anni Sessanta, trovando un equilibrio tra commedia e dramma nonostante una disavventura dietro l’altra per i due protagonisti. Candidato a cinque Premi Oscar, ne vinse tre: miglior film, miglior sceneggiatura originale e miglior attore non protagonista (Ali).
7. Hachiko – Il tuo migliore amico (2009)
Hachi è un cucciolo di razza Akita, che è stato abbandonato. Verrà ritrovato da Parker Wilson (Richard Gere), un insegnante di musica in viaggio ogni giorno sul treno che lo accompagna al lavoro. Parker lo accudirà, lo farà entrare nella propria vita e in tutte le sue attività.
La storia vera del cane giapponese Hachiko, che per dieci anni attese ogni giorno il padrone alla stazione, sperando di rivederlo scendere dal treno, come era d’abitudine. Uno struggente racconto d’amicizia, nello stile elegante del regista svedese Lasse Hallström.
8. Il caso Spotlight (2015)
Estate 2001. Il nuovo direttore del The Boston Globe, Marty Baron (Liev Schreiber), incarica i propri più abili giornalisti di indagare sulle accuse contro un prete, sospettato di aver abusato sessualmente di decine di giovani parrocchiani nell’arco di quasi trent’anni. Consapevoli dei rischi cui vanno incontro mettendosi contro un’istituzione come la Chiesa Cattolica di Boston, il caporedattore del cosiddetto “Team Spotlight”, Walter “Robby” Robinson (Michael Keaton), insieme ai cronisti Sacha Pfeiffer (Rachel McAdams) e Michael Rezendes (Mark Ruffalo), e allo specialista in ricerche informatiche Matt Carroll (Brian d’Arcy James), cominciano ad approfondire il caso, coordinati dal vicedirettore Ben Bradlee Jr. (John Slattery). Dopo aver acquisito nuovi documenti, emergerà con evidenza come l’insabbiamento sugli abusi sia stato sistematico, e che il fenomeno è molto più grave ed esteso di quanto si potesse immaginare.
Diretto da Tom McCarthy e scritto dal regista con John Singer, Il caso Spotlight prende spunto dall’indagine del The Boston Globe sull’arcivescovo Bernard Francis Law, accusato di aver coperto molti casi di pedofilia avvenuti in diverse parrocchie. Il reportage valse il Premio Pulitzer al quotidiano nel 2003 e diede avvio a numerose indagini alle quali si erano da sempre sottratte le istituzioni religiose. Candidato a sei Premi Oscar, Il caso Spotlight ottenne la statuetta come miglior film e quella per la miglior sceneggiatura originale.
9. La guerra di Charlie Wilson (2007)
Anni Ottanta. Il deputato texano Charlie Wilson (Tom Hanks) è un appassionato di festini notturni e party alla moda; di giorno, però, è un rispettato membro del sottocomitato dei crediti alla Difesa, oltre che un convinto patriota.
Coinvolto nella politica internazionale e nelle questioni suscitate dalle tensioni con l’Unione Sovietica, Wilson si interessa in particolare alla situazione in Afghanistan, sollecitato da alcuni suoi conoscenti. Così, entra in affari con l’agente della CIA Gust Avrakotos (Philip Seymour Hoffman) e con l’affascinante anticomunista Joanne Herring (Julia Roberts), con l’obiettivo di patrocinare delle operazioni che riescano a fermare l’avanzata russa sul territorio afghano e indirettamente colpire il regime sovietico…
Diretto da Mike Nichols, scritto da Aaron Sorkin e tratto dal romanzo biografico di George Crile III, La guerra di Charlie Wilson fa luce su una particolare vicenda che riporta alle origini dell’interesse americano in Afghanistan, che divampò soltanto in seguito ai tragici attentati del settembre 2001, ma risaliva ad almeno un paio di decenni addietro. Interpretazioni brillanti di un cast artistico straordinario, del quale fanno parte anche Amy Adams, Emily Blunt, John Slattery, Ned Beatty e Christopher Denham.
10. Lawrence d’Arabia (1962)
Anni Dieci del Novecento. Thomas Edmund Lawrence è un giovane ufficiale inglese dal carattere particolare e poco conforme alla disciplina militare, e per questo viene spesso criticato dai propri superiori, che non possono negarne le capacità ma credono che possa mai riuscire in qualcosa di buono.
Giunto nel deserto arabico, durante la Prima Guerra Mondiale, diventerà amico di alcuni capi locali e tenterà di avvicinare popolazioni divise tra loro, riuscendo anche a conquistare Aqaba, un porto strategico sul mar Rosso e fulcro della questione arabo-ottomana. Un’impresa storica che però non basterà a far riconoscere a Lawrence i meriti conquistati sul campo di battaglia, data anche l’eterna indecisione delle tribù arabe nel riuscire a trovare un punto d’incontro.
Diretto da David Lean, scritto da Robert Bolt e tratto dalle memorie del glorioso tenente britannico, Lawrence d’Arabia lanciò Peter O’Toole nel panorama internazionale, all’interno di un cast dove figuravano anche Omar Sharif, Anthony Quinn e Alec Guinness. Uno dei massimi capolavori della cinematografia internazionale, premiato con sette Premi Oscar su dieci candidature totali.
11. Prova a prendermi (2002)
New York, anni Sessanta. Il giovane Frank Abagnale Jr. (Leonardo DiCaprio), dopo il divorzio dei propri genitori, deve decidere se andare a vivere con il padre Frank (Christopher Walken) o con la madre Paula (Nathalie Baye). La sua decisione sarà un’altra: la fuga. Da qui, per cercare di affermarsi, svilupperà uno straordinario talento per la truffa: cambierà il proprio nome, si rivolgerà a diversi istituti di credito, sbaglierà alcune mosse azzeccandone altre. Finché non si farà credere un pilota della PanAm, tanto da procurarsi divisa e documenti con enorme maestria.
Frank non passerà però del tutto inosservato: qualche piccolo errore costituirà materiale per le indagini dell’FBI e, in particolare, dell’agente Carl Hanratty (Tom Hanks), il quale cercherà ogni prova per tentare di fermarlo. Ma acciuffare Frank sarà la missione più ardua della propria carriera: l’abilità e la galanteria criminale di Abagnale saranno le migliori armi a disposizione del truffatore.
Diretto da Steven Spielberg, scritto da Jeff Nathanson e tratto dal libro autobiografico di Frank Abagnale Jr., Prova a prendermi è un film che ha convinto critica e pubblico, grazie a un cast superlativo, una regia straordinaria e una storia tanto incredibile quanto vera. Quello di Abagnale è probabilmente uno dei ruoli cruciali nella carriera di DiCaprio, qui candidato al Golden Globe. Per il film anche due nomination agli Oscar.
12. Sacco e Vanzetti (1971)
Boston, 1920. Gli anarchici italiani Nicola Sacco (Riccardo Cucciolla) e Bartolomeo Vanzetti (Gian Maria Volonté) vengono arrestati e accusati per rapina a mano armata, per l’omicidio di un contabile e di una guardia del calzaturificio Slater and Morrill di South Braintree, nella contea di Norfolk. Per la pubblica accusa istruita da Frederick Katzmann, questa è l’occasione irripetibile per sferzare un colpo contro le rivolte anarchiche e l’onda rossa tanto temuta dal governo degli Stati Uniti e dai singoli governatori. Così, nonostante la quasi totale assenza di prove a carico dei due immigrati (Sacco era un calzolaio, Vanzetti un pescivendolo), attraverso la corruzione di alcuni testimoni chiave e la censura continua operata dal giudice Webster Thayer nei confronti della difesa guidata dall’avvocato Moore, il verdetto di condanna sarà di fatto inevitabile. Per i due detenuti inizierà una lunga attesa, tra la vana speranza di una riapertura del processo e l’avvicinarsi del giorno dell’esecuzione della pena capitale sulla sedia elettrica.
Diretto da Giuliano Montaldo e scritto dal regista con Fabrizio Onofri e Mino Roli, Sacco e Vanzetti unisce il cinema politico e di impegno civile al cinema giudiziario, riportando agli onori della cronaca una vicenda che poteva restare dimenticata. A qualche anno di distanza, nel 1977, il governatore dello Stato del Massachussets ammetterà ufficialmente gli errori commessi nel processo, riabilitando completamente la memoria dei due italiani. Indimenticabili le musiche di Ennio Morricone e le canzoni eseguite da Joan Baez, fra cui La ballata di Sacco e Vanzetti e Here’s To You.
13. Schindler’s List – La lista di Schindler (1993)
Cracovia, 1939. Dopo l’invasione nazista della Polonia, gli ebrei vengono rinchiusi in quartieri che diventano ghetti, e subiscono l’estromissione dalla vita sociale e dalle attività commerciali. L’imprenditore Oskar Schindler (Liam Neeson) decide di avviare una fabbrica per la produzione di tegami e pentole con le quali rifornire l’esercito tedesco. Ottenuta la protezione delle SS e con l’aiuto del contabile ebreo Itzhak Stern (Ben Kingsley), Schindler arriverà ad impiegare oltre un migliaio di dipendenti nella propria azienda, senza fermarsi di fronte agli ostacoli e adattandosi all’evoluzione della guerra. Quando giungerà in città l’ufficiale delle SS Amon Goeth (Ralph Fiennes), che ha ricevuto l’ordine di sgombrare il ghetto di Cracovia e di inviare i suoi abitanti nel nuovo campo di concentramento di Kraków-Płaszów, la situazione subirà però una drammatica svolta. Mentre la furia dell’Olocausto divampa, Schindler si renderà conto come sia giunto il momento di passare all’azione, tentando di salvare quante più ebrei possibile.
Diretto da Steven Spielberg, scritto da Steven Zaillian e tratto dal libro di Thomas Keneally, Schindler’s List è un caposaldo della cinematografia contemporanea, e riferimento indiscusso per quanto riguarda la trattazione del tema della Shoah. Candidato a dodici premi Oscar, venne insignito di sette statuette: miglior film, miglior regia, miglior sceneggiatura adattata, miglior fotografia (firmata da Janusz Kaminski), miglior scenografia (Allan Starski e Ewa Braun), miglior colonna sonora (John Williams, al suo quinto Oscar in carriera) e miglior montaggio (Michael Kahn).
14. Sully (2016)
New York, 15 gennaio 2009. Il volo “US Airways 1549” è appena partito dall’aeroporto La Guardia, diretto verso il North Carolina. Sull’Airbus A320, l’esperto comandante Chesley “Sully” Sullenberger (Tom Hanks) e il primo ufficiale Jeffrey “Jeff” Skiles (Aaron Eckhart) eseguono tutte le operazioni necessarie. L’aereo continua a prendere quota quando, improvvisamente e appena dopo pochi istanti dal decollo, Sully sente che qualcosa non funziona. Un imponente stormo di uccelli, contro il quale il mezzo si era imbattuto, è letteralmente finito dentro i motori, bruciandoli istantaneamente. Sully e Jeff lanciano l’allarme alla torre di controllo per chiedere di poter atterrare nuovamente a New York e attivano la procedura di emergenza per tentare di riavviare i motori, ma è tutto inutile. Non c’è tempo per pensare, perché l’aereo non ha più potenza e perde già quota. Sully prende così una decisione eccezionale e forse inevitabile: provare l’ammaraggio sul fiume Hudson. In 208 secondi, il comandante compie davvero l’impresa, salvando 155 persone, compreso sé stesso. Dopo l’accaduto, però, se per l’opinione pubblica Sully è un eroe da celebrare, per la compagnia aerea e le istituzioni federali è il tempo delle indagini: a loro avviso, ammarare non era l’unica scelta possibile.
Diretto da Clint Eastwood, scritto da Todd Komarnicki e tratto dal libro Highest Duty dello stesso Chesley Sullenberger e di Jeffrey Zaslow, Sully racconta la storia di un eroe contemporaneo attraverso lo stile essenziale del regista statunitense. Eastwood ha girato il film interamente nella tecnologia IMAX digitale, riuscendo ad allargare la visione ed a regalare una panoramicità quasi unica, soprattutto nelle sequenze della ricostruzione dell’ammaraggio sull’Hudson.
15. The Imitation Game (2014)
Durante la Seconda Guerra Mondiale, dopo un’iniziale diffidenza nei suoi confronti, il matematico Alan Turing (Benedict Cumberbatch) viene incaricato dal governo britannico di trovare un sistema che possa decifrare I messaggi in codice dei nazisti: anticipare il nemico potrebbe essere la chiave per invertire l’esito del conflitto.
Tuttavia, il carattere solitario di Turing rende difficile la collaborazione con gli altri membri della squadra, guidata dal maestro di scacchi Hugh Alexander (Matthew Goode). Dopo aver compreso come sia inutile inseguire i messaggi tedeschi, che vengono continuamente aggiornati, Turing escogita un piano che possa cambiare radicalmente l’approccio: realizzare una macchina che riesca a decifrare i messaggi del sistema tedesco Enigma in un lasso di tempo decisamente più breve. Per questo, però, occorreranno assoluto sostegno del governo e nuovi brillanti collaboratori. Tra di essi, vi sarà anche Joan Clarke (Keira Knightley), la quale si rivelerà la risorsa più preziosa per il tormentato Alan, costretto anche a nascondere la propria omosessualità.
Diretto da Morten Tyldum, scritto da Graham Moore e tratto dalla biografia di Andrew Hodges, The Imitation Game è uno straordinario omaggio a uno dei personaggi più importanti del Novecento, purtroppo poco ricordato. Candidato a otto Premi Oscar, il film ha ricevuto la statuetta per la miglior sceneggiatura adattata.
16. The Social Network (2010)
La storia della nascita di Facebook e del suo controverso creatore, Mark Zuckerberg (Jesse Eisenberg). Quest’ultimo, da semplice studente dell’università di Harvard, non esiterà a farsi scrupoli nel proseguire il proprio percorso, determinato a raggiungere le proprie ambizioni. Questo nonostante una causa legale intrapresa contro di lui dai gemelli Winklevoss e soprattutto dal suo (ex) amico Eduardo Saverin (Andrew Garfield), co-fondatore del social. Quello che nessuno di loro può immaginare è di avere un futuro impero tra le mani: soltanto Zuckeberg, già dagli albori del sito, avrà una chiara idea di come sviluppare l’enorme potenziale della propria piattaforma.
Diretto da David Fincher, scritto magistralmente da Aaron Sorkin e tratto dal libro biografico di Ben Mezrich, al suo arrivo nelle sale The Social Network ebbe un ampio consenso di critica e pubblico, raccontando l’inizio di qualcosa che avrebbe rivoluzionato il mondo. Otto candidature agli Oscar e tre statuette ottenute: miglior sceneggiatura non originale, miglior montaggio e miglior colonna sonora (realizzata da Trent Reznor e Atticus Ross).
17. The Terminal (2004)
Viktor Navorski (Tom Hanks) giunge all’aeroporto John F. Kennedy di New York con un volo in arrivo dalla Krakozhia, uno Stato dove è appena esplosa una guerra civile. Per questa ragione il suo passaporto non sarà più ritenuto valido, e non verrà autorizzato né ad entrare in USA né a tornare in Patria: è, di fatto, un apolide.
Così, a Viktor non rimane altra scelta che riporre i propri bagagli nel terminal dell’aeroporto, suscitando le ire del responsabile della sicurezza della struttura, Frank Dixon (Stanley Tucci). Quest’ultimo considera Viktor un grosso problema burocratico, e la sua presenza lo innervosisce fino ad ossessionarlo. Mentre sembra non trovarsi alcuna soluzione, Navorski conosce Amelia Warren (Caterine Zeta-Jones), un’affascinante assistente di volo di cui egli si innamorerà follemente.
Diretto da Steven Spielberg e scritto da Sacha Gervasi e Jeff Nathanson, The Terminal è ispirato alla storia vera del rifugiato iraniano Mehran Karimi Nasseri il quale, nel 1988, giunse all’aeroporto Charles de Gaulle di Parigi dopo essersi visto rifiutare il visto di ingresso dal Regno Unito, in seguito al furto del proprio passaporto. A quel punto, dovette scegliere tra il rimpatrio e la permanenza in Francia, che si sarebbe poi prolungata per moltissimo tempo.
18. The Walk (2015)
Francia, anni Settanta. Philippe Petit (Joseph Gordon-Levitt) è un funambolo circense, che ha inseguito il proprio sogno nonostante il parere negativo della famiglia. Giunto a Parigi, si esibisce tra le strade della Capitale, dove inizia a sbarcare il lunario. Nel frattempo conosce l’affascinante Annie (Charlotte Le Bon), un’artista di strada con la quale condivide la stessa passione. Un giorno, per caso, a Philippe viene un’idea geniale: e se il filo sospeso nell’aria, che attraversa tra i vicoli parigini, diventasse un’enorme fune da fissare tra le due torri del World Trade Center attualmente in costruzione a New York? Così, un desiderio assolutamente folle inizierà a diventare realtà.
Prodotto e diretto da Robert Zemeckis e scritto dal regista insieme a Christopher Browne, The Walk è la magnifica ricostruzione di una delle più incredibili imprese del secolo scorso, e un omaggio alle Torri Gemelle distrutte tragicamente l’11 settembre 2001.
19. The Wolf Of Wall Street (2013)
Frenetico, eccessivo, colorato, sfavillante: The Wolf of Wall Street è il racconto della scalata e del conseguente crollo di Jordan Belfort, il broker statunitense che costruì una fortuna illimitata ma fondata sulla frode, finché gli agenti dell’FBI non lo fermarono. Ma tra un affare e un altro, Belfort riempiva la sua esistenza sprofondando nel torbido: dal sesso sfrenato alla dipendenza da ogni tipo di droghe. Un carosello infinito del vizio che ha contraddistinto gli anni ruggenti della finanza americana precedente alla crisi del 2009.
Diretto da Martin Scorsese e scritto da Terence Winter, The Wolf of Wall Street ha ottenuto un ottimo riscontro di pubblico e critica. Candidato a cinque premi Oscar, sono da ricordare la prova attoriale di Leonardo DiCaprio (premiato con il Golden Globe ma beffato dall’Academy), quella di Jonah Hill e in particolare della splendida Margot Robbie, qui nel ruolo che le ha regalato la notorietà internazionale.
20. Tutti gli uomini del Presidente (1976)
Giugno 1972. Cinque uomini vengono fermati mentre si trovano nella sede del Partito Democratico a Washington, in uno degli edifici del complesso residenziale denominato Watergate. Condotti in tribunale, all’udienza del giorno dopo sarà presente anche Bob Woodward (Robert Redford), giornalista del Washington Post. Nel prendere informazioni per scrivere un pezzo, scoprirà che uno dei soggetti incriminati lavora in realtà per la CIA. Il sospetto che dietro l’effrazione degli uffici dei democratici vi possa essere un’implicazione politica si fa strada nei pensieri di Woodward, così come accade al più esperto collega Carl Bernstein (Dustin Hoffman). Dopo un approccio difficoltoso, i due giornalisti troveranno un punto d’incontro, condividendo la stessa determinazione per andare fino in fondo alla vicenda, ancora parecchio torbida, e consegnare al Post un’inchiesta che potrebbe dare una svolta alla loro carriera.
Diretto da Alan J. Pakula, scritto da William Goldman e tratto dal saggio di Bob Woodward e Carl Bernstein, Tutti gli uomini del Presidente è un riferimento del cinema americano degli anni Settanta. Lo scandalo Watergate e le dimissioni del Presidente Richard Nixon rappresentarono un momento determinante della storia statunitense, in un periodo di profonda indignazione verso la corruzione e l’eccesso di potere da parte della politica. Per il film otto nomination agli Oscar e quattro statuette ricevute: miglior attore non protagonista (Jason Robards), sceneggiatura adattata, scenografia e sonoro.
21. Bombshell – La voce dello scandalo (2019)
Mentre si avvicinano le elezioni presidenziali americane del 2016, Megyn Kelly, giornalista della Fox News, rivolge delle domande al candidato Donald Trump a proposito delle accuse sui suoi frequenti commenti sessisti e su presunte molestie di cui si sarebbe reso responsabile. La reazione dei conservatori metterà Megyn al centro di una controversia mediatica. Sempre a Fox News, lavora anche Gretchen Carlson, la quale durante una diretta riceve l’ennesimo apprezzamento sessista e, stanca di doverli sopportare sia in onda che fuori onda, all’interno della redazione, decide di rivolgersi a degli avvocati, iniziando a muovere causa contro il CEO Roger Ailes, convinta che altre donne siano altrettanto stanche di una situazione che va avanti da tempo. Ailes, infatti, considera le donne poco più che oggetti da esporre al pubblico, è un predatore sessuale seriale e non si fa alcuno scrupolo nell’esserlo, oltre a tenere sotto le proprie grinfie tutte le donne che lavorano a Fox News. Tra le vittime più recenti vi è Kayla Pospisil, la quale spera presto di ricevere una promozione, ma non immagina nemmeno quale prezzo questo potrebbe costargli. Ce la faranno, tutte insieme, a mettere fine al dominio incontrastato di Ailes?
Diretto da Jay Roach e scritto da Charles Randolph, Bombshell – La voce dello scandalo racconta la storia vera dell’affaire che travolse Fox News e il suo direttore Roger Ailes, potente figura all’interno del sistema televisivo statunitense e in particolare dalla parte dei conservatori. Quando, però, molte donne delle quali egli stesso aveva abusato fisicamente e verbalmente si fecero avanti nel denunciarlo, il suo impero crollò, costringendo il suo editore Rupert Murdoch a prendere atto di quanto era accaduto per anni all’interno della rete. Cast straordinario per questo film: Charlize Theron, Nicole Kidman, Margot Robbie, John Litgow, Malcolm McDowell, Allison Janney e Kate McKinnon.
22. Buongiorno, Notte (2003)
Il racconto dei cinquantacinque giorni di sequestro del leader della Democrazia Cristiana Aldo Moro per mano delle Brigate Rosse, che rapirono il politico il 16 marzo 1978, per poi ucciderlo il 9 maggio seguente. I terroristi lo rinchiusero all’interno di un appartamento romano, nel quale Moro poté avere soltanto contatto con i suoi aguzzini a volto coperto, i quali gli consentirono di scrivere delle lettere attraverso le quali chiedeva un atto di coraggio all’intera politica italiana, che invece rimase inerme di fronte alla tragedia, e rivolgeva pensieri alla propria famiglia, che attese invano la sua liberazione.
Diretto da Marco Bellocchio, Buongiorno, Notte trae liberamente spunto dal libro del 1998 Il prigioniero, scritto della ex brigatista Anna Laura Braghetti, dove si narra il sequestro Moro e tutto quanto accadde attorno ad esso. A questo, Bellocchio aggiunse elementi storici e cronachistici, disegnando un quadro essenziale della vicenda, descritta con estrema attenzione e con uno sguardo arguto, come nello stile del regista piacentino. Il personaggio principale, la brigatista Chiara, è un ritratto della stessa Anna Laura Braghetti e di Adriana Faranda, quest’ultima tra le prime dissociate rispetto al sequestro e contraria all’uccisione di Moro, invece decisa dalla maggioranza dei terroristi. Chiara è interpretata da un’intensa Maya Sansa, mentre Aldo Moro è magistralmente impersonato da Roberto Herlitzka. Completano il cast anche Luigi Lo Cascio, Paolo Briguglia, Pier Giorgio Bellocchio, Giovanni Calcagno e Giulio Bosetti.
23. I cento passi (2000)
La storia vera del giornalista e attivista siciliano Peppino Impastato, ucciso dalla mafia il 9 maggio del 1978. Dopo essersi affrancato dalla propria famiglia, e in particolare da suo padre, che aveva rapporti con Cosa Nostra, Peppino avviò una lotta contro il malaffare che controllava tutto e tutti, denunciando pubblicamente le attività illecite del boss locale Gaetano Badalamenti, detto don Tano. Nonostante le minacce, la sua battaglia non si fermò: scrisse articoli, intraprese numerose iniziative e, soprattutto, fondò Radio Aut, emittente dalla quale attaccava duramente la mafia e che divenne, in breve tempo, un simbolo di libertà e resistenza nella cittadina di Cinisi. La morte del padre, scomparso in un misterioso incidente, cambierà però improvvisamente la sorte di Peppino. Proprio durante la campagna elettorale alla quale stava prendendo parte, infatti, gli verrà impedito di giungere al voto.
Diretto da Marco Tullio Giordana e scritto dal regista con Claudio Fava e Monica Zapelli, I cento passi è un film peculiare della cinematografia italiana, che andrebbe fatto conoscere in particolare alle giovani generazioni, affinché l’esempio di Peppino Impastato – qui interpretato da un bravissimo Luigi Lo Cascio – rimanga scolpito nella storia del nostro Paese. Nel cast anche Luigi Maria Burruano, Paolo Briguglia, Lucia Sardo, Tony Sperandeo, Andrea Tidona, Ninni Bruschetta, Claudio Gioè e Domenico Centamore.
24. L’ora più buia (2017)
Dopo essere stato nominato nuovo Primo Ministro agli inizi di maggio del 1940, il conservatore Winston Churchill si trova dinanzi alla più grande sfida che avrebbe mai pensato di dover affrontare nella sua lunga esperienza politica: fronteggiare l’avanzata in Nord Europa dell’esercito nazista di Hitler e difendere la Gran Bretagna da un possibile attacco del nemico. Il vero problema, in questa fase, è che la gran parte dell’esercito britannico si trova in Francia, per dare sostegno a ciò che rimane delle forze transalpine. I tedeschi hanno di fatto rinchiuso gli Alleati sulle coste della Normandia, nei pressi di Dunkerque, e questo pone in una situazione di grave pericolo l’intera Isola britannica, che potrebbe di fatto contare solo sulle forze aeree e di mare, ma non di terra, a meno che non si riesca a mettere in salvo oltre 300mila uomini e a farli tornare a casa. Churchill, che deve vincere lo scetticismo interno del partito nei suoi confronti e allo stesso tempo convincere la Nazione intera di essere l’uomo giusto all’appuntamento con la storia, proverà con ogni mezzo a trovare una rapida soluzione…
Diretto da Joe Wright e scritto da Anthony McCarten, L’ora più buia racconta i giorni che precedettero l’Operazione Dynamo, con la quale il Regno Unito riuscì a imprimere la svolta decisiva nella guerra, uscendo da vincitore dalla successiva battaglia della Manica e preservando il proprio esercito da un destino che appariva già scritto. Magistrale l’interpretazione di Gary Oldman, che per questa prova venne insignito del Premio Oscar, del Golden Globe, del BAFTA e del SAG Award. Insieme a lui, nel cast, anche Lily James, Kristin Scott Thomas, Stephen Dillane, Ben Mendelsohn, Ronald Pickup, David Schofield e Samuel West.
25. Steve Jobs (2015)
1984, presentazione del Macintosh; 1988, introduzione del NeXT; 1998, lancio del rivoluzionario iMac. Tre momenti della carriera di Steve Jobs, cofondatore della Apple che, proprio negli attimi precedenti a ogni entrata in scena di fronte al pubblico assiepato in platea, è costretto a confrontarsi con le figure che fanno parte della propria vita, e che tornano continuamente a interfacciarsi con lui. Dalla sua collaboratrice più stretta, Joanna Hoffman, all’altro cofondatore di Apple e creatore dei primi progetti, Steve Wozniak; dalla figlia Lisa e a sua madre Chrisann, allo storico amministratore delegato di Apple, John Sculley, fino al programmatore e amico di famiglia Andy Hertzfeld. Per Jobs, uomo egocentrico e ambizioso ma anche visionario e appassionato, confrontarsi con tutti loro vuol dire confrontarsi con sé stesso, mostrando inevitabilmente i propri difetti più evidenti.
Diretto da Danny Boyle, scritto da Aaron Sorkin e tratto dalla biografia di Walter Isaacson, Steve Jobs non è il classico film biografico, ma piuttosto il racconto straordinario di una figura, come quella del CEO della Apple, che ha anticipato il futuro ma non per questo non ha dovuto fare i conti con i propri limiti di essere umano. Un’opera praticamente perfetta, impreziosita da una sceneggiatura straordinaria e da un cast meraviglioso, composto da Michael Fassbender, Kate Winslet, Seth Rogen, Jeff Daniels, Micahel Stuhlbarg, Katherine Waterston, Perla Haney-Jardine, John Ortiz e Sarah Snook.