Martin Scorsese, dopo la morte di Ray Liotta, ha il rimpianto di non aver trovato il modo e il tempo per lavorare nuovamente con l’attore dopo il successo di Quei bravi ragazzi. Il regista ha dedicato un editoriale a Liotta sulle colonne di The Guardian e ha raccontato come l’attore, si sia impadronito subito del ruolo di Henry Hill, nonostante fosse l’ultimo arrivato, il novellino del cast.
Subito dopo la morte di Ray Liotta, Martin Scorsese lo aveva ricordato scrivendo “Sono sotto shock e devastato per la sua morte improvvisa. Era dotato in maniera unica, era un attore avventuroso e coraggioso”. Probabilmente a Scorsese quel tributo è apparso riduttivo e, ospite del The Guardian, ha voluto condividere qualcosa di più sull’attore “scomparso troppo presto”.
Il regista di Toro Scatenato, nel suo editoriale, esprime il rimpianto di non essere riuscito più a dirigere Liotta “Avevamo molti piani per lavorare di nuovo insieme, ma i tempi erano a volte sbagliati o il progetto non era adeguato alle nostre esigenze. Oggi me ne pento. Quando ho visto Ray nei panni dell’avvocato divorzista Jay Marotta in Storia di un matrimonio, in quel ruolo è davvero spaventoso, ed è proprio per questo che è così divertente – sostiene Martin – ricordo di aver sentito l’esigenza di lavorare di nuovo con lui a questo punto della sua vita, per esplorare la sua nuova statura di attore, così profondamente diversa da quella che avevo conosciuto agli inizi della sua carriera”.
Martin Scorsese ricorda che in Quei bravi ragazzi, Ray interpretava Henry Hill, un mafioso e collaboratore di giustizia statunitense “Per questo ruolo stavamo cercando una attore capace di sembrare pericoloso e disarmante, ma, allo stesso tempo, il pubblico doveva percepire la sua vulnerabilità. Alla fine erano rimasti pochi attori su cui puntare, uno di loro era Ray Liotta. Io, come tutti, ero rimasto colpito dalla sua performance in Qualcosa di travolgente, del mio amico Jonathan Demme. Ray arrivava sulla scena a metà film, ma era talmente carismatico che non potevi levargli gli occhi di dosso. Avevo un’unica perplessità prima di affidargli il ruolo di Henry Hill, mi chiedevo se fosse in grado di sostenere il peso di un film intero”, ha scritto Scorsese.
Martin Scorsese ricorda che la gran parte del cast si conosceva e aveva lavorato insieme in numerose pellicole “in questa situazione è arrivato il novellino, Ray Liotta, e non ha mai perso un colpo, come se avesse lavorato con noi da sempre”. Il regista, vincitore del premio Oscar con The Departed – Il bene e il male, vorrebbe avere un’altra possibilità di incontrare Ray Liotta “per dirgli quanto sia stato importante per me il lavoro che abbiamo fatto insieme. Ma forse lo sapeva. Lo spero”.