Quando Crunchyroll ha annunciato l’adattamento anime di The Beginning After the End, i fan del manhwa hanno trattenuto il fiato. Si trattava di una delle opere più amate del panorama isekai contemporaneo, con una storia stratificata e personaggi complessi che meritavano un trattamento di altissimo livello e nel panorama, dopo Solo Leveling, le aspettative erano alte. Quello che è arrivato sugli schermi nell’aprile 2025, però, si è rivelato uno dei flop più clamorosi dell’anno, un disastro artistico che ha lasciato la community dell’anime sotto shock. La situazione per Crunchyroll non è quindi delle migliori, dopo le recenti critiche di far uso di intelligenza artificiale e aver licenziato dipendenti per questo motivo. Può questo studio rimediare a un danno così profondo, oppure stiamo assistendo all’ennesimo capitolo di una saga destinata a rimanere nella memoria collettiva come una delle peggiori trasposizioni animate di sempre?
The Beginning After the End racconta la storia di Re Grey, un monarca potente che si reincarna in un mondo di magia e avventura come Arthur Leywin. Il manhwa originale, creato da TurtleMe, ha conquistato milioni di lettori grazie a una narrazione sofisticata, un worldbuilding meticoloso e uno sviluppo dei personaggi che bilancia perfettamente azione e introspezione. La serie aveva tutti gli ingredienti per diventare il prossimo grande successo nell’affollato universo degli isekai, un genere che negli ultimi anni ha visto trionfi come Mushoku Tensei e That Time I Got Reincarnated as a Slime. L’adattamento dello Studio A-Cat, invece, ha tradito praticamente ogni aspetto che rendeva speciale il materiale originale. I problemi sono emersi fin dal primo episodio: animazione statica e povera, con sequenze d’azione ridotte a slide show di immagini fisse, scelte narrative sconcertanti che hanno stravolto eventi chiave della trama, e un’omissione sistematica di porzioni fondamentali del lore che rendono coerente l’universo narrativo. Non si è trattato di piccole sbavature o di compromessi tecnici comprensibili, ma di una demolizione quasi sistematica di ciò che rendeva The Beginning After the End un’opera degna di nota.
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La reazione della community è stata immediata e feroce. Sui social media, i fan hanno espresso il loro disappunto con una veemenza rara anche per gli standard del fandom anime, notoriamente esigente. La situazione è diventata così controversa che TurtleMe stesso, il creatore della serie, si è sentito in dovere di intervenire pubblicamente dopo appena pochi episodi, un evento eccezionale che testimonia la gravità della situazione. Raramente si vedono autori prendere posizione così apertamente contro gli adattamenti delle proprie opere, ma la delusione era troppo profonda per restare in silenzio. Eppure, paradossalmente, questo disastro potrebbe aver avuto un effetto collaterale positivo. Migliaia di persone in tutto il mondo, deluse dall’anime ma incuriosite dalla premessa, si sono rivolte al manhwa originale e alla light novel da cui deriva. Molti hanno scoperto così quello che avrebbero dovuto vedere sullo schermo: una storia coinvolgente, artwork di qualità superiore e una profondità narrativa che l’anime ha completamente mancato. Se c’è una consolazione in questo fallimento, è che ha funzionato come una pubblicità involontaria per il materiale fonte, portando nuovi lettori a scoprire l’opera nella sua forma migliore.
Il trailer della seconda stagione, prevista per l’aprile 2026, mostra alcuni segnali di miglioramento. L’animazione sembra più fluida, le sequenze d’azione appaiono più dinamiche e c’è la sensazione che lo Studio A-Cat abbia ascoltato almeno parte delle critiche ricevute. Bisogna riconoscere che il feedback della community è stato chiaro e circostanziato: i fan non si sono limitati a lamentarsi genericamente, ma hanno identificato con precisione i problemi tecnici e narrativi che affliggevano la prima stagione. Lo studio, ora, ha due obiettivi davanti a sé. Da un lato, una roadmap dettagliata di cosa correggere: rispettare maggiormente il materiale originale, investire in un’animazione degna di questo nome, restituire le scene cruciali che sono state tagliate o distorte. Dall’altro, devono ricostruire la fiducia di una fanbase profondamente delusa, un compito che va oltre la semplice competenza tecnica e richiede un cambio di approccio filosofico all’adattamento stesso.