A furia di dare per morto il Marvel Cinematic Universe, può capitare che accendi Disney Plus e ti ritrovi con gli Avengers versione non morta che cercano di portare a termine la loro apocalisse zombie. Ecco cosa vi aspetta con Marvel Zombie, la nuova serie animata disponibile su Disney plus, la casa delle produzioni marveliane, che dal 24 settembre ci porta a scoprire uno dei più funambolici, deliranti what if…? della Casa delle Idee.

Una miniserie che arricchisce il sempre più corposo comparto animato del franchise, che da semplice frontiera da esplorare con la prima stagione di Marvel’s What if…? si sta imponendo come una delle poche sicurezze per i Marvel Studios. Il recente Eyes of Wakanda ha ribadito chiaramente come sia possibile esplorare il Marvel Cinematic Universe tramite la libertà concessa dall’animazione, che si presta perfettamente anche come potenziale punto di congiunzione per riportare ordine nella complessa continuity della Marvel cinematografica, come ci ha ricordato lo splendido X-Men ’97.

Nuovi eroi per una nuova minaccia

L'armata non morta in Marvel Zombies
L’armata non morta in Marvel Zombies © 2025 MARVEL.

A poca distanza dai racconti sul passato dei watchdogs wakandiani, Marvel Zombies continua questa tradizione di ricerca di nuove cifre narrative per il franchise, mettendo finalmente a buon uso quel multiverso di cui siamo apparentemente destinati a sapere sempre spaventosamente poco.

Il primo assaggio di questa versione zombie degli eroi marveliani era arrivato nella prima stagione di Marvel What If…?, dove una Wanda non morta era divenuta la regina di questa invasione zombie, passando alla storia come Regina dei Morti. Capitolo che era particolarmente piaciuto agli spettatori, tanto che i Marvel Studios hanno messo in cantiere una serie intera dedicata ai non morti marveliani.

D’altronde, la scintilla vitale di Marvel Zombies, nella sua versione cartacea, è stata scatenata dalla lisergica fantasia di Robert Kirkman. Già creatore del cult The Walking Dead, il barbuto texano ha avuto il compito di mettere in scena un’apocalisse zombie in chiave marveliana, muovendosi liberamente nel multiverso della Casa delle Idee, aprendo uno scenario in cui si sono poi mossi altri autori.

L’intuizione è stata quella di non porsi limiti, di dare un ampio respiro a questo insolito contesto narrativo, ribaltando il ruolo degli eroi, trasformandoli e sfidando i lettori ad accettare questa nuova natura dei loro beniamini. In alcuni casi, addirittura cercando di creare una seconda vita eroica per queste affamate creature, consentendoci di vedere un alquanto disgustoso Spider-Man che usa le proprie vene come ragnatele.

Marvel Zombies, banchetto di eroi

La squadra di eroi protagonista di Marvel Zombies
La squadra di eroi protagonista di Marvel Zombies © 2025 MARVEL.

Ovviamente, una simile potenzialità non poteva che stimolare la creatività dei Marvel Studios. La strada tracciata da Kirkman era troppo invitante per non essere adeguata alle esigenze del multiverso del Marvel Cinematic Universe, che necessita sempre più di intersezioni narrative sui cui basare la sua esistenza.

Gli zombie marveliani si trasformano in un racconto horror on the road che rimane fedele all’originale kirkmaniano solo sul piano concettuale. Se nei comics al centro della scena avevamo la non vita dei supereroi trasformati, la trasposizione animata si concentra maggiormente su personaggi  secondari del franchise, alcuni dei quali segnati da un destino ancora incerto.

Un racconto corale, in cui queste seconde linee hanno finalmente la possibilità di brillare, mostrando il loro eroismo, ereditando il ruolo di protettori di questa Terra infetta dai più noti supereroi, sconfitti da questa piaga. Una chiave di lettura che ci consente di apprezzare una narrazione più vivace e dinamica, infarcita di riferimenti alla pop culture grazie a figure come Kamala Khan o di momenti di comicità tramite la divertente spacconaggine di Red Guardian. E soprattutto, vedere in azione un potenziale Diurno, da troppo tempo atteso nell’MCU e ancora oggi privo di un futuro sicuro.

Un futuro che sicuramente avrà ancora spazio per proseguire l’avventura di Marvel Zombies, che ci lascia al termine del quarto episodio con un finale estremamente aperto.

Un assaggio del futuro del MCU

Kamala Khan e compagni in Marvel Zombies
Kamala Khan e compagni in Marvel Zombies © 2025 MARVEL.

Il ritmo serrato della narrazione e il suo convincente equilibrio, frutto del lavoro del veterano Zeb Wells e di Bryan Andrews, sono il motore di una miniserie in quattro episodi che conferma quanto la natura poliedrica del Marvel Cinematic Universe possa ancora riservare gradevoli sorprese. Sul piano stilistico, Marvel Zombies è magnetico, capace di entusiasmare con scenari apocalittici inquietanti e mostrare scene di combattimento in cui i poteri dei protagonisti si scontano alla perfezione con la famelica determinazione dell’ora zombie.

La dimensione orrorifica è solamente accennata, i tipici istanti gore di uno zombie movie sono edulcorati dall’interpretazione animata, che rende meno cruenta e verosimile la morte dei personaggi, ma emotivamente si accusa il colpo grazie a una cromia intensa e una colonna sonora quanto mai azzeccata. Evidente come Marvel Zombies si rivolga principalmente a un pubblico adolescente, con cui dialoga tramite una protagonista coetanea, Ms Marvel, e una comicità surreale e grottesca fondata su momenti camerateschi e irriverenti.

Marvel riparte dagli zombie, quindi? Non sarebbe una cattiva idea, in un momento in cui il futuro del franchise sembra fatto più di ripartenze, che non di sicurezze. Dopo l’apprezzato Thunderbolts, il non convincente esordio di Fantastici Quattro sul grande schermo sembra aver rallentato il nuovo corso marveliano, ma la presenza di divertissement come queste serie animate può aiutare a mantenere vivo e vario il titanico castello narrativo del Marvel Cinematic Universe.

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Classe '81, da sempre appassionato di pop culture, con particolare passione per il mondo dei comics e la fantascienza. Dal 2015 condivide queste sue passioni collaborando con diverse testate, online e cartacee. Entra nella squadra di ScreenWorld come responsabile dell'area editoria con una precisa idea: raccontare il mondo del fumetto da una nuova prospettiva