C’è una costante nei lavori di Daniel Warren Johnson: sanno dove colpire il lettore. Quando si ha tra le mani una sua storia, non importa quanto alcuni passaggi possano sembrarci magnificamente esagerati, dietro ogni eccesso adrenalinico, a ridosso di ogni battuta arriverà un momento in cui saremo travolti da un maelstrom emotivo.
È una sicurezza, la cifra stilistica di un autore che ha saputo plasmare la propria grammatica narrativa tanto sulle proprie idee, come Murder Falcon ed Extremity, quanto su contesti più rigidi, come il Marvel Universe (Stella d’Argento) o l’Energon Universe. Una tacita promessa tra autore e lettore, un patto suggellato alla luce di combattimenti folli e strizzatine d’occhio per la celebrazione di una passione comune per la pop culture, ma soprattutto nella sinergia tra quotidianità apparentemente lontane eppure incredibilmente simili.
La forza è nella fragilità

The Moon Is Following Us, nuova creazione di Daniel Warren Johnson, non si limita a rinsaldare questa visione, ma la rende ancora più forte. Di Johnson si apprezza quel suo tono amichevole con cui ci parla tramite i suoi personaggi, nella ricerca di una chiave emotiva che li renda a noi affini, che ce li faccia percepire come concreti. Che li renda, in un certo, un pezzo di noi.
Non si appella a una voglia di eroismo, a quel trasporto emotivo che si può cercare in un personaggio inarrestabile. Johnson prende i suoi protagonisti e li rende umani, non crea eroi ma persone che soffrono e non si arrendono, che trovano la propria forza nella loro debolezza. Fragilità non artificiali ma realistiche, nate dalla vita quotidiana e che proprio da essa traggono la loro forza.
E lo ha compreso alla perfezione Riley Rossmo, compagno d’avventura di Johnson in The Moon Is Following US, che ha spiegato in modo impeccabile l’essenza dello suo spirito durante un incontro organizzato da saldaPress:
“Credo sia questo il motivo per cui piacciono le storie di Daniel. Apprezzo questo di lui, è questo il motivo per cui volevo collaborare con lui. Non importa quanto sia assurde, esagerate o fantastiche siano le sue idee, hanno sempre questo elemento umano al centro.”
Lottare per i suoi sogni

In un mondo in cui fantasy e hi-tech si fondono, Sam e Duncan sono due guerrieri intenti in una missione: salvare la piccola Penny dalla Schiera. Questa forza del male ha rapito la loro figlioletta, e i due genitori, aiutati da creature fiabesche dall’animo bellicoso si lanciano in un disperato attacco alla fortezza della Schiera.
Una battaglia che sembra volgere al peggio quando Sam viene ferita e Duncan, nonostante la sua reticenza, conduce una ritirata e salvarla. Le ferite della donna sono gravi e il marito è costretto ad abbandonare lo scontro per curarla nell’unico modo possibile: riportandola nel nostro mondo.
La guerra combattuta da Sam e Duncan, per quanto reale possa sembrare loro, avviene all’interno della mente di Penny. Dopo esser caduta vittima di un sonno letargico che la medicina non sembra poter curare né comprendere, Penny vede come ultima speranza una lotta nei suoi sogni, come il misterioso Tash rivela ai due genitori.
Tramite una misteriosa combinazione di tecnologia e magia, infatti, Sam e Duncan riescono ad entrare nel mondo immaginario nato dalla fantasia di Penny. Qui, ad aiutarli nella loro battaglia, trovano degli alleati sorprendenti: i giocattoli preferiti della loro bambina. In questa dimensione onirica, le storie che Penny ha immaginato per i suoi giochi del cuore sono divenuti le loro identità, e un rospo di peluche diventa un indomito condottiero o una principessa si trasforma in una guerriera inarrestabile.
Sono questi i soldati con cui Duncan e Samantha dovranno lottare per salvare Penny, ma come potrebbero reagire se nemmeno questa armata potesse esser abbastanza per fermare la Schiera?
La paura di un genitore

Impotenza. Se è vero che in ogni storia di Daniel Warren Johnson i suoi protagonisti trovano un rinnovato vigore, la loro forza eroica nelle proprie fragilità, in The Moon Is Following Us questa scintilla vitale è l’impotenza con cui Samantha e Duncan devono affrontare la malattia della figlia.
Johnson li presenta immediatamente come combattenti, ci catapulta in medias res, ma non manca di farci immediatamente notare una tensione tra i due. L’irruenza di Sam viene bilanciata dalla prudenza di Duncan, tanto è pronta allo scontro l’una quanto reticente l’altro, al punto che non mancano situazioni in cui affiora quasi una sorta di accusa da parte della donna, verso il marito:
“Sei pronto, vero…? Pronto a mollare”
Nella sua interpretazione fantastica, Johnson ci invita a scoprire come si possa vivere una situazione in cui la disperazione domina, alimentandosi dell’incapacità di aiutare chi amiamo. Spogliata della dimensione avventurosa, dei sempre travolgenti combattimenti e dell’azione tamarra che Johnson ha reso un marchio di fabbrica, The Moon Is Following Us è la fotografia di una famiglia sospesa.
Fantasia e realtà

Penny è il fulcro silente di questa storia, motore e al contempo potenziale elemento di rottura tra Sam e Duncan. Nei flashback in cui viviamo il momento in cui Penny cade vittima di questa malattia, emerge un diverso modo di reagire da parte dei genitori. Duncan sembra quasi sin troppo pacato nell’accettare una condizione medica inspiegabile e ignota, mentre la disperazione di Sam, incapace di razionalizzare quanto accade, sfocia in una rabbia cieca che la porta a cercare una soluzione ovunque.
Tanto che quando un misterioso messaggio recapitato da un gufo sembra prometterle una soluzione, non esita ad accettarla, spingendo il marito a seguirla, esplodendo davanti a lui in tutta la sua disperata impotenza:
“Mia figlia di sei anni è bloccata in una specie di eterno ciclo del sonno senza cure! Senza soluzioni! Senza risposte! Sono disperata! Tesoro, forse è inutile. Diavolo probabilmente è inutile. Ma devo saperlo. Vieni. Ti prego.”
Ecco il Daniel Warren Johnson che amiamo. Quello che sa tirare fuori nel momento in cui il fantastico prende campo quelle vene di quotidiano sofferto che rendono la storia credibile, che fanno vibrare il cuore dei lettori alla stessa frequenza dei personaggi.
Ed è in questi momenti, in passaggi così intensi e logoranti, che storie come The Moon Is Following Us vivono. Si fanno carne nelle posa tesa e disperata di due genitori che impotenti si rifugiano sulle scale di un ospedale, diventano fotografia di una tragedia nella semplicità di un tè preparato mentre si ricorda un capitolo essenziale di vita familiare.
Due mondi, un destino

Questo viaggio binario tra reale e onirico viene magnificamente gestito con due diversi tratti. La realtà aspra e sofferta di Duncan e Sam è tratteggiata dallo stesso Johnson, che utilizza il suo tratto ricco e dettagliato per accoglierci nella loro quotidianità. Qui non ci sono combattenti, ma due genitori piagati dalla tragedia, che cercano di trovare una sintonia che li aiuti ad affrontare assieme questo orrore.
Sguardi stanchi e posture pesanti, Johnson non risparmia i suoi protagonisti, ne racconta con delicatezza il dolore e la speranza di questo scontro onirico, mostrando una loro forza interiore magnetica.
Una ferrea volontà che Riley Rossmo trasforma in pura adrenalina con le sue tavole nel mondo onirico di Penny. I due genitori diventano combattenti, si muovono in campi di battaglia affollati e ipercinetici. Pur preservandone la tragicità, Rossmo trasforma la loro disperazione in vis bellica, li anima circondandoli di creature fiabesche tramutate in combattenti.
Se Johnson è l’anima narrativa di The Moon Is Following Us, Rossmo domina sul piano artistico. La predominanza del mondo onirico lo vede protagonista, con una definizione di questo universo che si affida a una concezione classica del fumetto fantasy. Un rispetto della tradizione che viene rielaborato in chiave contemporanea, in cui Rossmo inserisce delle gustose citazioni ai comics main stream, non nascondendole ma anzi rendendole parte integrante del vissuto comune tra lettore e tema artistico.
Genitori e guerrieri

Due stili complementari, che pur mantenendo una propria identità, concorrono alla creazione di una sintesi visiva impreziosita dai colori di Mike Spicer, che rimane fedele alla sua storica collaborazione con Johnson preservando una cromia più scura sulle sue tavole, offrendo maggior luminosità alle oniriche ambientazioni di Rossm.
Il primo volume di The Moon Is Following Us ripaga l’attesa degli appassionati di Daniel Warren Johnson con un primo arco narrativo che si chiude con un cliffhanger sconvolgente. L’attesa ora è per il secondo volume, con la conclusione di questa avvincente storia di famiglia
Conclusioni
Il primo volume di The Moon Is Following Us ripaga l’attesa degli appassionati di Daniel Warren Johnson con un primo arco narrativo che si chiude con un cliffhanger sconvolgente. L’attesa ora è per il secondo volume, con la conclusione di questa avvincente storia di famiglia
PRO
- Johnson non delude mai
- Concept appassionante
- Impianto grafico esplosivo
- Emotività incredibile