Il primo Kingdom Come: Deliverance è stato un gioco che ha diviso il pubblico tra chi non è riuscito ad andare oltre le prime ore a causa di un sistema troppo complesso da padroneggiare e chi lo ha amato per uno stile estremamente immersivo. Erano tante le meccaniche che ricordavano una vera e propria simulazione della vita ai tempi del medioevo e con l’uscita del secondo capitolo, che ha registrato vendite per 1 milione di copie, già sapevamo che ci sarebbe stato qualcos’altro ad attenderci nelle avventure di Henry. E così è stato. La nuova feature che sta facendo impazzire i giocatori, e il web tutto, è legata alla possibilità o meno di lavarsi.
Siamo tutti abituati a non lavarci. Non nella vita vera, è ovvio, ma il nostro alter ego videoludico, spesso nella fretta di salvare in mondo in poche ore, raramente si strofina con il sapone (o almeno noi non lo vediamo farlo). Kingdom Come: Deliverance 2 introduce questa meccanica piuttosto stravagante e fuori dal comune, ovvero la possibilità di lavarsi e profumarsi. A che pro? Per evitare di essere individuati dai nemici quando cerchiamo di prenderli di sorpresa nelle meccaniche stealth o quando duelliamo contro qualcuno e vogliamo evitare che i suoi amici ci scoprano.

Viene specificato dal gioco che, effettivamente, se puzziamo come delle capre verremo individuati dagli npc rivali. Sembrerà qualcosa di esilarante e inutile, ma rende il gioco più intrigante, stimolando la componente ludica e la possibilità del giocatore di calarsi al 100% dei panni del protagonista, analizzando bene le nostre tattiche strategiche e ogni nostra mossa. Bisogna anche stare attenti alla direzione del vento, perché il nostro odore potrebbe essere percepito più facilmente. Per non parlare delle romance. Per iniziare una relazione o un’attività sessuale, potremmo essere respinti se non abbiamo cura della nostra igiene, mentre chi parlerà con noi potrebbe non assegnarci missioni o giudicarci se ci presenteremo trasandati. Potremmo, quindi, avere più di un problema di socialità, esattamente come nella realtà.
Questo genere di meccaniche non sono comunque una novità nel panorama videoludico. In Red Dead Redemption 2 dobbiamo avere la massima cura del nostro cavallo, stirando la sua criniera e lavandolo nei ruscelli, o ne risentirà la sua prestanza al galoppo e rischieremo di indispettirlo nei nostri confronti. Similmente, invece, la meccanica della puzza generata dal corpo del nostro personaggio era stata precedentemente sviluppata dal geniale team di sviluppo Ubisoft San Francisco in South Park: Scontri Di-retti. Per il gioco sulla serie animata più irriverente che ci sia è stata creata una periferica (o più che altro un accessorio) da usare nella vita reale. Era stato denominato il Nosulus Rift ed era una mascherina da poggiare sul naso e che avrebbe emesso gli olezzi generati dalle flatulenze dei personaggi ingame. Il risultato era nauseabondo, ma l’idea è stata incredibilmente vincente, proprio come lo è quella interna all’igiene intima di Henry in Kingdom Come: Deliverance 2.