La polizia ha fermato e perquisito Tiémoué Bakayoko, puntando una pistola contro un amico del calciatore rossonero di origini ivoriane che csi trovava in macchina con lui. La polizia respinge le accuse di razzismo, rivelando che Bakayoko e il suo amico corrispondevano alla descrizione di due ricercati. L’episodio risale allo scorso 3 luglio, poche ore prima nel capoluogo lombardo si era verificata una sparatoria tra senegalesi e persone di origine nordafricana.
Il momento in cui il poliziotto si rende conto che ha fermato Bakayoko e bestemmia è poesia pic.twitter.com/f3fBRqtL9f
— Captain Rossonero – Il Primo Rossonero 🏆 (@DrGianlucaFumo) July 17, 2022
L’avventura capitata agli inizi di questo mese a Tiémoué Bakayoko sta facendo il giro del web da ieri sera, quando è stata condivisa su Twitter dall’utente @DrGianlucaFumo. La scena è stata ripresa da un’automobilista in coda nel traffico. Tiémoué Bakayoko a bordo del suo SUV si trovava al centro di Milano, in zona Porta Garibaldi. In quel momento un posto di blocco della polizia lo ha fermato e gli ha intimato di scendere.
Dalle immagini si vede un poliziotto che, con aria risoluta, perquisisce Tiémoué Bakayoko, e nel frattempo una sua collega punta con decisione un’arma contro un amico del calciatore, seduto dalla parte del passeggero, all’interno del SUV, un Bmw X6. La scena dura quasi un minuto, ma sono attimi carichi di tensione. Poco dopo un terzo poliziotto si avvicina a chi sta perquisendo il calciatore e gli rivela l’identità della persona che hanno fermato. L’espressione sulla faccia del poliziotto cambia, diventa carica di sconforto, dal labiale sembra domandare al collega “Chi è? “ e poi imprecare. L’agente lascia andare Tiémoué Bakayoko e gli dà una pacca sulla spalla, un gesto amichevole che certamente non cancella gli attimi di tensione vissuti da Bakayoko e dal suo amico.
La polizia respinge le accuse di razzismo “Sono commenti fuori luogo, il controllo è scattato perché Bakayoko e l’altro passeggero corrispondevano perfettamente, per un caso, alle descrizioni, e ovviamente è terminato quando ci si è resi conto di aver fermato una persona che non c’entrava“, si legge in una nota.
L’episodio assomiglia, anche se in tono minore, a quanto successo a Bianca Williams, velocista britannica di colore e al fidanzato Ricardo dos Santos, velocista portoghese, anche lui di colore. I due a Londra furono fermati dalla polizia, buttati giù dalla macchina ed ammanettati. L’atleta inglese parlò di “schedatura razziale”, la polizia sostenne che la macchina andava contro mano. Keir Starmer del partito laburista disse “Non penso che la polizia abbia gestito la cosa molto bene. L’uso delle manette è sempre controverso e non vedo come fosse giustificato in questo caso”.