Questa notte una scossa di terremoto di magnitudo 7.8 si è scatenata in Turchia. Il terremoto è stato “registrato” da numerosi video ed è avvenuto in una zona altamente sismica, punto d’incontro della placca Est anatolica, di quella Arabica e dell’Africana, con la prima che viene schiacciata dalla placca Arabica e spinta a Ovest, verso l’Egeo. Ad attivarsi è stata una delle due grandi faglie che attraversano la Turchia, quella Sud-Est anatolica, che “è una delle più attive nel Medio Oriente, insieme a quella del Mar Morto che attraversa Siria, Libano Israele e Giordania e che separa la placca Araba da quella Africana”, secondo quanto dichiarato dal presidente dell’Istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Carlo Doglioni.
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Si tratta del più grande disastro registrato dal 1939 e il drammatico bilancio del sisma che si è abbattuto sul sud della Turchia e sul nord della Siria continua a salire drasticamente. Almeno 1.293 persone sono morte in tutta la Siria, hanno riferito il governo e i soccorritori. I funzionari del governo turco hanno invece riportato altri 1.762 morti, portando il totale delle vittime nei due Paesi a 3.055. Le scosse che si sono verificate questa notte sono state almeno 120. La scossa principale ha avuto una magnitudo 7.8 e ha provocato lo spostamento di almeno tre metri del suolo dell’Anatolia.
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Il sisma avvenuto fra il Sud-Est della Turchia e il Nord della Siria è stato mille volte più forte di quello di Amatrice del 2016 e 30 volte più forte di quello dell’Irpinia del 1980. La scossa, seguita da centinaia di repliche, è stata registrata dai sismografi di tutto il mondo, fino alla Groenlandia, come ha rilevato l’Istituto geologico danese.
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“Spero che ci lasceremo alle spalle questi giorni disastrosi. Oggi è il giorno di 85 milioni di cuori in un solo battito” ha dichiarato il presidente Recep Tayyip Erdogan in un incontro con la protezione civile turca sul terremoto che ha scosso il Paese. “La stagione è l’inverno, il clima è freddo e il terremoto è avvenuto nel cuore della notte, rendendo le cose difficili, ma tutti stanno lavorando sodo e hanno reagito nel modo più veloce possibile”, ha aggiunto esprimendo dolore e cordoglio per le vittime. Erdogan ha proclamato sette giorni di lutto nazionale: le bandiere sventoleranno a mezz’asta fino al tramonto a partire da oggi fino a domenica 12 febbraio.
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