Quentin Tarantino è stato recentemente intervistato riguardo il suo rapporto con Harvey Weinstein. In particolare, il regista racconta che era venuto a conoscenza del suo comportamento inappropriato con le donne. Durante una delle sue ultime interviste ha dichiarato di essersi pentito di non aver parlato o di non aver avuto una conversazione con il produttore su ciò che stava accadendo, rendendosi conto di aver ignorato quegli atti che hanno portato alle accuse di violenza sessuale.
Parlando con Chris Wallace della CNN per la sua serie Who’s Talking to Chris Wallace?, Tarantino ha confessato: “Non avevo mai sentito le storie che poi sono venute fuori. Avevo sentito le stesse storie che avevano sentito tutti. Francamente, a dire il vero, ho pensato che fosse una versione dell’era di Mad Men del capo che insegue la segretaria intorno alla scrivania. Non sto dicendo che vada bene. Non si è mai parlato di stupro o cose del genere. Il motivo per cui non ho mai parlato con lui è perché sarebbe stata una conversazione davvero difficile da fare perché mi sembrava patetico. Sentivo che quello che stava facendo era patetico. E non volevo avere a che fare con la sua pateticità“.
Il giornalista però non si è accontentato di questa confessione ed ha voluto scavare più affondo. In particolare, Wallace ha domandato a Tarantino cosa si sapessi in particolare di questi “atti inappropriati”. Pur non essendo a conoscenza del cosiddetto “casting couch” – ottenere una parte in cambio di favori sessuali – o di situazioni ambigue, il regista ha spiegato l’aria negativa che circondava Weinstein anche prima che venissero alla luce le accuse peggiori, aggiungendo: “Non ho mai sentito nessuna attrice accusarlo o dire niente del genere. Erano solo voci del tipo ‘Non salire sul retro di una limousine con lui’. Ad ogni modo, mi sento in colpa. Quello che mi fa star male è che mi sento in colpa per non averne parlato con lui da uomo a uomo“.