Questa settimana, il giudice Vilma Gilli ha ordinato la fine degli arresti domiciliari per Paul Haggis, regista reduce dalle accuse di violenza sessuale ai danni di una ragazza britannica rimasta senza nome. I pubblici ministeri stanno quindi decidendo se portare avanti le indagini riguardanti la presunta aggressione della quale sarebbe stato artefice Haggis nelle scorse settimane mentre si trovava in Puglia in qualità di ospite di un festival cinematografico.
Era il 19 giugno quando Paul Haggis, regista canadese che nel 2006 ha vinto l’Oscar per il film Crash, veniva arrestato ad Ostuni dopo essere stato accusato di violenza sessuale e lesioni personali aggravate nei confronti di una donna. Haggis avrebbe abusato di lei per due giorni e poi l’avrebbe accompagnata all’aeroporto di Brindisi.
Haggis ha sempre affermato la sua innocenza, come riportato dal suo avvocato, ed ora un giudice ha ordinato la fine degli arresti domiciliari che erano stati disposti sin da subito. La decisione è stata presa dal giudice locale Vilma Gilli ed è arrivata dopo un’udienza preliminare di tre ore con Haggis e il suo avvocato Michele Laforgia a Brindisi. Parlando con i giornalisti dopo l’udienza, Laforgia ha detto che Haggis ha dichiarato la sua “completa innocenza” ed ha ribadito che qualsiasi rapporto con la donna era stato consensuale. Ha aggiunto che il regista aveva collaborato pienamente con le autorità italiane e non aveva intenzione di lasciare il Paese fino a quando tutto non fosse stato chiarito.
Quando tutto è accaduto, Haggis si trovava nel sud Italia per partecipare all’Allora Fest, il Festival Internazionale di Cinema, Arte e Musica che si è svolto ad Ostuni dal 21 al 26 giugno, dove avrebbe tenuto una masterclass. Secondo i media locali, il regista avrebbe incontrato la sua accusatrice per la prima volta ad un festival del cinema a Montecarlo ad aprile e da allora ha avuto contatti regolari con lei, il che ha portato all’invito ad unirsi a lui nel viaggio in Italia.