Se parlare in corsivo vi ha già annoiato ecco che Tik Tok vi viene in soccorso con un nuovo trend: parlare in grassetto: da qualche giorno infatti, alcuni influencer hanno iniziato a pubblicare video lezioni che vi spiegano come imparare il nuovo linguaggio. Se volete capire come funziona, ecco qualche spiegazione, in attesa che faccia breccia tra i più giovani come il suo “rivale”.
Il corsivo, la parlata che prende in giro la cadenza milanese, ha ormai varcato i confini di TiK Tok per approdare sulle televisioni nazionali. Negli ultimi giorni Elisa Esposito, la prima che ha iniziato le “Lezioni di cörsivœ” è stata invitata ad alcune trasmissioni tra cui Morning News, il programma di Simona Branchetti dove si è scontrata con il sano realismo del signor Stefano, toscano, che, intervistato per strada da un inviato del programma ha definito il corsivo “una grande min..iata”.
"Parlare in corsivo mi sembra una grande minchiata".
Branchetti: "Biiiiiiip".#MorningNews pic.twitter.com/lYDMhZNKvG
— Roberto Mallò (@robymallo) July 1, 2022
Nonostante questo, su Tik Tok sono arrivate le prime risposte al corsivo, ilMusazzi, l’influencer che prende in giro gli influencer, ha preparato un video tutorial per insegnarci a parlare in grassetto. Se il corsivo è fatto di “o” chiuse, ritmo cantilenato e sillabe finali allungate, uno dei primi maestri della nuova parlata spiega che la tonalità della pronuncia è differente, più rauca, bassa è gutturale, rispetto alla ‘rivale’. Una parlata che fa uso del diaframma, come ci insegnano i cantanti dell’heavy metal. Nel tutorial troviamo anche la prima lezione di grassetto sottolineato, che si ottiene con una leggera vibrazione del viso.
Un altro insegnante di grassetto è Andrea Bellusci, anche lui come ilMusazzi parla con questa voce rauca urlata, quasi da posseduto. Andrea anticipa che il prossimo tutorial sarà dedicato al sottolineato. L’ironica risposta al corsivo per il momento non ha delle regole precise, ma di questo passo non mancheranno i tutorial alle parlate in minuscolo, maiuscolo ed altro ancora, in attesa che la televisione si accorga anche dei nuovi maestri.
@andrea.bellusci