Ci lasciati il 29 Febbraio 2024, dopo una breve malattia, il regista Paolo Taviani all’età di 92 anni. Al suo fianco la moglie Lina Nerli Taviani e i figli Ermanno e Valentina. Lunedì 4 marzo si terrà la cerimonia laica funebre alla Protomoteca del Campidoglio dalle 10 alle 13.
Insieme al fratello Vittorio, scomparso nel 2018, lavorò a film che segnarono il cinema italiano tra i quali ricordiamo i capolavori Padre Padrone e San Michele aveva un gallo. Nel 2022 era uscito nelle sale il suo primo film senza la co-direzione del fratello, Leonora Addio, e sarebbe dovuto ritornare a breve sul set alla direzione di un lungometraggio dal titolo il Canto delle Meduse con protagonista Kasia Smutniak.
Nato a San Miniato l’8 novembre 1931, si trasferì a Roma con suo fratello durante gli anni cinquanta e iniziarono da subito a lavorare nel mondo del cinema dirigendo alcuni documentari tra cui San Miniato luglio ’44 (1954). Arrivo poi nel 1967 il loro primo film I Sovversivi che già evidenziava il loro marchio stilistico, ovvero un cinema, che ispirandosi al neorealismo, racconterà e denuncerà i problemi del popolo italiano.
Paolo Taviani ci lascia un’immensa filmografia costruita nel corso di cinquant’anni di carriera, fra questi ricordiamo quello che più segnò la sua carriera facendolo conoscere anche all’estero, ovvero, Padre Padrone che nel 1977 fu ampiamente acclamato dalla critica vincendo la Palma d’Oro e il Premio della Critica al Festival di Cannes con Roberto Rossellini come presidente di giuria, l’opera vinse anche il David di Donatello e il Nastro d’Argento per la miglior regia.
A esprimere il proprio cordoglio c’è il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella: “Un maestro e un innovatore che, insieme al fratello Vittorio, ha diretto indimenticabili capolavori del cinema italiano, permeati di rara sensibilità estetica e da una forte tensione etica, ancorata ai valori fondamentali dell’uomo”.
L’assessora alla Cultura della Regione Lazio, Simona Baldassarre, ha dichiarato: “Con la morte di Paolo Taviani ci lascia una voce libera e coraggiosa della cultura italiana, un padre nobile del grande cinema di questo Paese che ha firmato, diretto e lavorato a pellicole indimenticabili. Grande e riconosciuto come tale in tutto il mondo, al pubblico e dalla comunità degli artisti. Ai parenti vanno le mie sentite condoglianze“.