Marco Mengoni ha ammesso di soffrire di dismorfismo corporeo, un disturbo ossessivo-compulsivo che lo ha portato spesso a sentirsi estremamente insicuro di sé. Ma cosa significa questo termine e in cosa consiste nello specifico? Sostanzialmente riguarda l’estrema insicurezza della persona che ne soffre, la quale ingigantisce un proprio difetto fisico (lieve o inesistente che sia) fino a rendersi impossibile l’esistenza e ostacolando la propria serenità nei contesti sociali.
Fresco vincitore del Festival di Sanremo 2023 con il brano Due Vite, Marco Mengoni è l’artista italiano che più di tutti riesce a conquistare vecchie e nuove generazioni. Lo fa soprattutto grazie alla sua inconfondibile voce ma anche attraverso il suo modo di essere, la sua eleganza e la sua umiltà. Quest’ultima virtù, in ogni caso, potrebbe essere una diretta conseguenza del dismorfismo corporeo di cui lo stesso artista ha ammesso di soffrire. Si tratta di un disturbo che rientra tra i disturbi ossessivo-compulsivi del DSM-5, caratterizzato principalmente da un’estrema preoccupazione per una o più imperfezioni dell’aspetto fisico che agli occhi degli altri potrebbero apparire come lievi o inesistenti, mentre agli occhi di chi soffre di tale disturbo appaiono come gigantesche ed evidenti.
Le conseguenze di una tale ossessione potrebbero essere, ad esempio, il guardarsi costantemente allo specchio e curare eccessivamente il proprio aspetto fisico, oppure mettersi sempre a confronto con gli altri. Il dismorfismo corporeo può anche spingere la persona che ne soffre ad evitare totalmente il confronto con la propria immagine, evitando dunque gli specchi ma anche certi ambiti sociali (soprattutto nell’era dei selfie). Insomma, in parole povere, chi soffre di dismorfismo corporeo si vede fondamentalmente brutto, si sente costantemente insicuro, angosciato, e tende a chiedere rassicurazioni agli altri.
Come riportato da StateofMind, “il disturbo è presente con una prevalenza che varia dal 9% al 12% nei pazienti dermatologici, dal 3% al 53% nei pazienti sottoposti a interventi di chirurgia estetica, dall’8% al 37% in soggetti con disturbo ossessivo compulsivo, dal 10 al 13% nei soggetti con fobia sociale e dal 14% al 42% in quelli con disturbo depressivo maggiore ( APA, 2014)“.