Matteo Salvini ha polemizzato su un intervento di Luciana Littizzetto dopo che la comica piemontese è intervenuta sull’episodio che ha visto coinvolta una professoressa di Rovigo. La docente di scienze e biologia era stata bullizzata durante una lezione da alcuni studenti che le avevano sparato con una pistola ad aria compressa e successivamente avevano condiviso i video sui social. La professoressa, pochi giorni, fa ha denunciato tutti i 24 studenti per i reati di lesioni personali, oltraggio e pubblico ufficiale, diffamazione a mezzo social e atti persecutori.
La spalla di Fabio Fazio a Che tempo che fa, ha parlato dai microfoni di Radio Deejay, nel corso della puntata “La Bomba”. Luciana Littizzetto ha analizzato l’episodio da ex docente, condannando duramente il comportamento dei ragazzi. La comica tuttavia ha sottolineato che gli alunni fiutano la debolezza dell’insegnante e ne approfittano.
“Per fortuna l’hanno colpita al viso e all’arcata sopraccigliare, per fortuna non ad un occhio. Mentre uno sparava l’altro filmava – ha detto Luciana – per non perdere l’occasione di far vedere al mondo quanto sei deficiente e, se posso dire, anche delinquente“.
Luciana, dopo aver commentato il gesto “assurdo e violento” dei ragazzi, ha parlato della gestione dell’episodio da parte della professoressa, dicendo: “Non so se è stata utile o non utile. Ho riflettuto su quanto sono cambiati i tempi, in parte, da quando insegnavo io. Ho cambiato tante scuole, Ho insegnato per nove anni musica e poi lettere, per tantissimi anni ho insegnato in una delle scuole della “periferissima” di Torino, nessuno mi ha mai sparato, ma c’erano delle classi particolarmente turbolente, tiravano gessetti, e non ho mai pensato di denunciare, scrivere ai giornali. Era una faccenda mia personale, della scuola e mi dicevo: o io imparo a gestire le classi difficili con le mie forze o è meglio che cambi mestiere. Poi l’ho cambiato perché mi piacevano altre cose, ma devi imparare ad avere a che fare con questi energumeni”
Parlano della debolezza del docente, in generale, non della professoressa di Rovigo, e rievocando le sue esperienze da insegnante, la Littizzetto ha spiegato: “Entri in classe e sei tu e loro, se sei debole, loro ci marciano tantissimo. Non serve convocare i genitori e mandarli dal preside. I ragazzi fiutano la debolezza. Nella scuola dove insegnavo io, quella più difficile, c’era un prof che quando entravi in classe dopo di lui la classe dovevi ristrutturarla, perché si tiravano i banchi, si appendevano fuori dalle finestre. Anche in palestra, a volte c’erano dei professori di ginnastica che mi dicevano, puoi venire a darmi una mano. Io che ero alta così li mettevo in riga. Anche quello ho imparato con il tempo a farlo, non è che tu arrivi e sai come fare. Non esiste una classe ingovernabile, esistono professori molto bravi con i quali i ragazzi stabiliscono una relazione e altri con cui non ci riescono“.
Entrando nello specifico, parlando di quanto è successo a Rovigo, Luciana ha ipotizzato “Non è solo colpa dei ragazzi, è anche proprio colpa del professore, è l’empatia, è quel qualcosa che fa intuire proprio ai ragazzi che in qualche modo li ami, che sei lì perché ti piace, che ti interessano le loro paure e i loro sogni, quello che veramente pensano. Se riesci a creare questa sensazione non ti sparano con la pistola ad aria compressa. Non credo che abbiano sparato a tutti i professori, hanno sparato a una professoressa che poveretta avrà le sue grandissime difficoltà, ma questo ci deve far riflettere, perché probabilmente non è riuscita a entrare in sintonia con i ragazzi, scatenando questa aggressività veramente fuori luogo, pazzesca e assolutamente da punire, ci mancherebbe. Ma non è una cosa che non succedeva anni fa, certo magari anni fa non ti sparavano con la pistola ad aria compressa, ma è sempre successa, soprattutto alle medie. Non c’erano i telefonini, non potevi mettere i video in rete, ma questa vessazione dei professori, questo bullizzare i professori è una cosa che c’è sempre stata e più il professore era debole e magari timido, molto sapiente ma poco capace a trasmettere la sua sapienza, più questa cosa saltava fuori e portava tutti al delirio più assoluto. All’inizio anche io ho fatto fatica… Poi piano piano mi sono detta, io voglio fare questo mestiere? Devo conquistarli“.
Matteo Salvini su Twitter ha estrapolato la frase “Se il professore riesce a essere empatico, non gli sparano con la pistola ad aria compressa“. Nel suo post ha scritto “Come si può solo pensare di dire una cosa del genere? A volte il silenzio è d’oro“. Speriamo che il ministro faccia tesoro dei suoi stessi consigli.