Questo fine settimana è diventata virale l’applicazione Lensa, creata da Prisma AI, un servizio che invita a caricare immagini del proprio volto per poi creare dei veri e propri ritratti mediante l’intelligenza artificiale. il tutto richiamando temi e stili artistici molto differenti. Il servizio ad ogni modo esiste da un po’ di tempo, ma improvvisamente è diventato molto popolare soprattutto perché consente di caricare queste immagini trasformandole in avatar online. Il tutto ha scaturito diverse reazioni di molti fumettisti che ritengono spregiudicato tale servizio, oppure incredibilmente innovativo.
Addentrandoci nella questione, oltre alla critica dell’arte AI in generale proposta dall’applicazione Lensa, che toglie spazio agli artisti in carne e ossa e che si appropria dell’arte e degli stili artistici delle persone senza credito o compenso, si critica il fatto che l’applicazione potrebbe indurre ad un uso scellerato delle immagini al punto da presentare problemi di sessualizzazione. Prisma, ad ogni modo, ha dichiarato di essere proprietaria dell’opera, ma anche di avere i diritti di utilizzare le foto caricate in qualsiasi modo desideri. Di seguito vi presentiamo alcune reazioni postate di recente sui social media da veri fumettisti.
Reilly Brown parte in quarta con l’applicazione: “Non è illegale per un programma informatico copiare e incollare il codice di un altro programma informatico? Se nel caso delle immagini generate dall’intelligenza artificiale, l’arte visiva è essenzialmente solo una forma diversa di codice di programmazione, usarla non sarebbe comunque una violazione?”
Di contro Jimmie Robinson sembra essere favorevole all’evoluzione tecnologica nel campo artistico: “Sono favorevole a nuovi strumenti per la creazione artistica. Anche questo nuovo regno delle applicazioni per la creazione di testi. Sono favorevole alle persone che vogliono esplorare e generare contenuti, indipendentemente dal loro livello di abilità artistica. Sono favorevole. Lo capisco. Anzi, lo voglio“.
Mike Manley pur apprezzando l’applicazione Lensa espone dei possibili problemi: “All’inizio facevano completamente schifo, ma nell’ultimo mese li ho visti migliorare. Se puoi avere più fumetti di George Perez o John Byrne nel loro stile ben venga, certo dobbiamo domandarci se questo toglierà lavoro ad artisti umani? Per quanto ne so, quello che serve è la sceneggiatura e un impaginatore che impagini la pagina e scelga le inquadrature quindi i fumetti tradizionali dovrebbero rimanere ben saldi. Tuttavia in breve tempo l’IA sarà in grado di replicare lo stile di chiunque ed i disegnatori di concept per quanto bravi rischiano grosso, anzi sono fottuti in quanto verrano replicati dall’IA e addio lavoro“.
Infine vi riportiamo il parere di Salgood Sam: “Ci siamo già passati, ricordate quando i synth o la cultura del remix sono decollati e i musicisti della vecchia scuola hanno sempre contestato gli utenti dei nuovi strumenti che si definivano artisti o musicisti? Come è andata a finire? Vi offendete ancora se chiamate artisti coloro che fanno remix e tracce di beat da sample? No. Il campo dell’arte continuerà sempre ad espandersi e a modificati. Sono d’accordo su molte questioni relative all’IA, anzi anche loro hanno i loro artisti che appunto lavorano e progettano le IA; certo non disegnano ma assemblano e costruiscono cose. Tutti legittimamente artisti“.