J.K. Rowling è stata recentemente intervistata dalla giornalista Suzanne Moore, l’autrice di Harry Potter ha parlato delle accuse di transfobia che da anni la inseguono, frutto di alcune dichiarazioni che, a suo dire, sono state strumentalizzate. La scrittrice, ha parlato anche della cancel culture e ha annunciato un nuovo progetto a favore delle donne che hanno subito violenze fisiche e psicologiche.
I spoke to Suzanne Moore about feminism, filters and a new support centre for female survivors of sexual violence in Edinburgh and the Lothians.https://t.co/32JZurdOZm
— J.K. Rowling (@jk_rowling) December 12, 2022
Suzanne Moore è una nota giornalista inglese, nel novembre del 2020, dopo una carriera ventennale ha lasciato The Guardian. “E’ stato interamente per mia scelta che me ne sono andata“, scrisse su Twitter. Nei giorni precedenti, nel quotidiano era girata una petizione di 330 dipendenti contro di lei: “Delusi dalla decisione reiterata di pubblicare punti di vista anti-trans”.
J.K. Rowling, durante l’intervista, ha voluto subito affrontare il tema della transfobia, quella che l’ha messa al centro di un a serie di critiche e, a volte, anche di minacce, anche fisiche. “Non provo paura irrazionale e non provo nessuna forma di odio verso di loro. Dio sa quante volte l’ho dovuto ripetere. Ma se non credere a un genere dell’anima significa provare ‘odio’, allora preferisco fare a meno di parlare, perché non può esserci un confronto“.
La scrittrice ritiene che la sua posizione privilegiata le dà il dovere di esporsi perché, nonostante tutto: “Sarò sempre in grado di dar da mangiare ai miei figli, anche se dovessero boicottare i miei libri. Mi considero una delle persone più fortunate sulla Terra“. Parlando dell’eventuale boicottaggio dei suoi romanzi, Suzanne Moore le ha chiesto cosa pensasse della cancel culture: “Per questo è importante che parlino donne come noi, persone che possono incassare il colpo. E sì, tutto questo ha un costo e lo abbiamo pagato entrambe“, ha detto alla giornalista riferendosi alle vicende del The Guardian. “Ma l’unica volta che ho fatto riferimento alla possibilità di esser cancellata, le vendite dei miei libri sono aumentate. Non mi considero cancellata“.
J.K. Rowling ha annunciato anche un suo nuovo progetto, la scrittrice aprirà ad Edimburgo un nuovo rifugio per donne che hanno subito violenza fisica o psicologica. Il Beira’s Place, che prende il nome dalla dea scozzese dell’inverno, sarà gestito da solo donne e aprirà nel 2023. “Sono una sopravvissuta a una violenza sessuale e so quanto sia importante che le vittime abbiano la possibilità di usufruire di un’assistenza incentrata sulle donne e fornita dalle donne in un momento in cui sono così vulnerabili. Spero che Beira’s Place consentirà a un maggior numero di donne di elaborare e recuperare il proprio trauma”, ha detto J.K. Rowling.