L’invasione dell’Ucraina, da parte della Russia, ha messo in pericolo non solo la vita del presidente Volodymyr Zelensky, ma anche quella del suo sosia Umid Isabaev, 41 anni, cittadino di Kiev. L’uomo, temendo che i russi potessero rapirlo, scambiandolo per il vero Zelensky, è rimasto nascosto in un bunker finché in suo aiuto, come ha rivelato a The Washington Post, sono arrivati due improbabili amici: il sosia del presidente russo Vladimir Putin e quello del leader nordcoreano Kim Jong-un.
Il sosia di Zelensky scappa dall`Ucraina con l`aiuto del sosia di Putin #VladimirPutin #VolodymyrZelensky https://t.co/FIfyAtM5Nf
— Parliamo di… (@ParliamoDiNews) April 9, 2022
La storia, al quotidiano statunitense, è stata raccontata dal sosia del dittatore nordcoreano, nome in codice Howard X. L’uomo, che impersona Kim dal 2013, ha chiesto di non rivelare il suo nome completo, una precauzione che usa per evitare che i servizi segreti nordcoreani lo catturino. Al giornalista americano ha detto che quando ha visto i servizi dei telegiornali sulla situazione in Ucraina, ha iniziato a pensare al sosia di Zelensky. I due non si erano mai incontrati anche se avevano recitato in un documentario russo sui sosia dei politici.
“La vita del sosia di un politico professionista può essere divertente – ha detto Howard – le persone vogliono selfie con te. Ristoranti e bar ti fanno gli sconti, le società commerciali e cinematografiche sono disposte a pagare commissioni elevate. Ma è anche un affare rischioso”, Howard, per esempio, è stato arrestato all’aeroporto di Singapore alla vigilia di un vertice tra il leader nordcoreano e il presidente Donald Trump. “Le dittature non hanno il senso dell’umorismo”, disse all’epoca alla BBC.
Howard X ha contattato Slawomir, in arte Steve Poland, sosia di Vladimir Putin, che all’indomani dell’invasione dell’Ucraina, riferendosi al presidente russo, aveva scritto sui social “Anche se fingo di essere lui per lavoro, non lo ammiro”. I due si sono attivati per portare in salvo il loro “collega”.
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Umid Isabaev ha raccontato al Post che, mentre si trovava ancora a Kiev, a guerra iniziata, riceveva proposte di aiuto sia dalla Russia che dall’Ucraina ma non sapeva di chi fidarsi, poi è arrivata l’offerta di aiuto dei suoi sosia e si è messo in viaggio. L’uomo ha raggiunto la Polonia dopo una settimana, qui è stato accolto da un’auto inviata da Howard che si è anche offerto di pagargli l’alloggio in hotel.
Isabaev e Slawomir si sono incontrati in Polonia. Insieme hanno preso una birra in un bar, la loro foto ha fatto il giro del web “Ci vediamo quasi ogni giorno. Siamo amici”, ha detto il sosia del presidente russo.
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