I Maneskin, sempre più convinti di essere gli eredi dei grandi gruppi rock degli anni Settanta, hanno distrutto i loro strumenti a Las vegas. Il fuori programma, che potete vedere in video, è stato criticato dai loro stessi follower. Forse Damiano David, Victoria De Angelis, Thomas Raggi ed Ethan Torchio, dovrebbero lasciare questi gesti ai gruppi del passato, quelli degli anni ’60 e ’70, come i The Who, che realmente hanno scritto la storia del rock.
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Con il concerto di Las Vegas, i Maneskin hanno concluso il loro tour in America. Il gruppo, alla fine dell’esibizione, ha deciso di distruggere gli strumenti, un gesto che ha ricordato quello dei The Who. Il gruppo rock britannico era noto per la sua abitudine di distruggere gli strumenti durante i concerti, famoso è l’episodio del Smothers Brothers Comedy Hour, quando la batteria di Keith Moon esplose causando la perdita temporanea dell’udito a Pete Townshend.
Ma i Maneskin non sono i The Who, e certi gesti, che avevano una valenza in quegli anni, oggi finiscono per essere solo un’inutile copia del passato. La scena è stata pubblicizzata dallo stesso gruppo romano sui loro profili. Nella caption del video, che mostra la distruzione degli strumenti, si legge: “Questo non era affatto previsto e forse abbiamo un po’ esagerato, ma ci è piaciuto! Caos e distruzione a Las Vegas a parte, il nostro viaggio nordamericano è appena finito e già ci manca tutto. Non potremmo essere più felici del tempo trascorso con voi e dell’amore che ci avete dimostrato! L’energia che avete portato a ogni singolo concerto ha reso questo tour semplicemente memorabile. Contando i giorni fino al nostro ritorno. Vi amiamo, grazie“, alla fine del post il gruppo ha taggato Gucci.
Come era prevedibile, i vincitori di Sanremo 2021 sono stati aspramente criticati sui social. Nel primo commento sotto la descrizione si legge: “Anni 70/80, il rock era cultura e cambiamento. Crisi e frattura con il passato. Quei gesti erano simbolici. Perdonatemi, ho imparato ad apprezzare la vostra musica ma questi gesti sono profondamente fuori tempo, irrispettosi verso chi si fa debiti per acquistarne uno strumento e rigorosamente non rock se poi mi taggate Gucci. Fate musica, sapete farla. Lasciate perdere l’esibizionismo stupido. Non ne avete bisogno“. Un commento ampiamente condivisibile, forse è meglio che i Maneskin tornino a fare i Maneskin, il rock, quello che cercano di imitare con questi gesti, è tutt’un’altra cosa.
Qualche altro utente ha sottolineato l’aspetto economico: “Dear Maneskin, mio figlio a Babbo Natale ha chiesto una chitarra perché come voi vorrebbe ‘essere rock e far ballare la gente’. Vederla in frantumi è uno schiaffo ai sogni e alla miseria, non è rock, non è ribellione, è pure un deja vu vecchiotto e banalotto. Se vi avanzano, regalatele ai bambini. Costruite sogni, non rompeteli!“.