Il 2024 ci ha portato via un’altra star del cinema. Gena Rowlands, conosciuta al grande pubblico per film come Le pagine della nostra vita, Gloria – Una notte d’estate e Gli Intoccabili di Montaldo, è deceduta nelle scorse ore alla veneranda età di 94 anni. A dare la notizia è stata la famiglia, affranta dal dolore, presso la testata TMZ.
L’attrice si trovava a Indian Wells, in California, nella sua casa ed era allettata ormai da molti mesi, consumata dal morbo di Alzheimer. Si sapeva della sua malattia da pochi mesi, quando lo scorso Giugno suo figlio Nick Cassavetes e regista di Le pagine della nostra vita, ha dato la notizia per il ventesimo anniversario del film. Infatti il personaggio della Rowland nella pellicola soffriva della stessa malattia. In ogni caso non si conoscono ancora le cause della morte, ma sappiamo che se n’è andata serenamente, circondata dai suoi cari e dai figli.
La Rowland ha avuto una carriera sfolgorante in cui ha potuto interpretare ruoli di grande importanza e ampio respiro grazie ai quali ha ricevuto innumerevoli nomination e vinto premi importanti. Molti dei film in cui ha preso parte erano del marito, John Cassavetes, ma è stata la star di cineasti internazionali come Giuliano Montaldo in Gli Intoccabili, William Friedkin in Pollice da Scasso, Woody Allen per Un’altra donna e negli ultimi tempi aveva partecipato alle pellicole dei suoi figli, Nick, Zoe e Xan. Quando la malattia non aveva ancora preso il sopravvento, aveva rilasciato una dichiarazione a Variety nella quale ha commentato tutti i suoi successi e la sua vita sul set dei film: “Lavorare così a lungo? Non pensavo che sarei vissuta così a lungo“.
Il film Una moglie del 1974 e diretto da suo marito John Cassavetes che aveva scritto il film appositamente per lei, le è valso la prima delle due nomination agli Oscar, mentre la seconda candidatura è arrivata con Gloria – Una notte d’estate. Il suo volto è anche legato a decine e decine di serie tv di grandissimo successo quali Historical Blindness, The Betty Ford Story e Bonanza. Nel 2015 ha ricevuto l’Oscar onorario alla carriera e nel suo discorso piuttosto commosso, ha voluto spendere qualche parola per commentare il riconoscimento:
Molte donne, quando non possono continuare a fare ruoli da giovani romantiche, non vogliono prendere in considerazione parti che non siano da protagoniste e si ritirano prima. Ma io ho solo guardato i copioni e ho continuato a vedere cosa mi sarebbe piaciuto fare, e non me ne sono mai preoccupata o pentita.