David Lynch porta un pezzo di sé anche al Salone del Mobile di Milano, più precisamente nei padiglioni 5 e 7, nei quali si potrà ammirare Interiors. A Thinking Room.
Insomma, ci si può illudere di riuscire a farlo, ma, una volta entrati, non si esce più dalla mente del Maestro. Due stanze identiche, le Wunderkammer emozionali gettano uno sguardo sul pensiero dell’individuo, tra suggestioni metafisiche e dimensioni oniriche. Il visionario regista di Missoula, tra le menti più brillanti e influenti di sempre, possiede un’immaginazione che si estende oltre i limiti del grande schermo. Gli spazi intorno all’installazione sono circondati da un percorso visuale di schermi che riproducono scene tratte dai suoi film.
David Lynch ha imperniato la propria essenza sull’architettura, l’estetica del colore e il design, per indagare gli spetti più reconditi dell’animo umano. Artista di grande cultura ed eclettismo, è stato anche musicista, pittore e fotografo e ha ricevuto l’Oscar alla carriera nel 2019. A confermare l’ottimo connubio tra il suo concetto di arte e la partecipazione attiva al Salone del Mobile è stato il regista Antonio Monda, il quale ha affermato che per “Lynch la falegnameria è più di un hobby“. Lo scopo di quest’esperienza immersiva è di indagare due tipi di interni: quelli della stanza e quelli relativi all’essenza degli individui.
L’iconografia dell’opera richiama simbolicamente gli spazi e i colori cari al cineasta, con l’enorme seduta in legno contornata da tubi in ottone e il sipario in velluto blu ad avvolgere il tutto (palese citazione all’omonimo capolavoro noir del 1986). Secondo le parole di Monda, per chi entra nelle Thinking Room, “la prima reazione sarà di spiazzamento e solo dopo arriva la seduzione“. I fan di Lynch sono avvezzi a intrattenere dialoghi inquietanti con il loro beniamino, tramite la potenza delle sue creazioni, che sanno coniugare alla perfezione un’ineluttabile realtà con una sconfinata immaginazione.