Mattia Sorbi è uno dei giornalisti freelance che in questi giorni, armato di cellulare, ci sta raccontando la guerra in Ucraina, descrivendoci la realtà che lo circonda. Tra i tanti inviati in Ucraina, Sorbi si è ritagliato una sua fetta di popolarità, nonostante spesso sia stato messo alla berlina sui social per le sue immagini “a 360 gradi”, che sembrano prese più da un b-movie, che da un servizio del TG 1, come quando mostra il cadavere alle sue spalle durante un reportage.
Attacchi contro il centro di #Kharkiv dove c’è Mattia Sorbi. #UkraineRussiaWar #UkraineUnderAttack @SorbiMattia pic.twitter.com/28EWgwo0Yk
— Tg1 (@Tg1Rai) March 24, 2022
I raid continuano anche a nord-est nella regione di #Kharkiv. La periferia è ormai distrutta ma l’esercito ucraino continua a combattere nel centro della città. Il racconto di Mattia Sorbi #UkraineWar pic.twitter.com/zmrXGyyn8c
— Tg1 (@Tg1Rai) March 14, 2022
Ecco chi è il freelance e “star del web” che, nei suoi servizi, per spiegarci la valenza dei bombardamenti a Kharkiv arriva a dire: “e come se per Roma, parlassimo di Prati bombardata” e se il concetto non fosse abbastanza chiaro continua “se parliamo di Milano, per dare un’immagine, Porta Romana distrutta”.
Mattia Sorbi è nato a Milano il 28 maggio del 1979 e l’interesse per la politica lo ha portato ad iscriversi alla facoltà di Scienze Politiche, affari e relazioni internazionali, dove si è laureato nel 2004, all’Università Cattolica del Sacro Cuore. Nel 2008 è volato negli Stati Uniti dove è stato volontario, presso la sede del New Hampshire, dello staff di Barack Obama durante le elezioni che hanno portato alla vittoria il primo Presidente nero degli Stati Uniti. Tuttavia, il volontariato presso lo staff di Obama non tragga in inganno, Mattia Sorbi infatti non può essere considerato un giornalista con idee affini a quelle dell’ex Presidente, come vedremo tra poco.
Mattia Sorbi è iscritto all’albo dell’ordine dei giornalisti come professionista in Lombardia. Nel suo curriculum Sorbi vanta collaborazioni con Repubblica, LA7 e con Tempi, testata per la quale, nel 2006, prima del suo viaggio sula via di Obama, Sorbi ha firmato un articolo contro le ‘lobby omosessuali’, dove, tra l’altro si legge: “la lobby omosessuale internazionale, che ha le sue roccaforti a New York, Washington D.C., San Francisco e Bruxelles, è sempre più influente e determinata al sovvertimento dell’istituto della famiglia tradizionale in favore del riconoscimento dei cosiddetti diritti riproduttivi di gay, lesbiche, bisessuali e transessuali”.
Il Fatto Quotidiano ha recuperato alcuni post scritti da Mattia Sorbi su Facebook a favore di Matteo Salvini, che allora Ministro dell’Interno. Durante il caso Sea Watch il giornalista ha scritto “Sta gente del Pd ha massacrato il popolo italiano e difende gli stranieri irregolari” e, rivolgendosi a Salvini, nel luglio del 2019 “Bravo ministro, il popolo è dalla sua parte avanti così”.