Brendan Fraser non ha dubbi: parlare in pubblico delle molestie sessuali subite ha fatto deragliare la sua carriera. L’attore, noto per essere stato protagonista della trilogia de La Mummia, ha parlato della questione in una recente intervista con la CBS, riconoscendo che rendere pubbliche le sue accuse ha posto fine, per alcuni anni, alla sua carriera nel mondo del cinema.
Alla domanda “Credi che la tua carriera sarebbe stata diversa se non avessi reso pubblica la cosa?“, l’attore ha risposto così: “Beh, sì, perché c’è un sistema in atto che riguarda il potere. E fino a quel momento avevo giocato secondo le regole. E mi sono sentito come, OK, ora, improvvisamente, sono stato violato. Ed è andato troppo oltre. E non lo sopporterò più“.
“Mi stava causando angoscia emotiva, mi stava causando angoscia personale. Mi sono fatto avanti dopo la nascita del Me Too. Ho parlato perché ho visto così tanti dei miei amici e colleghi che, in quel momento, stavano emergendo coraggiosamente per dire la loro verità al potere. E anch’io avevo qualcosa da dire“, ha dichiarato l’attore. Le accuse di violenza sessuale dell’attore sono state fatte contro l’ex presidente della Hollywood Foreign Press Association Philip Berk in un’intervista rilasciata a GQ.
Secondo il racconto dell’attore, Berk lo avrebbe aggredito sessualmente mentre lasciava un pranzo ospitato dall’HFPA al Beverly Hills Hotel nel 2003. Dopo aver descritto l’incidente nei minimi particolari, Brendan Fraser dichiarò: “Mi sentivo male. Mi sentivo un ragazzino. Mi sentivo come se avessi una palla in gola. Pensavo che stavo per piangere. Mi sentivo come se qualcuno mi avesse gettato addosso vernice invisibile“. Berk, dal canto suo. ha negato qualsiasi accusa.