Barbie si chiama così perché è il diminutivo di Barbara, che è il nome della figlia dell’imprenditrice Ruth Handler, la creatrice della bambola più famosa del mondo. Il nome completo della bambola più venduta di sempre è infatti Barbara Millicent Roberts, e la sua nascita è legata a un’idea avuta da Handler mentre osservava la figlia giocare. La donna aveva infatti notato che spesso la bambina si divertiva a fare interpretare alle sue bambole di carta ruoli da adulte. Fino a quel momento, le bambole avevano sempre avuto l’aspetto di neonati, e Ruth suggerì al marito Elliot, cofondatore dell’azienda di giocattoli Mattel, l’idea di proporre una versione con fattezze adulte.
Inizialmente il marito non si mostrò particolarmente convinto, ma cambiò idea quando venne a sapere di un modello simile da poco entrato in commercio in Germania. Insieme all’ingegnere Jack Ryan, Ruth progettò la primissima versione della bambola, battezzata appunto Barbara in omaggio alla figlia (qui il nostro approfondimento sulle origini di Barbie). La prima Barbie fece il suo ingresso sugli scaffali dei negozi di giocattoli il 9 marzo 1959, con caratteristiche fisiche diverse da quelle divenute iconiche in tutto il mondo: i capelli erano infatti neri e legati in una coda invece che biondi e sciolti, la pelle era chiarissima invece che abbronzata ed era visibilmente ispirata alle dive di Hollywood. Successivamente il suo aspetto venne riadattato per renderla più compatibile ai tempi moderni.
A fronte dell’enorme successo di vendite di Barbie, la Mattel mise in atto un’imponente strategia di mercato costruendo intorno a lei un vero e proprio universo narrativo e biografico, a cominciare dal fidanzato Ken. In questo modo implementò in modo sostanziale le vendite di accessori e personaggi secondari. Nonostante questo, il pezzo più venduto di sempre rimane il Totally Hair Barbie del 1992, un modello di Barbie dotato di lunghissimi capelli acconciabili e rigorosamente biondi.