Alessandro Baricco ha spiegato sui social che cinque mesi fa gli è stata diagnosticata la leucemia mielomonocitica: la notizia è stata diffusa dallo scrittore, attualmente ricoverato in ospedale, attraverso un post su Instagram. Tra due giorni Baricco si sottoporrà a un trapianto di staminali, a donargli le cellule sarà la sorella.
“C’è una notizia da dare e questa volta la devo proprio dare io, personalmente. Non è un granché, vi avverto”. Nella foto che accompagna il post è inquadrato un computer portatile, dove lo scrittore sta ascoltando Rameau-The Sound Of Light su Spotify. Accanto al computer è poggiato Il Circolo Pickwick di Charles Dickens. Libri e musica classica, due grandi passioni che Baricco ha voluto accanto a sé in questo difficile momento.
Alessandro Baricco spiega perché è in ospedale “cinque mesi fa mi hanno diagnosticato una leucemia mielomonocitica cronica. Ci sono rimasto male, ma nemmeno poi tanto, dai”. Lo scrittore tra due giorni si sottoporrà ad un’operazione, come lui stesso rivela “quando hai una malattia del genere la cosa migliore che puoi fare è sottoporti a un trapianto di cellule staminali del sangue, cosa che farò tra un paio di giorni (be’, non è così semplice, ci stiamo lavorando da mesi, è un lavoro di pazienza)”.
A donare le cellule staminali all’autore di Oceano mare sarà la sorella Enrica “donna che ai miei occhi era già piuttosto speciale prima di questa avventura, figuriamoci adesso”. In questi cinque mesi Alessandro ha ricevuto il sostegno di molte persone “mi va ancora di dire che percepisco ogni momento la fortuna di vivere tutto questo con tanti amici veri intorno, dei figli in gamba, una compagna di vita irresistibile, e il miglior Toro dai tempi dello Scudetto. Sono cose, le prime tre, che ti cambiano la vita. La quarta certo non te la guasta. Insomma, la vedo bene”.
Alessandro Baricco per un po’ sarà costretto a stare lontano dai social, anche se si tratterà di una breve pausa. Lo scrittore pone grande fiducia nelle persone che lo stanno curando “per un po’ non contate su di me, ma d’altra parte non abituatevi troppo alla cosa perché i medici che si sono ficcati in testa di guarirmi hanno tutta l’aria di essere in grado di riuscirci abbastanza in fretta”.