Alberto Sordi non c’è più da vent’anni, ma nonostante questo l’attore è rimasto nel cuore di tutto il paese anche di chi non l’ha conosciuto. Figuriamoci se l’attore non viva nel cuore di chi come Christian De Sica ha lavorato con lui. Per Il Messaggero l’attore ha scritto un bel ricordo di Sordi, raccontando molti aneddoti sulla loro amicizia e collaborazione, smentendo anche il fatto che l’attore fosse tirchio.
Christian spiega: “Ho voluto molto bene ad Alberto, per tutta la vita l’ho considerato uno zio perché frequentava molto casa nostra. Era molto amico di papà che nel 1951 gli fece da produttore nel suo primo film Mamma mia che impressione! Quando veniva per noi era una festa, perché a differenza di molti comici che nella vita sono cupi Alberto era allegro, positivo, sempre pronto a scherzare. E quanti regali fece a me e mio fratello. Quando avevo cinque anni mi portò la scatola del piccolo mago. Quando ne compii 18 invece riuscì a sorprendermi con un oggetto mai visto e cioè una costosissima macchina per dimagrire, cioè un marchingegno dotato di una cinghia vibrante destinata a sciogliere i chili di troppo accumulati sul mio culone”.
Non sono mancati i battibecchi tra De Sica e Sordi: “Durante le riprese del mio primo film mi impedì di parlare romanesco perché sul set solo lui poteva farlo. Mi consigliò di pronunciare le mie battute in forma interrogativa in modo da ottenere un effetto comico sicuro. Ogni volta che sbagliavo mi minacciava di farmi doppiare dalla voce italiana delle star americane, Giulio Panicali”. De Sica si “vendicò” anni dopo, quando Sordi, avanti negli anni iniziò, ebbe qualche problema a sincronizzare le battute per il trailer di Vacanze di Natale ’91, “fui io a minacciarlo di chiamare Panicali”
Alberto Sordi era “una miniera di battute e risate” così Christian De Sica lo ricorda con affetto perché ha cambiato la sua vita.