Fileni ha deciso di scendere in campo per rispondere a Report dopo l‘inchiesta sulla sua azienda e sull’allevamento intensivo di polli. Nella sua risposta il gruppo ha sottolineato come si tratti di “mistificazioni” e ha condannato quelli che ritiene “contenuti diffamatori“. Sul suo sito ufficiale la nota azienda ha voluto rispondere passo passo al servizio con un articolo in cui ha specificato nel titolo “Parlano i fatti”.
Nel servizio a cura di Giulia Innocenzi finiva nel mirino l’atteggiamento generale dell’azienda tutt’altro che improntato al bio e al rispetto degli animali. Tra le crude immagini c’era anche quella dell’abbattimento di polli addirittura attraverso il calpestamento. Un ex dipendente che, mantenendo l’anonimato, aveva raccontato di come queste scelte erano effettuate per il mancato incremento ponderale e cioè la mancata crescita che di fatto andrebbe a impedire una corretta macellazione.
Nelle risposte di Fileni possiamo leggere: “Non è vero che i polli bio vivono al chiuso. Il capannone mostrato dal servizio è diverso da quello menzionato dai due operatori intervistati che affermavano che all’interno i pulcini avevano dieci giorni. Per questa ragione è corretto che all’interno vi fossero animali di diverse età”. Viene smentito anche il fatto che i prodotti a marchio Fileni siano alimentati con mangimi Ogm: “Tutte le carni avicole vendute col nostro marchio derivano da animali alimentati con mangimi Ogm-Free”.
E si arriva al punto più delicato quello dei polli schiacciati dagli uscioli automatizzati: “Fileni non ha contezza di tale problematica. L’azienda non ha nessun interesse affinché gli animali rimangano impigliati negli uscioli. Al contrario, per monitorare al meglio le fasi dell’allevamento, l’attivazione degli stessi viene sempre presidiata da uno o più operatori”.