Tornano le avventure da incubo di Antonino Cannavacciuolo con un nuovo ciclo di episodi di Cucine da incubo 2022 che inizia stasera in tv su Sky Uno, ma è disponibile anche in streaming su NOW e sempre disponibile on demand.
Per Cannavacciuolo – amatissimo e acclamato Chef da cinque stelle Michelin e dalle grandi capacità imprenditoriali – un nuovo impegno, che lo vede alle prese con vere e proprie missioni impossibili. Tutta la sua esperienza da Chef e da imprenditore sarà infatti al servizio di ristoratori nelle cui cucine e nelle cui sale regnano liti, improvvisazione e cattiva gestione, tanto da portare le strutture a un passo dalla chiusura.
In ogni episodio di Cucine da Incubo 2022, prodotto da Endemol Shine Italy per Sky – al via dal 3 aprile, ogni domenica per sei settimane, alle 21.15 su Sky Uno e in streaming su NOW, sempre disponibile on demand e visibile su Sky Go (con una speciale anteprima del primo episodio giovedì 31 marzo alle ore 20, sempre su Sky Uno e NOW), Chef Cannavacciuolo arriverà nel locale per provare in prima persona il menù e valutare cibo e servizio, osserverà poi lo staff al lavoro e, in base ai problemi emersi, darà la sua consulenza, fornendo anche consigli per un nuovo menù.
Il locale sarà sottoposto a un make over totale, una ristrutturazione completa da compiere in tempi record, che darà un nuovo aspetto alla location per renderla più accogliente e funzionale, creando un’atmosfera diversa rispetto a quella del passato, finalmente a misura di cliente.
Per cercare le Cucine da incubo di questa stagione, nel corso delle 6 puntate Chef Cannavacciuolo girerà l’Italia: dal Salento, nella provincia di Lecce, alla provincia di Viterbo, quindi sarà alle porte di Bologna, nella parte settentrionale della Calabria e infine nel cuore di Roma.
PRIMO EPISODIO: LA LOCANDA DEGLI ARTISTI (LUCINO, COMO)
Il primo episodio di Cucine da incubo 2022 sarà a Lucino, in provincia di Como, ne La Locanda degli Artisti. A gestirla c’è Noemi, 30enne che è l’anima del ristorante da 8 anni quando, lasciati gli studi dopo il primo anno, decise di aprire un locale tutto suo nonostante l’unica esperienza che avesse nel campo della ristorazione fosse il lavoro come barista part-time. La Locanda è sin da subito a gestione familiare: la mamma Roberta, che aveva gestito un bar, in cucina con Noemi; in sala Carola, amica di Noemi, alla sua prima esperienza; il padre Aldo aiuta nella gestione delle spese e dei fornitori.
Dopo otto anni il locale di Noemi non solo non decolla, ma ha gravi problemi finanziari e di organizzazione. Eppure la clientela potenzialmente non mancherebbe: spedizionieri, personale d’ufficio e camionisti di passaggio non vengono però attratti dal locale che risulta spoglio e senza anima.