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    Home » Televisione » La rapina del secolo: la storia vera che ha ispirato il film

    La rapina del secolo: la storia vera che ha ispirato il film

    La rapina del secolo del regista argentino Ariel Winograd è ispirato a una storia vera: ecco cosa successe veramente quel giorno del 13 gennaio del 2006.
    Patrizio MarinoDi Patrizio Marino10 Giugno 20223 min lettura
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    La rapina del secolo, del regista argentino Ariel Winograd, è ispirato ad una storia vera accaduta nel 2006: un gruppo di cinque rapinatori, armati di pistole giocattolo, entrò nella filiale del Banco Rìo di Acassuso, un ricco quartiere di Buenos Aires. Il loro obiettivo non era la cassaforte della banca, come credeva la polizia, ma le cassette di sicurezza. Ecco quello che sappiamo di questa leggendaria rapina.

    Ad ideare il piano per svaligiare la Banca di Rio ad Acassuso sono Fernando e Sebastiàn: i due sono vecchi compagni di classe e, dopo il crollo economico del 2001, non attraversano un buon momento. Nonostante non si sentano spesso, sono rimasti in buoni rapporti. Fernando tenta di coinvolgere altre tre persone Doc, Beto e Luis Mario Vitette, l’unico ladro professionista dello strano quintetto. L’uomo, dall’alto della sua esperienza, ascolta il piano di Fernando e capisce che può andare in porto. A loro si aggiungono un autista ed un uruguaiano di nome Luis

    La rapina è programmata per venerdì 13 gennaio 2006. Beto è il primo a entrare dentro il Banco Río di San Isidro, filiale di uno dei quartieri più abbienti della capitale. Punta la pistola giocattolo contro l’unica guardia presente, disarmandola. Nel frattempo, all’esterno, Vitette e Luisin bloccano l’ingresso secondario con una macchina, mentre Fernando lascia un’altra auto davanti all’ingresso principale, parcheggiata in doppia fila con le quattro frecce accese. Lui è l’ultimo ad entrare in banca con il volto coperto da un passamontagna ed un paio di occhiali da sole.

    Vittel, per l’occasione, indossa un abito grigio, e da quel giorno l’Argentina lo ricorda come ‘l’Uomo col Vestito Grigio’. Lui, all’interno della banda, ha il compito di negoziare con la polizia quando arriverà, cosa che succede dopo pochi minuti. Le forze dell’ordine, dopo aver messo la zona in sicurezza, aprono un canale per le trattative con i rapinatori. Nella banca ci sono 26 ostaggi, e i cinque rapinatori, per dimostrare la loro voglia di cooperare con la polizia, ne liberano tre, che escono dalla filiale ripresi dalle telecamere delle emittenti televisive che nel frattempo hanno riempito la zona insieme ai giornalisti.

    Dopo la crisi economica e la sfiducia verso le Istituzioni, le cassette di sicurezza sono piene di oggetti di valore, i cinque rapinatori mirano alle cassette della Banca di Rio. Sebastian, nei mesi precedenti, ha costruito un martello pneumatico speciale per aprire velocemente le cassette della banca. Nel frattempo Vitel continua a trattare con la polizia, e chiede le pizze per gli ostaggi affamati.

    Quando le pizze arrivano, la polizia chiama i rapinatori, ma nessuno risponde. Dopo più di tre ore le forze dell’ordine decidono di entrare in banca. Dopo essersi garantiti dello stato di salute degli ostaggi, iniziano a cercare i rapinatori, che però sono svaniti nel nulla. I cinque futuri protagonisti de La rapina del secolo hanno lasciato solo un foglietto con la scritta “In un quartiere di gente ricca, senza armi né rancori, sono solo oggetti, non amore”.

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