Dal 20 maggio sono disponibili su Prime Video gli otto episodi della nuova serie ideata da Holden Miller e Daniel C. Connolly. Di stampo sci-fi e ambientata nella provincia americana, la serie si appoggia sulle navigate spalle di due premi Oscar, gli attori Sissy Spacek e J.K. Simmons.
Dopo la buona accoglienza del western sci-fi Outer Range, la piattaforma punta ancora sul thriller fantascientifico, allacciandolo al family drama di un’anziana coppia, i coniugi Irene e Franklin York. Vediamo insieme le nostre impressioni sui primi episodi nella recensione di Notte stellata – Night Sky.
Notte stellata – Night Sky
Genere: Fantascienza, drammatico
Durata: 60 minuti ca./8 episodi
Uscita: 19 maggio 2022 (Prime Video)
Cast: Sissy Spacek e J.K. Simmons
La trama: un legame che brilla come le stelle
La storia si sviluppa a partire dal nucleo luminoso che è al centro del racconto, la coppia di coniugi Irene e Franklin York. Sposati da oltre 50 anni, la coppia vive in una di quelle cittadine americane dove tutti si chiamano per nome, conducendo un’esistenza placida, fatta di cura e premura reciproca. Lei è un’ex insegnante di inglese in pensione, lui un ex carpentiere con la passione dell’intaglio del legno. Di notte, però, coltivano un’altra passione segreta: guardare insieme le stelle. Non quelle della nostra volta celeste, ma quelle di un altro pianeta.
All’interno del capanno adiacente alla loro abitazione, hanno infatti scoperto un passaggio segreto che si affaccia su un panorama alieno, suggestivo e sospeso nel tempo. Una contemplazione irresistibile che li ha condotti per oltre 800 volte a varcare la soglia del passaggio segreto e a rifugiarsi nella suggestiva bellezza di un panorama stellare ed enigmatico. Una finestra sullo spazio che per la coppia è stato un rifugio dal dolore che si portano addosso dalla morte del figlio, avvenuta venti anni prima. Di quello che c’è oltre il portale sanno e sappiamo ben poco: la coppia ha provato a far attraversare il portale a un gruppo di topolini, che però non sono sopravvissuti.
Una notte, però avviene l’impensabile.
Irene trova un giovane coperto di sangue proprio all’interno della stanza segreta. Lui non ricorda niente di come sia arrivato fin lì, mentre lei, animata da slancio materno, si attiva per aiutarlo, nonostante la diffidenza del marito. Una scossa potente che sconvolge il ritmo flemmatico delle loro esistenze richiamandoli all’azione, alla decisione, e alla messa in atto di tutta una serie di stratagemmi per mantenere nascosta la presenza del giovane (soprattutto dallo sguardo invadente del loro nuovo vicino Byron).
Parallelamente, in Argentina, conosciamo la giovanissima Toni e la madre Stella. Anche la loro abitazione sembra custodire un mistero che viene tramandato di generazione in generazione, un mistero che si interseca con quello della coppia statunitense.
Il ritmo lento e dilatato dei primi episodi viene quindi ravvivato tramite una serie di sottotrame che però non riescono a coinvolgere (e a convincere) totalmente.
Il tempo della terza età
È una regia lenta, quella che segue gli scambi fra i due coniugi, perché si assesta sul ritmo dei loro movimenti gravati dall’età. Ma è grazie a questa dilatazione che possiamo insinuarci nelle pieghe di un amore che dura da oltre cinquant’anni, all’interno di un genere (quello della fantascienza) che raramente ha messo fra le prime linee protagonisti anziani. Nell’esplorare e nel mettere in scena la commovente alchimia della coppia (sorretta dall’interpretazione solida e centrata di Sissy Spacek e J.K. Simmons), lo show trova forse la sua cifra più caratteristica e avvolgente. I momenti di una intimità costruita sulla cura reciproca sono toccanti e credibili: lei che lo esorta a uscire più spesso e a prendersi cura della schiena dolorante, lui che si preoccupa della sua mobilità (la donna si muove sulla sedia a rotelle) e le ricorda di mangiare, abbandonando con lei la ruvidezza che riserva al resto del mondo. Tutti elementi dello splendido affresco di una coppia che ha resistito tenacemente al lutto per la perdita del figlio, e che ha trovato nella contemplazione della finestra sullo spazio la sublimazione del proprio dolore.
È probabile che il lento incedere dei primi episodi spiazzi e non convinca chi si aspetta una serie ricca di colpi di scena e dal ritmo sostenuto. La scelta di soffermarsi su vicende impastate di quotidianità, tralasciando il mistero di fondo dopo avercelo mostrato nei primissimi minuti, lo rende uno show insolito, che cerca la riflessione su temi legati alla terza età sfruttando il genere sci-fi. Un tentativo senz’altro apprezzabile nel suo scegliere strade ancora non battute. E se nei primi episodi le sottotrame arrancano e incuriosiscono meno di quanto potrebbero, apprezziamo invece l’attenzione alla colonna sonora, che accompagna in modo egregio alcuni dei momenti più poetici ed emozionanti dello show.
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La recensione in breve
La serie Prime Video Notte Stellata - Night Sky sfrutta, nei primi episodi, il genere fantascientifico per mettere in scena con sensibilità e accuratezza il vasto mondo sottorappresentato della tarda età. Lo fa con due protagonisti, Sissy Spacek e J.K. Simmons, eccellenti in ogni sfumatura.
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Voto ScreenWorld