Reptile significa letteralmente “rettile” e sin dal suo titolo rappresenta la capacità di un rettile di cambiare pelle, di fingersi qualcosa che non è, dissimulando la realtà. E il film funziona proprio allo stesso modo. Comincia come un thriller, raccontando un caso di omicidio efferato in cui l’assassino sembra essere il solito pazzoide che non ci sta con la testa. Poi cambia pelle, muta e sembra essere un delitto passionale. Finché non diventa qualcos’altro, ancora una volta. Quando le indagini vengono approfondite da un semplice assassinio si passa a un caso di corruzione e a qualcosa di molto diverso. Molto più grande e pericoloso. Esattamente come sanno essere i serpenti.
Il film ci vuole suggerire questa particolarità fin da subito. La vittima ha un tatuaggio a forma di rettile su tutta la schiena. Trova in casa sua la pelle rinsecchita e vecchia di una biscia o un altro animale simile. Il protagonista è ferito alla mano e si ritrova a dover guarire, a cambiare la propria epidermide. Ma soprattutto, con il titolo del film si vuole descrivere i personaggi che diventano qualcos’altro. Uno zio amorevole e malato potrebbe nascondere qualcosa. Un amico socievole potrebbe non essere quel brav’uomo che si crede. E un caso di omicidio si trasforma in qualcosa di estremamente più pericoloso, in un regolamento di conti e in un rischio per la vita del personaggio interpretato da Benicio del Toro.
Reptile è un thriller insidioso, che muta e diviene un noir e poi qualcos’altro. Un film molto interessante per questa sua capacità e per il suo significato così oscuro e recondito. Arrivato su Netflix il 29 Settembre 2023, ha tutte le carte in regola per diventare una delle pellicole più intriganti dell’anno.