Dopo aver interpretato per otto stagioni Daenerys Targaryen in Game of Thrones, Emilia Clarke non intende guardare House of the Dragon, che parla proprio dei suoi “antenati”. Alla Clarke è stato chiesto cosa pensasse della serie prequel vincitrice del Golden Globe, che contiene molti cenni, sottili e non, al suo personaggio nel corso dello show. Clarke ha chiesto scherzosamente perdono, dato che non ha guardato nulla della serie: “È troppo strano“, ha detto Clarke. “Sono così felice che stia accadendo. Sono al settimo cielo per tutti i premi ma non riesco a farlo. È così strano. È come se qualcuno dicesse: “Vuoi andare a questa riunione scolastica anche se non è il tuo anno?. È così che mi sento. Lo sto evitando“.
Clarke ha partecipato al Variety Studio – in occasione dei quali le è stata rivolta questa intervista – presentato da Audible al Sundance per promuovere la prima mondiale del suo film “The Pod Generation“. Clarke recita al fianco di Chiwetel Ejiofor nei panni di una coppia che, in un futuro non troppo lontano, cerca di avere un bambino attraverso un utero artificiale staccabile. Il film affronta temi come l’aborto, di cui Clarke ha parlato con passione a Variety.
La storia di House of the Dragon è adattata dal libro Fuoco e Sangue di George R. R. Martin del 2018, una storia della famiglia Targaryen e del suo declino dopo un’enorme guerra civile chiamata Danza dei Draghi. Poiché lo show si concentra sugli antenati di Daenerys, gran parte degli stili visivi e delle personalità dei personaggi ricordano il suo personaggio. Lo show stabilisce la sua ambientazione nel primo episodio con la frase “172 anni prima di Daenerys Targaryen“. E proprio come Dany, la protagonista della serie Rhaenyra (interpretata da Milly Alcock prima del salto di tempo e da Emma D’Arcy dopo il salto di tempo) lotta con un forte senso della giustizia e con il più sinistro desiderio di potere che inizia a far crollare Daenerys verso la fine di Game of Thrones.