I love drama sono tra i generi di più ampio respiro, in grado di attirare l’attenzione anche dello spettatore più distaccato e, se realizzati bene, riescono a far battere il cuore e a commuovere chiunque. I pettegolezzi invece, per quanto se ne possa dire negativamente, rendono la vita un pizzico più interessante. Per questo motivo Bridgerton, che unisce alla perfezione questi due elementi, ha saputo ascendere a una delle serie tv più amate di Netflix, sebbene non si riduca tutto a questo.
Questo perché la serie nata dai libri di Julia Quinn è stata in grado di rappresentare un vero e proprio apripista per un genere che iniziava a diventare desueto e a rappresentare un mondo in costume meravigliosamente fluido e inclusivo. Sebbene le malelingue lo abbiano criticato per questo, è indubbio che parte del fascino di questa produzione sia da ricercarsi anche in queste qualità. La terza stagione è in arrivo su Netflix in due parti, la prima sarà disponibile dal 16 Maggio 2024 ed è già pronto un trailer per l’occasione, mentre le ultime puntate dal 13 Giugno 2024. Chi, invece, ha bisogno di rinfrescarsi la memoria può dare un’occhiata qui.
Oggi, però, non vogliamo proporvi un lungo approfondimento sulla natura della serie, ma scavare tra una diceria e un fatto per fornirvi quelli che sono le 18 curiosità più succose e interessanti su Bridgerton, la serie in costume di Netflix. State attenti, però, perché faremo dei necessari spoiler anche della terza stagione.
1. L’assenza di un personaggio chiave
Una delle maggiori differenze tra serie tv e libri risiede nella mancanza nel prodotto Netflix di Felicity Featherington, l’ultima e più giovane delle sorelle Featherington. La ragazza è incredibilmente intelligente, sveglia e con una personalità forte, ma viene descritta come la più attraente della famiglia, cui Penelope guarda con invidia pur essendo più piccola e sebbene siano ugualmente molto legate.
La sua mancanza all’interno della serie è stata notata da molti e le motivazioni sono varie, ma la principale riguarda il fatto che era già difficile caratterizzare e differenziare tre personaggi molto simili, una quarta sorella lo sarebbe stato ancora di più.
2. Il musical non ufficiale
Una delle particolarità più intriganti di Bridgerton va ricercato in un progetto nato su TikTok da Abigail Barlow ed Emily Bear, due influencer che hanno scritto e messo in scena delle musiche e canzoni basate sulla serie che tanto amavano, come segno di omaggio. Netflix ha permesso loro di realizzarne anche un disco, a patto che non ne ricevessero profitti e che venisse riconosciuto come un progetto fan made. In breve tempo divenne, però, un successo incredibile al punto che le due donne decisero di realizzare un musical che addirittura vinse un Grammy Awards.
A quel punto Netflix, notando che le due fan iniziavano a guadagnare a scapito della proprietà intellettuale registrata dalla piattaforma ha intentato causa in tribunale per violazione del diritto d’autore. Il musical è stato cancellato e le ragazze, pur non essendosi mai presentate in aula, non hanno più usufruito del loro lavoro. A tal proposito Shonda Rhimes ha così commentato: “Quello che era iniziato come un divertente festeggiamento da parte di Barlow & Bear sui social media si è trasformato in una palese appropriazione di una proprietà intellettuale esclusivamente a beneficio finanziario di Barlow & Bear. Questa proprietà è stata creata da Julia Quinn e portata in vita sullo schermo grazie al duro lavoro di innumerevoli persone. Così come Barlow & Bear non permetterebbe ad altri di appropriarsi della loro proprietà intellettuale a scopo di lucro, Netflix non può stare a guardare e permettere a Barlow & Bear di fare lo stesso con Bridgerton“.
3. Il Duca di Hastings con un volto nuovo
Simon Basset, duca di Hastings, è ormai diventato iconico grazie al suo interprete, Regé-Jean Page. Il suo fascino intramontabile e lo sguardo sornione hanno permesso all’attore all’interno della serie di acquisire ingaggi importanti e al personaggio di diventare riconoscibile. Tuttavia inizialmente un altro attore doveva vestire i panni del Duca e il suo nome faceva riferimento a un certo fratello Bridgerton.
Infatti colui che nella serie veste i panni di Anthony Bridgerton, Jonathan Bailey, era stato inizialmente chiamato per fare il provino per Hastings e la parte doveva andare a lui. Tuttavia i membri della produzione più lo guardavano e più pensavano che sarebbe stato perfetto nel ruolo di Anthony e così è stato, infine.
4. La regina Charlotte: tra mito e realtà
Una delle cose che ha più innervosito gli spettatori è l’aspetto esteriore della regina Charlotte poiché è interpretata da Golda Rosheuvel che ha origini afroamericane. Il colore della sua pelle, purtroppo, ha generato commenti spiacevoli e in molti non hanno gradito tale scelta della produzione. Tuttavia ancora una volta, l’ombra dell’ignoranza si staglia all’orizzonte.
Questo perché seppure è vero che il personaggio sia stato totalmente inventato da Shonda Rhimes, poiché nella saga letteraria non è presente e non si fa menzione della regnante e non la si veda mai, c’è comunque un fondo di verità in ciò che appare. Infatti per prendere ispirazione dal personaggio si è pensato alla vera regina Carlotta, moglie di Giorgio III che, dalle voci e dalle fonti storiche, sembra sia stata la prima monarca nera della storia d’Inghilterra.
5. Golda Rosheuvel ha origini regali
Come detto fino a un attimo fa, Golda Rosheuvel è l’attrice che veste i potenti panni della Regina Carlotta e sembra che per lei non sia stato affatto difficile calarsi nella parte. Questo perché l’interprete sembra avere delle connessioni con la vera famiglia reale inglese, anche se molto, ma molto alla lontana. Un dettaglio che le ha anche permesso di aggiudicarsi la parte, dopo aver rivelato il suo piccolo segretuccio alla produzione.
Dovete sapere che la madre della Rosheuvel faceva parte dell’aristocrazia medio alta, di un ramo molto lontano dai reali veri e propri, anche se aveva una tenuta, un maggiordomo personale e dei parenti che erano vescovi e arcivescovi. Quando andava a trovare il nonno in Giamaica, faceva abitualmente colazione con la principessa Margaret. Golda ha, quindi, dichiarato che ogni volta che indossa l’abito della regina si ispira tantissimo a sua madre e alla sua eredità di famiglia.
6. Pericolo bodyshaming
Uno degli elementi più controversi dei libri è la modalità con cui Penelope Featherington riesca a sedurre Colin e a mettersi con lui: perdere peso. Infatti il ragazzo la vedeva solo come un’amica, ma nel momento stesso in cui lei perde ben 12 chili e acquisisce un fisico più slanciato, è allora che lui la vede come una seduttrice e si inizia a interessare a lei fino ad innamorarsene.
Ovviamente un espediente come questo non era, giustamente, ben voluto da Netflix che non voleva essere accusata di portare avanti messaggi di bodyshaming. Anzi, ognuno non deve sentirsi a disagio con il proprio corpo e far dimagrire l’attrice sarebbe stato uno sbaglio. Per la piattaforma di streaming Colin si deve innamorare, nella terza stagione, di Penelope per le sue qualità e non per il suo corpo.
7. Numeri da record per i costumisti
Come fare una serie in costume senza i costumi adeguati? Impossibile! Per questo motivo la costumista Ellen Mirojnick si è data particolarmente da fare insieme al suo team e ha deciso di ispirarsi allo stile imperiale per gli abiti, modernizzandoli i qua e là in modo tale da dare un tono distintivo a ogni capo di abbigliamento. Tuttavia non finisce qui, perché sono i numeri che fanno la differenza. Solo nella prima stagione sono stati realizzati, a mano, ben 7.500 costumi di scena (tra questi Daphne ne aveva “solo” 104), il doppio con la seconda stagione e ancora di più per la terza. In quest’ultima sono stati usati 45.000 metri di tessuto che ha visto in Colin, in Alice, in Violet e in Francesca delle svolte nel loro guardaroba.
Con il coprotagonista si è preferito farlo vestire di un blu scuro, simbolico per la sua famiglia, ma più adulto rispetto all’azzurro cui eravamo abituati nelle stagioni precedenti in cui era ancora solo un ragazzo. Per la seconda, era necessario esaltare il suo nuovo status di donna più ricca del paese a i suoi vestiti sono ricchi di dettagli dorati e romantici, così come per Francesca Bridgerton che, in quanto sorella maggiore e quindi più adulta e autoritaria di tutte le altre indossa capi che ricordano icone della moda come Grace Kelly e Audrey Hepburn. Infine per far risaltare la personalità di Violet, e omaggiare il suo nome, i costumi sono quasi tutti viola e panna.
8. Acconciature iconiche
C’è più di un’ispirazione per la realizzazione delle acconciature e alcune, originali, hanno richiesto una realizzazione davvero unica. Daphne nella prima stagione ha una piccola e leggera frangia che richiama Audrey Hepburn in Guerra e Pace del 1956 e Penelope ha un trucco più famelico e meno ingenuo, in grado di mettere in risalto il suo sguardo, sollevando gli zigomi ed enfatizzando gli occhi. Il copricapo e i capelli che si vedono nel ballo della luna piena della terza stagione riportano ben 15 elementi rilevabili tra cui strati di organza plissettata, tulle, paillette, foglia d’oro, cristalli, spille, lustrini e nastri con finitura a specchio.
Tuttavia è nell’acconciatura, con i suoi ricci cotonati e i boccoli che scendono solo su un lato del capo, che riconosciamo figure quali Rita Hayworth, Marilyn Monroe e Jessica Rabbit. Il team di trucco e parrucco si è, invece, ispirato a Beyoncé per la regina Carlotta, che a proposito ha avuto bisogno di un team apposito per aiutarla a sorreggere le sue speciali parrucche. E in questa terza stagione, nell’episodio 4, la parrucca lago dei cigni in cui sono presenti dei cigni che nuotano sulla sua testa e un piccolo laghetto, ha avuto bisogno di un motore perfettamente funzionante collegato a una grossa batteria.
9. Citazioni di tutto rispetto
All’interno della serie è presente una citazione molto specifica su un film love drama tra i più amati in circolazione. Stiamo parlando di Orgoglio e Pregiudizio con Colin Firth in cui interpreta Mr Darcy. Nella scena ormai cult lo si vede finire rovinosamente in uno stagno e uscire con la camicia fradicia. La sequenza è entrata talmente tanto nell’immaginario collettivo che il capo d’abbigliamento è finito addirittura all’asta con somme da capogiro.
In Bridgerton vediamo, questa volta, Anthony che viene gettato in acqua per scherzo e uscendo vuole richiamare esattamente il personaggio di Colin Firth, mentre quando Simon Bennet indossa una camicia bianca sotto la pioggia vuole richiamare lo stesso personaggio. Ma non finisce qui perché sapete chi presta la voce di Lady Whistledown? Julie Andrews, proprio la Mary Poppins preferita di tutti i bambini che hanno visto il film cult Disney. Anche i produttori devono amarlo, perché in un paio di occasioni, l’attrice sembra parlare con il tono del suo storico personaggio.
10. Il ruolo (a sorpresa) di Lady Whistledown
Lady Whistledown è quella figura che, con i suoi rotocalchi, mette in giro dicerie e pettegolezzi sulle famiglie più importanti di Londra. L’espediente narrativo è identico a quanto visto in Gossip Girl, tuttavia a differenza del teen drama, l’identità di questa misteriosa figura doveva essere scoperta dal pubblico alla fine della prima stagione. Tuttavia sebbene nei libri è Penelope Featherington, i produttori erano indecisi sul da farsi a tal punto che inizialmente era stata girata una scena conclusiva in cui Lady Whistledown era Cressida Cowper.
Non sapevano se rispettare la fedeltà dei romanzi originali o se procedere con una strada totalmente nuova. Tra le scelte c’erano Daphne, Lady Danbury, Eloise e Brimsley. Alla fine si è scelto per l’aderenza alla narrazione originale, ma l’unica che non sapeva di questa scelta era proprio la sua interprete, Nicola Coughlan, che ha scoperto la vera identità del suo personaggio leggendo un forum online.
11. Amici dentro e fuori dalla serie
Avete presente i personaggi di Eloise e Penelope che nella serie sono migliori amiche inseparabili, che si dicono tutto e sanno tutto l’uno dell’altra? Ecco, sembra che le attrici che le interpretano si conoscessero già da prima dell’inizio della storia, e anche da molto tempo. Addirittura non sapevano di essere state ingaggiate per la stessa storia fino all’arrivo sul set.
Ma non erano le uniche a conoscersi da tempo perché Regé-Jean Page aveva lavorato in precedenza con Shonda Rhimes per For the people. Infine tutto il cast, durante il periodo della pandemia, si è mantenuto in contatto creando un gruppo su Whatsapp in cui poter interagire.
12. Quante stagioni mancano alla conclusione?
Per chi non lo sapesse, o non l’avesse capito considerando che l’abbiamo ripetuto parecchie volte, Bridgerton è tratto da una serie di romanzi rosa di grandissimo successo, scritti dal Julia Quinn. Tradotti in 29 lingue diverse, ha venduto milioni e milioni di copie, è stato 19 volte al primo posto come miglior best seller del New York Times e conta parecchi volumi.
E qui sovviene la domanda dei fan. Se ogni stagione traspone le vicende che leggiamo all’interno di un singolo volume, ognuno con dei protagonisti totalmente diversi rispetto ai precedenti, e attualmente siamo alla terza, quante ne mancano prima che venga posta la parola fine? Si dà il caso che esistano ben 9 romanzi attualmente, perciò se dovesse mantenere lo stesso successo di volta in volta (la prima stagione è stata la seconda serie inglese più vista di Netflix al mondo) potrebbe andare avanti ancora per parecchi anni.
13. Una colonna sonora fuori dal comune
Uno dei primi aspetti che salta all’occhio, anzi alle orecchie, della prima stagione è che la colonna sonora è composta da brani suonati con i soli strumenti e con uno stile da musica classica, ma i motivetti sono stranamente familiari. Più si ascolta più si ha la sensazione che quel pezzo lo si è già sentito. Tuttavia non in quanto brano di Mozart o Chopin.
Questo perché la produzione ha dato vita a una vera e propria moda, fino a quel momento inedita. Riarrangiare le canzoni della musica pop come fossero musiche da sala rinascimentali. Tra i pezzi più famosi riusciamo a riconoscere quelli di Ariana Grande, Harry Styles, Taylor Swift e Bad Guy di Billie Eilish.
14. Location da curare nel minimo dettaglio
Tante sono le curiosità legate alle location e alle scenografie di Bridgerton. Innanzitutto la casa di famiglia è ispirata a quella di Lady Diana Spencer, ricreando quasi interamente Althorp House. All’interno della terza stagione, invece, al ballo della luna piena, per rappresentare il percorso di crescita di Penelope, la scalinata da cui scende è ricoperta da freschissimi fiori di ciliegio. Nel suddetto ballo il team dei fiorai e dell’illuminazione si sono dati da fare per ricreare tutte le fasi lunari, illuminate con oltre 500 candele a led.
All’interno degli ambienti è stata scelta una selezione di frutta molto colorata e accesa come i fichi d’india e prugne, pesche, fragole di bosco, arance e uva rosata. Gli interni sono stati modificati richiamando lo stile comunista, con soffitti altissimi, stanze più strette e grosse colonne per dare la sensazione che i personaggi siano più piccoli. Inoltre le sequenze in cui appare Penelope sono corredate da specchi, per rappresentare il dualismo della sua personalità e quasi ogni scena in cui appare, avviene dall’ombra alla luce, poiché fino a quel momento ha sempre vissuto all’ombra di qualcun altro.
15. Il legame con la realtà
Lo sapevate che ci sono molti più legami con la vita reale di quanto si possa pensare? Innanzitutto nella prima stagione vediamo Simon allenarsi spesso tirando di boxe e il suo allenatore è Will Mondrich (Martins Imhangbe), che è ispirato a un pugile esistito davvero. Bill Richmond, questo il suo nome, è stato il primo sportivo nero a diventare una vera e propria star in Gran Bretagna. Nasce da schiavo a New York, combatte al fianco degli inglesi nella guerra per l’indipendenza americana e si trasferisce in Inghilterra dopo la vittoria degli americani.
Un altro fatto storico è avvenuto, invece, proprio durante le riprese della suddetta stagione. Avete capito bene, la motivazione risiede nel fatto che la scena in cui Daphne e Simon chiedono udienza alla regina Carlotta a Lancaster House è stata interrotta dalla vera regina Elisabetta II poiché le serviva la location per un suo ricevimento.
16. Una stravagante tradizione di famiglia
Un dettaglio della prima stagione che potrebbe essere passato inosservato ai più, ma non ai famelici lettori dei romanzi che già sanno dove vogliamo andare a parare, risiede in una sequenza in cui Daphne e Simon parlano del nome da dare al loro primo figlio, poco dopo la sua nascita.
Lui dichiara che qualunque nome avrebbero scelto, dovrebbe iniziare con la lettera A. Perché proprio in quella, però? La motivazione risiede nella tradizione della famiglia Bridgerton che prevede l’assegnazione dei nomi di ogni generazione andare in ordine alfabetico, partendo dalla A a seguire. Infatti tra fratelli e sorelle i ragazzi Bridgerton si chiamano rispettivamente Anthony, Benedict, Colin, Daphne, Eloise, Francesca, Gregory e Hyacinth.
17. Dettagli storici
Per la sua serie di punta Netflix voleva che tutto fosse perfetto e sebbene ci siano molti particolari che cozzano malamente con la realtà londinese di quel periodo, per altri è stata chiamata la famosa consulente di The Crown e Downton Abbey, Hannah Greig. Quest’ultima ha spiegato che uno degli eventi che sono totalmente inventati nella serie è il ricevimento di nozze pubblico. Ai tempi dell’Ottocento non si svolgeva alcun banchetto, anzi finite le nozze in chiesa gli sposi rincasavano la maggior parte delle volte.
Per quanto riguarda la motivazione per la quale Daphne sia ossessionata dal cercare marito al più presto risiede nel fatto che all’epoca il primo ballo delle debuttanti per la ricerca di un consorte avveniva a 20 anni, ma bisognava fare presto perché già a 27 anni si veniva considerate zitelle e anziane. Altro dettaglio da non sottovalutare è che i servitori delle varie famiglie erano costretti a vestirsi con le stesse livree e i colori di famiglia per poterli riconoscere ai ricevimenti e per strada. Alla servitù veniva offerto vitto e alloggio e ben 3 sterline l’anno.
E a proposito di guadagni. Una delle reali motivazioni che spingevano le madri ai quei tempi nel trovare marito alle loro figlie, oltre che nella serie il perché Simon sia così richiesto (e no, non è solo per l’aspetto esteriore) risiede nella sicurezza economica che potevano dare alla neo sposina. Il Duca guadagnava, infatti, ben 100 mila sterline l’anno!
18. Lady Whistledown esisteva veramente?
Un aspetto che molti credono frutto di totale fantasia e invece ha radici profonde nella realtà riguarda proprio la figura di Lady Whistledown. Lei nello specifico non è effettivamente esistita, ma i rotocalchi mondani sul gossip nascevano intorno al 1770. Il più famoso era il Female Tatler, pubblicato dalla signora Crakenthorpe, uno pseudonimo per chi raccoglieva dicerie e le mandava in stampa.
A quell’epoca, onde evitare problemi di qualsiasi natura, venivano segnalati i gossip più succosi trascrivendo solo le iniziali degli interessati. Julia Quinn si è ispirata a questa figura, ma voleva usarla solo come espediente narrativo tra un capitolo e l’altro. Il padre della scrittrice, leggendo i capitoli, voleva assolutamente conoscerne l’identità e la donna ha pensato di aggiungerla a tutti gli effetti alla narrazione.