Il creatore di Breaking Bad, Vince Gilligan si dice ancora turbato da tutto l’odio sessista che i fan della serie hanno riversato sul personaggio di Skyler, moglie di Walter White. Ha quindi spiegato perché il personaggio interpretato da Anna Gunn non meritasse questa ondata di critiche ed ha sottolineato quanto, a distanza di anni, lui stesso nutra sempre meno simpatia nei confronti del protagonista dello show, interpretato da Bryan Cranston.
Vince Gilligan è tornato a parlare di Breaking Bad a quasi 10 anni di distanza dal finale di quella che rimane una delle serie più amate di sempre. In una nuova intervista con The New Yorker, il co-creatore di Better Call Saul ha riflettuto sulla reazione dei fan nei confronti di Anna Gunn, attrice che interpretava la moglie dell’insegnante e spacciatore di droga Walter White. “Quando lo spettacolo andò in onda per la prima volta, Skyler risultava decisamente antipatica“, ha detto Gilligan, aggiungendo: “Penso che questo abbia sempre turbato Anna Gunn e posso dirti che ha sempre turbato anche me, perché Skyler non ha fatto nulla per meritarselo. E, ovviamente, anche Anna non ha fatto nulla per meritarselo, poiché ha interpretato la parte magnificamente“.
A distanza di anni, Vince Gilligan comprende meglio quanto la narrazione potrebbe aver incoraggiato tali reazioni da parte del pubblico. Ha infatti detto: “Con il senno di poi mi rendo conto che lo spettacolo era truccato, nel senso che la narrazione avveniva esclusivamente attraverso gli occhi di Walt. Anche Gus (interpretato da Giancarlo Esposito, ndr), il suo acerrimo nemico, non ha subito l’animosità ricevuta da Skyler. È una cosa strana. Ci sto ancora pensando dopo tutti questi anni“.
Anna Gunn ha anche pubblicato un editoriale sul New York Times nell’agosto 2013, un mese prima della fine dell’ultima stagione di Breaking Bad, chiaramente scossa dal fatto che gli spettatori si schierassero tutti con Walter e criticassero fortemente Skyler. Gunn, che ha anche vinto due Emmy per aver interpretato Skyler, ha parlato dell’odio ricevuto dall’irriducibile fandom di Walter White, ammettendo che “non è stata una cosa piacevole da affrontare“.
E mentre Walter White rimane una figura di culto tra i fan di Breaking Bad, Vince Gilligan ha una visione diversa del personaggio. “Più mi allontano da Breaking Bad e meno simpatia provo per Walter“, ha dichiarato, aggiungendo. “Gli è stata offerta un’ancora di salvezza all’inizio della serie. E, se fosse stato un essere umano migliore, avrebbe messo da parte il suo orgoglio e avrebbe colto l’occasione per curare il suo cancro con i soldi che i suoi amici gli avevano offerto. Invece agisce alle sue condizioni, ma lascia dietro di sé una scia di distruzione. Mi concentro su questo aspetto più di quanto non facessi prima“.
Insomma, per Vince Gilligan l’incantesimo di Walter White è “svanito” proprio come successo a Skyler nella serie. “Ti fermi e ti chiedi: ‘Perché questo ragazzo era così eccezionale ai miei occhi?’. Era ipocrita ed era davvero pieno di sé. Aveva un ego grande quanto la California. E si è sempre considerato una vittima. Si lamentava costantemente di come il mondo lo avesse sminuito, di come la sua genialità non fosse stata mai riconosciuta a sufficienza. Quando prendi tutto questo in considerazione, finisci per dire: ‘Perché stavo facendo il tifo per questo uomo?‘”.