Ecco la nostra recensione di Rabbits, un thriller psicologico scritto da Terry Miles, pubblicato recentemente dalla casa editrice Harper Collins. Un romanzo dalla trama intrigante e originale, che unisce la metanarrativa al topos del gioco in cui i concorrenti affrontano un pericolo mortale.
Rabbits
Genere: Thriller Psicologico
Autore: Terry Miles
Uscita: 23 settembre 2022
Casa editrice: Harper Collins Italia
La trama
Rabbits, elemento centrale del romanzo, è un gioco segreto – che usa il mondo come scenario e i giocatori come pedine – di cui pochi hanno sentito parlare. Tra quei pochi, chi ha osato giocarvi raramente è sopravvissuto per raccontare la propria esperienza. Ma alcuni hanno vinto, ricevendo in dono ricchezze oltre ogni immaginazione, nonché la realizzazione del loro più grande desiderio.
Per questo molti sono disposti a correre il rischio di perdere tutto, persino la vita, pur di avere la possibilità di vincere… anche se nessuno ha la minima idea di come si giochi.
Il misterioso gioco, nato nel 1959, ammantato di segreti e mistero, è giunto all’undicesima edizione, un’edizione diversa dalle altre, perché qualcosa ne ha inceppato il meccanismo e se non verrà sistemato in tempo questo causerà l’implosione dell’intero multiverso.
Occasione della vita o follia?
Alan Scarpio, un ricchissimo mecenate che ha presumibilmente vinto una delle edizioni precedenti di Rabbits, contatta K., un giovane uomo nerd che ha sempre sognato di giocare a Rabbits, per incaricarlo di riportare l’ordine nel gioco. Perché proprio lui? K. non ha una risposta, sa soltanto che quella è l’occasione che sente di aver atteso tutta la vita e non intende farsela sfuggire. Tuttavia, l’undicesima edizione inizia prima che K. abbia capito cosa fare per “aggiustare” il gioco, così non può far altro che partecipare e sperare di evitare la catastrofe prima che sia troppo tardi. Si trova dunque da un giorno all’altro catapultato in una competizione letale, che lo induce a mettere in dubbio tutto ciò che crede di sapere sul suo mondo e sulle leggi che lo governano.
Un narratore inattendibile… forse
La storia è raccontata in prima persona dal protagonista, un narratore particolarissimo che si presenta come K, abbreviazione di un nome che si rifiuta di dire. Affronta frequentemente crisi terribili, che lo inducono a sospettare di sé stesso, delle sue convinzioni e delle sue percezioni. Un narratore che sembra inattendibile, ma che non lo è al di là di ogni ragionevole dubbio. Potrebbe raccontare il vero o potrebbe darsi che l’intera storia sia frutto di un sogno allucinato e che K. sia completamente pazzo, o magari è l’unico sano di mente in un mondo che va in rovina, anche perché il suo punto di vista è l’unico che viene offerto al lettore.
La vera protagonista: la mente di K.
I personaggi, tanti e vari, non sono che figure di contorno: insieme allo scenario fanno da sfondo ai ragionamenti mentali di K., veri protagonisti della storia. Come una ragnatela, la logica delle intuizioni di K. fa da collante fra i tantissimi elementi del romanzo, creando un disegno complesso ed affascinante, che si intravede nei primi capitoli e si ammira nella sua interezza soltanto nel finale.
Terry Miles, da regista a scrittore: esperimento riuscito?
Terry Miles, che in Rabbits esibisce tutta la sua bravura di regista con superbe parti descrittive estremamente scenografiche, ha costruito l’intreccio di una storia assurda, che senza incasellarsi in nessun genere specifico, ne sfiora molti, dal fantastico, alla fantascienza, al thriller – ammicca particolarmente ai thriller psicologici degli anni Novanta – ed è impreziosito da elementi di cultura pop degli ultimi decenni che saranno apprezzati soprattutto da chi ha amato gli anni 70′ e 80′, regalando ai suoi lettori un libro che turba e sorprende, avvince e spiazza.
Un libro prolisso?
Nonostante la notevole prolissità, il libro si presenta di agevole lettura grazie ai capitoli brevi, suddivisi in numerosi paragrafi, il cui ritmo è scandito dall’alternanza tra ipotassi e paratassi.
Ogni paragrafo svela solo un piccolo frammento della trama contribuendo a montare la storia come un complicatissimo puzzle, che invece di diventare più semplice man mano che si compone accresce la sua complessità, ma anche la sua bellezza.
La recensione in breve
Rabbits è un romanzo inquietante e tortuoso, un percorso criptico dentro la mente labirintica di un protagonista atipico e strambo, un enigma in cui il vero gioco è distinguere cosa sia reale da cosa non lo è. In una corsa serrata di eventi, nella quale ogni capitolo contraddice il precedente, sarà impossibile abbandonare il romanzo prima di aver letto l'inatteso finale.
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Voto ScreenWorld