Storia di una ladra di libri, il film sull’Olocausto del 2013 diretto da Brian Percival con protagonisti Sophie Nélisse, Geoffrey Rush ed Emily Watson, è l’adattamento cinematografico del romanzo del 2005 scritto da Markus Zusak intitolato La bambina che salvava i libri. Ma la pellicola e il romanzo sono tratti da una storia vera o sono frutto dell’immaginazione dello scrittore e degli sceneggiatori?
Sia il libro che il film di Percival sono narrati dal punto di vista della Morte, un peculiare espediente narrativo che, d’atro canto, non rende i fatti raccontati dalla pellicola meno reali, visto che la storia è ambientata tra la Germania e l’Austria durante la Seconda Guerra Mondiale.
Lo stesso Zusak ha dichiarato più volte di aver tratto ispirazione dalle storie personali dei suoi stessi genitori al fine di scrivere il suo libro, un’opera che ha richiesto ben tre anni di lavoro, sebbene lo scrittore fosse certo che non avrebbe catturato l’attenzione di nessuno.
In ogni caso, la storia raccontata nel suo libro, e di conseguenza anche nel film, non è direttamente basata su fatti storicamente reali, bensì su una versione romanzata dei racconti dei suoi genitori. Prima e durante la stesura del romanzo Zusak, inoltre, si recò più volte in Germania e in Austria per poter vedere con i propri occhi i luoghi che voleva descrivere nella sua opera.