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    Home » Cinema » Non ci resta che piangere: dove si trova Frittole, il paese del film?

    Non ci resta che piangere: dove si trova Frittole, il paese del film?

    Il paese in cui è ambientato Non ci resta che piangere, Frittole, esiste davvero? E dove si trova? La risposta sull'ambientazione del film di Troisi e Benigni.
    Patrizio MarinoDi Patrizio Marino2 Gennaio 20232 min lettura
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    Non ci resta che piangere
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    Massimo Troisi e Roberto Benigni, nel film Non ci resta che piangere, dopo una tempesta si risvegliano a Frittole. Se vi siete mai chiesti se questo paese esiste, forse già sapete che la risposta è no. Frittole non esiste, è una località nata dall’immaginazione dei due attori, che di questa pellicola sono anche autori. Il lungometraggio è stato girato in provincia di Roma, Viterbo, Grosseto e Latina.

    Frittole, come abbiamo detto, non esiste, ma sono numerosi i comuni o le frazioni che hanno ospitato il set di Non ci resta che piangere. A Sermoneta, ad esempio, si è girata la scena in cui il predicatore urla a Mario “Ricordati che devi morire“. L’incontro del duo con Leonardo Da Vinci avviene sul Lago del Pellicone, a poca distanza dal Ponte e dal Castello dell’Abbadia. Il doganiere che chiede in loop un fiorino si trova a Capranica Scalo, in provincia di Viterbo.

    Per trovare Frittole quindi non possiamo chiedere aiuto neanche a Google Maps, il paese in cui cominciano le avventure nel passato di Saverio e Mario è solamente un nome di fantasia. Non sappiamo chi dei due geni della comicità abbia scelto il nome del posto in cui arrivano i nostri impavidi viaggiatori. È noto, invece, che il titolo del film è stato deciso da Massimo Troisi. L’ex componente del trio La Smorfia, si ispirò ad un verso di una lettera scritta da Francesco Petrarca a Barbato da Sulmona. “Non tutto in terra è stato sepolto: vive l’amor, vive il dolore; ci è negato veder il volto regale, perciò non ci resta che piangere e ricordare“, diceva il poeta aretino.

    Molti conoscono a memoria le battute del film, ma non tutti sanno che da Non ci resta che piangere fu tratto un romanzo omonimo.  Nel libro, Massimo Troisi e Roberto Benigni immaginano che Mario e Saverio, a differenza di quanto successo nel film, lasciano il 1492 e tornano nel ventesimo secolo.

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