Parlando del film Noi siamo infinito, Emma Watson ha rivelato che c’è una scena del film che si rifiuta di guardare. Diretta da Stephen Chbosky, l’opera del 2012 ha visto protagonista l’attrice di Harry Potter insieme a Logan Lerman e Ezra Miller. Le parole di Watson sono arrivate durante un’intervista rilasciata in passato nel programma radiofonico di Nick Grimshaw.
“Non riesco proprio a guardarle“, ha dichiarato Emma Watson, facendo riferimento alle scene dei baci in Noi siamo infinito (The Perks Of Being A Wallflower). Durante la sua lunga esperienza nella saga di Harry Potter, l’attrice non ha dovuto girare molte sequenze che comprendevano baci e per questo motivo ha ammesso di aver avuto qualche difficoltà a farlo per il film uscito al cinema dieci anni fa.
Ha quindi aggiunto: “È una cosa davvero divertente perché quando rivedo il film ci sono alcune cose che non riesco proprio a guardare. Non posso guardare, ad esempio, la scena del ballo Rocky Horror e non posso guardare le scene dei baci“. Nella prima scena a cui ha fatto riferimento, Emma Watson sfoggia un corsetto e tiene in mano una frusta, omaggiando quindi Susan Sarandon nella scena di The Rocky Horror Picture Show. Questo l’ha portata a provare un po’ di imbarazzo, poiché si è trattato di esporsi un po’ di più dal punto di vista fisico. “Questo film mi ha davvero spinto fuori dalla mia zona di comfort. Non è stato facile, perché venivo dal ruolo di Hermione ed il regista si aspettava che ballassi e mi infilassi dei corsetti“, ha dichiarato la star de La Bella e la Bestia.
Un’altra cosa con cui Emma Watson ha dovuto fare i conti durante le riprese di Noi siamo infinito è stata il dover padroneggiare l’accento americano, anche se la star britannica ha detto di aver chiesto l’aiuto dei suoi amici al college per riuscire a farlo al meglio. Ha infatti detto: “Per quanto riguarda l’accento, ho avuto l’aiuto dai miei amici del college, ma ho davvero perso il sonno per questo ed ero molto preoccupata perché volevo assicurarmi che l’accento americano fosse perfetto. Ho lavorato anche con un voice coach“.