Secondo gli americani, l’attore più difficile da comprendere – a causa dei mormorii e dell’accento – sarebbe Tom Hardy. Le serie più complesse da decifrare, invece, sarebbero Peaky Blinders e Il Trono di Spade. Con Hardy e uno dei due titoli citati, state certi che gli americani utilizzeranno i sottotitoli.
Tom Hardy pronuncia spesso le sue battute da dietro una maschera… Ricordate Il cavaliere oscuro – Il ritorno e Dunkirk? Il suo modo di parlare, però, è stato due volte protagonista di approfondimenti. Nel 2018, Vulture ha dedicato all’attore un articolo in cui lo invitava a pronunciare le sue battute in modo più intellegibile; nel 2020, invece, il Dallas Observer ha classificato i suoi film sulla base della difficoltà a comprendere e decodificare le sue battute. Anche il regista britannico Christopher Nolan (che non è menzionato nello studio) è finito nell’occhio del ciclone grazie a un sondaggio su Reddit intitolato “Perché i dialoghi nei film di Christopher Nolan sono sempre così dannatamente difficili da comprendere?” a causa dei suoi caratteristici mix audio.
La serie britannica Peaky Blinders, ambientata nella Birmingham del secondo dopoguerra, è la più complessa da capire per gli americani, secondo lo studio basato su interviste effettuate a più di 1200 persone.
La percentuale di spettatori che utilizzano i sottotitoli è stata molto più alta nei giovani (72% per la Gen Z) rispetto alla Gen X o ai Boomers, il che significa che non sono solo i non udenti a utilizzare i sottotitoli.
Tra le altre celebrità presenti nell’elenco figurano i britannici Sean Connery, Michael Caine, Benedict Cumberbatch, Idris Elba e James McAvoy, oltre a Sofia Vergara, Arnold Schwarzenegger e Jackie Chan, non madrelingua inglese. Gli unici due attori statunitensi citati sono stati Johnny Depp e Brad Pitt, probabilmente per i rispettivi ruoli di Jack Sparrow e dell’incomprensibile pugile irlandese Mickey O’Neil in Snatch.
Lo studio ha rilevato che il 57% degli americani ha usato i sottotitoli per capire meglio gli attori con accenti inglesi e scozzesi, i più difficili da comprendere, seguiti da accenti irlandesi.
Anche la serie di successo sudcoreana Squid Game è presente nell’elenco e una piccola percentuale di spettatori ha dichiarato di aver usato i sottotitoli per “imparare una nuova lingua”.