Il regista Edgar Wright parla dell’importante lezione che ha imparato dopo l’iniziale flop registrato al botteghino da Scott Pilgrim vs. The World. Basato sulla serie di graphic novel di Brian Lee O’Malley, il film, uscito nel 2010 e divenuto un cult col passare del tempo, racconta la storia di un ragazzo, Scott Pilgrim (Michael Cera) che si innamora di una ragazza, Ramona Flowers (Mary Elizabeth Winstead), e deve battere la Lega dei Sette Malvagi Ex per conquistare il suo cuore.
All’epoca della produzione di Scott Pilgrim vs. The World, la Universal ha contattato Edgar Wright, che era reduce dal successo de L’alba dei morti dementi. Il regista ha lavorato a stretto contatto con lo scrittore Michael Bacall e Brian Lee O’Malley ed il film è stato distribuito anche insieme a Scott Pilgrim vs. The World: The Game, che ha ottenuto un successo considerevole ed una riedizione di grande successo. Scott Pilgrim è stato presentato in anteprima al Comic Con di San Diego nel 2010 ma purtroppo l’uscita nelle sale non è stato accolto come ci si aspettava: alla fine, l’incasso mondiale del film è stato di 49,3 milioni di dollari, poco più della metà del suo budget di 85 milioni.
Oltre un decennio dopo la sua uscita, Edgar Wright ha rilasciato un’intervista a THR per promuovere il suo nuovo corso di regia su BBC Maestro, ed ha parlato di quella “tendenza” dell’industria cinematografica di giudicare i film in base al loro iniziale botteghino. “Non lo sapevo in quel momento ma il weekend di tre giorni non è la fine della storia per nessun film. Le persone non dovrebbero accettare quell’idea. Valutare i film in base al botteghino ti rende come un tifoso di calcio“, ha dichiarato Wright, aggiungendo: “La maggior parte dei miei film preferiti che oggi sono considerati dei classici non erano considerati dei successi ai loro tempi. Potrei indicare centinaia di film classici, come Quarto Potere, Blade Runner o Il grande Lebowski. Quindi come va un film nei suoi primi tre giorni non equivale mai alla fine della storia, e più ci allontaniamo da quel discorso sul fatto che i numeri al botteghino siano la totalità di un film, meglio è“.